Far emergere nuovi giovani campioni non è propriamente la specialità della nostra cara Serie A. Molti team durante le sessioni di mercato cercano di portare a casa la promessa di turno, magari pescata in un campionato sconosciuto, con l’intento di valorizzarla e perché no farci su una bella plusvalenza. Non tutti gli allenatori hanno, però, la capacità di lanciare questi giovani talenti, preferendogli spesso e volentieri giocatori di maggiore esperienza ed età. Il passo dalla prima squadra alla primavera è breve, e solamente in pochi riescono ad esplodere e a respirare il grande calcio.
Molti nomi stuzzicanti erano presenti nel listone di agosto, c’è chi ha speso qualche milioncino giusto per completare la rosa, c’è chi ci ha creduto veramente, colpito magari dalle amichevoli estive e dalla continua presenza tra i titolari durante la preparazione pre-campionato. È il caso di Bremer, possente marcatore centrale classe ‘97 acquistato dal Torino in estate dall’Atletico Mineiro; il giovane brasiliano è stato impiegato costantemente nei tre di difesa dall’allenatore granata a fianco di N’Koulou e Izzo non sfigurando affatto. Tutto lasciava presagire ad un buon minutaggio in Serie A e invece così non è stato, a lui è stato più volte preferito il sempreverde Moretti e l’altro nuovo acquisto DjiDji, reputati più adatti da Mazzarri alla competizione della massima categoria. Da possibile crack Bremer è dunque passato nel dimenticatoio, gli undici minuti giocati fin ad ora ne sono la conferma. La prospettiva futura di Bremer nel Toro di Mazzarri non sembra rosea, visto lo scarso impiego e l’abbondanza nel reparto difensivo. Meglio aspettare tempi migliori per lui, da valutare negli anni avvenire.
Il Milan in estate aveva provato il colpo a parametro, andando a pescare un’eterna promessa (nonostante abbia solo 22 anni) il croato Alen Halilovic, già ai tempi ingaggiato dal Barcellona e poi mandato in giro per l’Europa a “farsi le ossa”. I troppi accostamenti ai più rinomati colleghi di Nazionale (vedi Brozovic, Modric…) di certo non l’hanno aiutano al momento. L’anno precedente a Las Palmas era entrato a far parte dei titolari, poi l’infortunio pesante alla caviglia lo ha frenato. Dopo il prestito in Spagna, l’Amburgo non l’ha riconfermato nel suo organico e da qui l’accordo col Milan. Acquistato inizialmente come vice Suso (poi è arrivato Castillejo), il talentino croato non è riuscito a convincere Gattuso...non ha ancora debuttato in A! La sensazione è che la società rossonera lo rimanderà in prestito in Spagna, forse il posto ideale per ritrovarsi e soprattutto giocare con continuità.
Altra stellina croata, che la Roma è riuscita a strappare alla concorrenza degli spendaccioni inglesi, è Ante Coric, classe ‘97 e 172 centimetri di pura tecnica. Il suo ruolo, nella trequarti, è al momento molto affollato e questo ha un po' ritardato il suo esordio in A che comunque è arrivato nella pesante sconfitta casalinga contro la Spal. La sua stella fatica a brillare e difficilmente riuscirà a scalzare i vari Pastore, Lorenzo Pellegrini e Zaniolo (più giovane di lui di due anni); l’idea di Di Francesco potrebbe essere quella di cederlo in prestito sempre in A, magari in una squadra di minor rango che gli garantisca un certo minutaggio. A questo proposito consigliamo a chi lo ha in rosa di non privarsene almeno fino al mercato di Gennaio, quando potrebbe passare in una squadra di medio-bassa classifica: lì può dimostrare il suo reale valore.
Ad Agosto anche il Genoa di Preziosi pensava di aver fatto il colpo acquistando in prestito il nuovo Cambiasso, ossia l’argentino Rolon, classe ‘95 che l’anno precedente non aveva pienamente convinto i dirigenti del Malaga. Dopo dodici giornate di campionato, non siamo riusciti a vederlo in campo neanche per un solo minuto; né Ballardini prima, né Juric dopo hanno dato fiducia al giovane argentino, addirittura Preziosi è andato a pescare tra gli svincolati il pari ruolo e genero Miguel Veloso. Per le sue caratteristiche difensive e rottura del gioco avversario non era già appetibile dal punto di vista fantacalcistico in sede d’asta, figuriamoci adesso che non vede il campo neanche col binocolo.
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