L’arrivo di Claudio Ranieri nella Capitale ha dato ancor più patriottismo ai giallorossi che di fatto hanno serrato le file in vista dell’importante finale di stagione. Il tecnico che fece sognare tutta la Premier non ha sconvolto tatticamente la squadra dell’ex Di Francesco, lasciando che il 4-3-3 o al max il 4-2-3-1 facessero il loro corso, accantonando il tanto amato 4-4-2.
Mister Ranieri ha però fatto una scelta ben precisa, il cambio in porta. Il portiere svedese Robin Olsen, acquisto del mercato estivo ed erede di Alisson Becker, non era mai stato messo in discussione da Di Fra anche se le sue prestazioni erano state “molto” altalenanti; da qui la svolta, il tecnico di Roma ha capito che mancava sicurezza nel reparto arretrato e uno stravolgimento tra i pali poteva dare la scossa: il secondo portiere a Roma è un certo Antonio Mirante, espertissimo estremo difensore con tante partite di Serie A sulle spalle e di certo non il primo arrivato.
Mister Ranieri ha lanciato titolare il numero 83 nella 30esima di campionato e da lì in poi non ha più lasciato il posto, crescendo di forma di partita in partita, rivivendo praticamente una seconda giovinezza. Antonio è diventato un vero e proprio fattore per tutta la squadra come in occasione della pesante vittoria casalinga contro la Juventus, fondamentale per alimentare le speranze Champions.
I numeri danno ragione a Ranieri e a Mirante che in 9 presenze ha subito solo 4 gol ed evitato la capitolazione a Genoa parando un calcio di rigore allo scadere, mantenendo una fantamedia di 6,39.
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