La stagione calcistica 2018/2019 del Chievo non è iniziata nel migliore dei modi, all’assenza di risultati fin dalle prime battute del campionato si è aggiunta l’aggravante dei 3 punti di penalizzazione in classifica per la vicenda plusvalenze. D’anna non è riuscito a confermare quanto di positivo aveva fatto vedere nella seconda parte del campionato scorso ed era stato recentemente sollevato dal suo incarico in favore dell’ex (disastroso) commissario tecnico della Nazionale italiana Gian Piero Ventura.
Il tecnico di Genova ha fatto ancora peggio nelle tre partite in cui ha diretto la squadra clivense, ottenendo due sonore sconfitte (5 gol in casa dall’Atalanta e 2 dal Sassuolo) e un pareggio contro il Bologna. Nel caos più totale, Ventura ha presentato le sue dimissioni e al suo posto è stato ingaggiato nuovamente Domenico Di Carlo, già allenatore del Chievo Verona nelle stagioni 2008/2010 e 2011/2012...non c’è due senza tre!
Al tecnico laziale si chiede di raggiungere una salvezza che sà tanto d’impresa (il Chievo è ultimo con zero punti in classifica); per raggiungere l’obiettivo Di Carlo dovrebbe rispolverare la difesa a quattro, coadiuvata da un play basso, da due mezze ali e un trequartista che rifornisca le due punte, praticamente un 4-3-1-2. Analizziamo nel dettaglio quelli che potrebbero essere gli interpreti del modulo.
Nessun dubbio in porta, l’esperto Sorrentino sarà il leader che dirigerà la difesa. Il pacchetto difensivo sarà con ogni probabilità composto dalla coppia di centrali Tomovic (in attesa del suo pieno recupero giocherà Bani) e Rossettini; il ruolo di terzino destro è roba di Cacciatore se sta bene fisicamente (in sua assenza non ha demeritato in quel ruolo il jolly De Paoli), mentre dalla parte opposta Di Carlo ha due opzioni, quella più difensiva che vedrebbe l’adattamento del centrale difensivo Barba come terzino bloccato, oppure scegliere l’alternativa Jaroszynski, che garantisce maggiore spinta e presenza offensiva.
Davanti alla difesa, in qualità di diga difensiva e smistatore di palloni ci sarà Radovanovic, protetto ai lati da Nicola Rigoni e dall’instancabile Hetemaj; defilato Obi che potrebbe dar respiro ad uno dei tre centrocampisti entrando a partita in corso. Tra le linee quasi scontato l’impiego di Birsa, pronto ad innescare le due punte, una più agile Giaccherini e una di maggior peso come Stepinski.
Nel reparto offensivo il nuovo tecnico potrebbe adottare delle variazioni di modulo, non cambiando comunque gli interpreti, ma scegliendo ad esempio di far giocare più larghi, ai fianchi della punta Giak e Birsa, in un ipotetico 4-3-2-1 o 4-3-3.
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