Il Bologna si rende subito pericolosissimo con Santander che di testa gira a lato di poco una punizione dalla trequarti di Orsolini. I felsinei per lunghi minuti restano in attacco sulla destra mentre la Spal gestisce il pallone col solito fraseggio ed all’ 8′ Missiroli dopo un break da centrocampo ci prova dalla distanza sfiorando l’incrocio dei pali. Al 21′ l’episodio che da’ uno scossone all’incontro: Reca scappa a sinistra e crossa in mezzo dove Di Francesco viene sgambettato e trattenuto da Paz. In un primo momento Fabbri non ravvisa nulla e ci deve pensare il VAR ad assegnare la massima punizione ai biancoazzurri. Dal dischetto si presenta Petagna che spiazza Skorupski portando in vantaggio la Spal. Non c’è nemmeno tempo di esultare per il ‘Mazza’ che il Bologna pareggia nell’azione seguente grazie al cross di Soriano deviato in porta da Vicari.
Al 27′ Cionek sbaglia un retropassaggio a Berisha costringendo il portiere albanese ad una grandissima parata in uscita su Santander. Al 40′ ancora Petagna ispira Reca che si apre bene a sinistra e si presenta a tu per tu con Skorupski. Il portiere polacco è superato dalla conclusione del connazionale ma arriva Tomiyasu che salva i suoi in scivolata
La Spal prende maggiormente in mano il pallino del gioco nella ripresa ma al 52′ proprio Bonifazi commette una grandissima ingenuità in disimpegno, regalando palla a Soriano sul quale Berisha ancora una volta mette una pezza in uscita bassa. Niente da fare per lui però al 59′ quando il neoentrato Barrow stoppa in piena area il rinvio di Igor piazzando poi perfettamente la palla all’incrocio dei pali. Cinque minuti dopo il Bologna ha gioco facile e riesce a segnare il tris: Palacio imbuca da destra per Sansone che, senza marcatiua, a sua volta crossa teso sul secondo palo dove Poli in spaccata arriva col tempo giusto a chiudere la partita.
Nella Spal si salva il solito Petagna e Berisha che limita il passivo, male all'esordio Bonifazi in difesa. Nel Bologna Tomiyasu salva un gol fatto, Poli e Soriano creano sempre scompiglio in area, Santander non morde, a differenza del neo arrivato Barrow che dimostra subito tutto il suo valore.
La Fiorentina parte subito forte contro il Genoa centrando una traversa al 9' con un colpo di testa di Milenkovic e conquistando quattro corner nei primi 11 minuti. Ma è il Genoa, arroccato nella sua metà campo, ad avere l'occasione più nitida per sbloccare il risultato: al 14' Pezzella ferma fallosamente Favilli in area, l'arbitro Orsato non ha avuto dubbi e ha assegnato il calcio di rigore ai liguri ma Criscito, al rientro dopo la squalifica, si fa ipnotizzare da Dragowski. Anche nella ripresa la Fiorentina ha tenuto il possesso cercando di trovare gli spazi per colpire il Genoa che però, con le buone e con le cattive, riusciva a respingere gli affondi viola. Al 9' Iachini ha giocato la carta Vlahovic per Cutrone non apparso troppo contento e poco dopo ha perso Castrovilli per un colpo alla testa. Nel finale tante occasioni: Chiesa in contropiede ha messo in brividi a Perin e Lirola ha sparato a lato da buona posizione mentre Dragowski ha prima evitato l'autogol di Milenkovic e poi ha respinto il colpo di testa di Biraschi infine fermato Pinamonti solo davanti a lui.
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Tra i viola emerge Castrovilli, autore di tante buone giocate, Lirola si propone spesso in fascia e Dragowski è in serata di grazia, Cutrone spento. Bene Favilli e Ghiglione, tra i più propositivi, Criscito non gioca male ma il primo errore dal dischetto in carriera pesa come un macigno, Pinamonti entra senza incidere e fallisce clamorosamente il match point.
Pronti-via e l’Atalanta passa subito in vantaggio a Torino: pallone sanguinoso perso da Laxalt al limite dell’area, che regala il possesso a Palomino. Il centrale atalantino serve al centro Ilicic, che al 17′ fa 0-1. Il Torino subisce il colpo e al 29′ l’Atalanta trova il raddoppio con Gosens, che calcia al volo da fuori area dopo una respinta di testa della difesa granata. Non pervenuta la squadra di Mazzarri, con il solo Berenguer a predicare nel deserto. A fine primo tempo, al 45′, la formazione bergamasca trova addirittura lo 0-3 con il rigore subito da Ilicic e trasformato da Zapata.
Tra il 48′ ed il 50′ Lukic e Belotti costringono Gollini al miracolo. Poi però comincia lo show di Ilicic, che prima (al 53′) fa 0-4 con un tiro da centrocampo che coglie impreparato Sirigu. Poi, un minuto più tardi, mette a segno la sua tripletta personale su assist di Gomez con un piazzato che finisce in buca d’angolo. Dominio assoluto della squadra di Gasperini, che al 62′ sfiora addirittura il 0-6 con Gomez: miracoloso Sirigu che devia sul palo. A completare il disastro granata ci pensa però Izzo, che al 32′ della ripresa si fa espellere. Nel finale c’è tempo anche per la gioia personale di Muriel, che tra il 42′ e il 43′ mette a segno una doppietta (uno su rigore) che affossa definitivamente il Torino, e per il rosso ai danni di Lukic che perde la testa e falcia Dijmsiti. Finisce 0-7 e adesso per Mazzarri e i suoi sarà dura rialzarsi.
Per la Dea un superbo Ilicic e un Gomez ispirato come assistman, Gosens fa capire perchè ha richieste in Europa, Muriel nel finale banchetta nelle praterie granata, nel Toro il solo Sirigu salva la faccia, difesa e centrocampo davvero indecenti, Verdi e Izzo tra i peggiori.
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