Buona prestazione della Sampdoria in una partita spumeggiante e ricca di goal. La truppa Giampaolo rimane agganciata al treno che porta in Europa dopo il 5-3 rifilato al Mapei Stadium a un Sassuolo a dir poco rivedibile in fase difensiva.
Match che si blocca al 14': Defrel recupera palla a centrocampo e poi passa a Gabbiadini che col mancino trova Quagliarella che di testa che fa la sponda per Defrel che stoppa in corsa di petto e infila Consigli col mancino. Dopo un periodo di calma apparente le squadre si Svegliano e fioccamo i gol. Al 35' Linetty ruba palla a centrocampo e poi cerca di servire Quagliarella, Ferrari tocca ma si sbilancia e Quagliarella lascia partire un gran destro a giro che si insacca all'angolino. Passano 2 minuti e i neroverdi accorciano con l'azione in velocità di Lirola che mette in mezzo basso per Boga che insacca da distanza ravvicinata. Si prosegue su ritmi da paura e al 39' è tris doriano:
Praet si invola sulla destra e serve in mezzo Quagliarella che fa il velo per Defrel, il francese tocca dietro per Linetty che insacca con una rasoiata rasoterra.
Nella ripresa passano appena 30 secondi e la Samp cala il poker con Murru che mette un bel cross da sinistra e Praet gira al volo in rete praticamente senza marcatura. Sassuolo che sfiora il gol su una quasi autorete di Andersen e accorcia al 62' con Duncan dalla distanza, sul tiro del ghanese decisiva la deviazione di Andersen che spiazza Audero.
Saltano schermi e le squadre ormai non mostrano nessun equilibrio, al 71' Consigli rinvia corto, Linetty intercetta e serve Gabbiadini che con il destro si aggiunge alla lista dei marcatori firmando il 5-2. Al 90' accorcia Babacar: Duncan col mancino viene murato da Colley e sul rimpallo l'ex viola piazza un bel destro da fuori area.
Finisce così un match diventente e con difese ballerine, Defrel risponde sul campo alla grande dopo i fatti della settimana, ottime prestazioni per Linetty e Praet. Solito immenso Quagliarella che segna e fa segnare, Murru è autore di pregevoli traversoni. Boga si danna l'anima ed è il migliore dei suoi, buoni spunti anche per Lirola. Tutta la difesa di De Zerbi appare svagata, Duncan salva in parte col gol una prestazione imprecisa nelle due fasi, delude Berardi che non si vede quasi mai sotto rete.
Sei punti contro la Roma, sei mesi senza una vittoria al Mazza. La SPAL si conferma bestia nera dei giallorossi, che a Ferrara perdono 2-1. Gli estensi tornano così al successo, a quasi due mesi dall'ultima volta, 3-2 in quel di Parma. Giallorossi che iniziano bene ma la Spal alla prima occasione passa al minuto 21: su un cross da destra Fares anticipa di testa Karsdorp e insacca alle spalle di Olsen. Ci prova Dzeko, molto nervoso, ma Viviano respinge sul primo palo. Nella ripresa entrano in campo Zaniolo e Perotti per Kluivert e El Shaarawy.
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Al 50' la scintilla che potrebbe cambiare la sfida: fallo di Cionek su Dzeko all’interno dell’area, fallo e calcio di rigore per la Roma. Dal dischetto Perotti spiazza Viviano. Un pareggio che dura poco infatti al 58', dopo consulto Var, l'arbitro sanziona un fallo di Juan Jesus su Petagna, proprio quest'ultimo non sbaglia dagli undici metri. Al 72' ancora Dzeko, il più vivace, si libera molto bene all’interno dell’area di rigore mette a sedere due difensori della Spal ma poi trova sulla sua strada Viviano che con la mano destra dice no con un intervento davvero prodigioso. Al 78' Cionek vicino al 3-1, la palla si stampa sulla traversa con Olsen battuto. Dopo 6' di recupero il pubblico del Mazza può festeggiare i 3 punti arrivati dopo un'ottima prova corale di gioco e determinazione.
Tra i giallorossi Cristante e Nzonzi giocano ampiamente sotto ritmo, Karsdorp non difende bene, Juan Jesus come prevedibile soffre dannatamente Lazzari a sinistra. Ottimo impatto nel match di Zaniolo e Perotti nella ripresa, migliori con Dzeko che è il più attivo in attacco. Nella Spal Viviano blinda il successo, Lazzari torna in campo con grande voglia, Murgia in regia è convincente, Fares è indemoniato e Petagna sembra avere un conto aperto con i giallorossi.
Gara subito viva tra Torino e Bologna. Al 3′ gol annullato agli ospiti: sugli sviluppi di un corner Palacio insacca su una corta respinta di Sirigu, ma Mariani annulla per un fallo di Lyanco. Al 5′ Toro in avanti: Meite avanza palla al piede e impegna severamente Skorupski, sulla ribattuta Belotti manca un gol facilissimo. Al minuto 8, Orsolini si avventa su una palla vagante in area di rigore e impegna severamente Sirigu, che deve superarsi per evitare il pari. Al 29' arriva il pari felsineo: Orsolini scappa ad Aina sulla destra e serve Palacio, sul cross deviato da Djidji, Poli si avventa di testa ed è subito decisivo, dopo essere subentrato all'infortunato Dzemaili.
Al 32' sul corner del Bologna mani evidente di Meitè, il Var richiama Mariani: è rigore, dal dischetto si presenta Pulgar che ribalta il match. A inizio ripresa Rincon scarica un destro, Skorupski si salva con una gran parata. Poi Palacio, servito a sinistra, sfonda: entra in area, crossa sul secondo palo dove Sansone di testa insacca col pallone che passa alle spalle di Sirigu. Ma Mariani ferma tutto: check del Var per la posizione sospetta di Sansone. Dopo interminabili minuti, il fuorigioco viene confermato.
Il 3-1 è subito rimandato: Rincon perde un pallone sanguinoso a centrocampo, Palacio vola verso la porta e serve Orsolini, che davanti a Sirigu non sbaglia. Al 69' Belotti aggancia splendidamente un lancio dalle retrovie, ma sul suo tocco Skorupski salva la porta del Bologna. Finale incandescente con Lyanco che si fa a espellere all'89' per doppia ammonizione, poi sugli sviluppi di una punizione Izzo trova l’incornata vincente anche grazie ad una papera di Skorupski. Granata che caricano a testa bassa con Iago Falque che carica il sinistro ma il portiere bolognese stavolta fa sua la sfera. Ola Aina si fa cacciare per un parolina di troppo nel recupero e alla fine Mihajlovic fa festa contro la sua ex squadra. Belotti stasera è inceppato, Dijdij soffre la velocità di Palacio e Orsolini, Meitè commette una follia regalando un rigore, Ansaldi e Izzo si salvano, Rincon non è il solito metronomo e perde il pallone che costa il 3-1. Per il Bologna un immenso e prezioso Palacio, Soriano è entrato finalmente nei meccanismi, Orsolini è freddissimo in contropiede.
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