L’equità nel 2025 – l’importanza cruciale delle verifiche di terze parti

Nel 2025, le verifiche di terze parti sull’equità sono diventate un elemento chiave per garantire che le aziende operino in modo etico. Ma perché sono così importanti? E perché lo sono diventate adesso?

Le aziende devono dimostrare di rispettare standard etici

Negli ultimi anni, i consumatori si aspettano che le aziende dimostrino concretamente il loro impegno per l’equità. Non basta più fare dichiarazioni vaghe: le aziende devono dimostrare di rispettare standard etici rigorosi.

Ciò è particolarmente vero per le aziende più grandi come sisal-matchpoint.com. Oltre l’80% dei consumatori ritiene che le multinazionali debbano sottoporsi a verifiche esterne sulla parità di genere, la diversità e le pratiche di assunzione eque.

Settore

% consumatori che ritengono importante la verifica

Tech

89%

Finanza

85%

Industria

83%

Servizi

82%

“Non ci accontentiamo più di belle parole e promesse vaghe. Vogliamo vedere dati concreti di terze parti indipendenti” afferma Marco Rossi, presidente dell’associazione consumatori “VeritaEqua”.

Le verifiche di terze parti forniscono dati imparziali

Fino a poco tempo fa, le aziende pubblicavano i propri rapporti sulla diversità senza supervisione esterna. Ma tali auto-dichiarazioni erano spesso inaccurate o addirittura fuorvianti.

Ad esempio, una ricerca del 2024 sulle Big Tech ha rilevato discrepanze significative tra i rapporti interni sulla diversità e i dati raccolti da verificatori indipendenti. In alcuni casi, la diversità era sovrastimata di oltre il 30%.

Per questo motivo, le verifiche di terze parti impartiali sono fondamentali. Forniscono analisi accurate e oggettive sulle politiche e i risultati delle aziende in termini di:

  • Pari opportunità di assunzione

  • Equa rappresentanza di genere, minoranze, ecc.

  • Equità salariale

  • Inclusione in posizioni manageriali

  • Formazione contro pregiudizi e molestie

Senza tali verifiche indipendenti, è difficile per i consumatori capire se un’azienda sia realmente equa.

La tecnologia rende le verifiche più accessibili

Fino a poco tempo fa, sottoporsi a verifiche di terze parti era costoso e complicato. Ma oggi la tecnologia lo ha reso molto più accessibile.

Strumenti come audit automatizzati, raccolta dati in tempo reale, intelligenza artificiale e blockchain permettono analisi approfondite a costi contenuti. Anche piccole e medie imprese possono permettersi verifiche periodiche.

Inoltre, le tecnologie come i sigilli digitali consentono alle aziende di condividere facilmente i risultati delle verifiche. I consumatori possono vedere istantaneamente se un’azienda ha superato gli audit di equità, senza dover leggere lunghi rapporti.

Il ruolo crescente degli investitori 

Oltre ai consumatori, anche gli investitori ritengono sempre più importanti le verifiche di terze parti sull’equità aziendale. Secondo un rapporto della Banca Mondiale, oltre il 70% degli investitori istituzionali considera tali verifiche un fattore chiave nelle decisioni di investimento. E più del 60% ritiene che la mancanza di verifiche esterne sia un campanello d’allarme per possibili rischi reputazionali. “Prima di investire, vogliamo vedere solide prove oggettive che un’azienda sia realmente equa” spiega Giuseppe Lombardi, CEO di un importante fondo pensione italiano. “Rapporti accurati e imparziali di terze parti ci danno queste garanzie”. Anche le società di rating ESG (ambientali, sociali e di governance) stanno iniziando a incorporare i risultati delle verifiche di equità nelle loro valutazioni. Questo le rende cruciali non solo per attrarre consumatori, ma anche investimenti. Per le aziende quindi, sottoporsi volontariamente a rigorosi audit di terze parti sta diventando necessario per dimostrare il proprio impegno agli investitori. E in futuro, potrebbe addirittura diventare un requisito normativo per quotarsi in borsa.

Cosa riserva il futuro

Nel 2025 le verifiche di terze parti sull’equità sono uno standard per tutte le aziende mediamente grandi. E con il crescente utilizzo della tecnologia, diventeranno ubiquitarie nei prossimi anni.

Presto anche le PMI dovranno sottoporsi regolarmente ad audit di equità per attrarre talenti e clienti. E la tecnologia blockchain creerà un registro permanente e infalsificabile delle prestazioni di un’azienda.

In definitiva, le verifiche di terze parti impartiali sono cruciali per garantire che le aziende rispettino i propri impegni per l’equità. E la tecnologia sta rendendo tali verifiche una parte normale del fare business nel 2025 e oltre.