La notizia ha risvegliato gli animi di milioni di tifosi oltre alle speranze dei fantallenatori: è tutto vero, Mario Balotelli riparte da casa sua, dalla sua Brescia, città dei genitori adottivi dove è cresciuto il piccolo "ex ragazzo prodigio".
Sì, "ex" perchè dopo sprazzi di alta classe, paragoni scomodi e giocate da fuoriclasse, il carattere fumantino di Mario, attaccante classe 1990, ha avuto il sopravvento e lo ha letteralmente affossato, esiliato all'estero dai team italiani, stanchi di credere in lui e nella sua personalità particolare.
Appena maggiorenne Balotelli vinse già tutto quello che un giocatore italiano poteva vincere come premio di squadra: Mario fu uno dei protagonisti del triplete interista, con non poche apparizioni e comunque in tre anni con un contributo evidente. 84 presenze e 28 gol in partite ufficiali, e nonostante già qualche gesto "da rivedere", fu acqistato dall'ambizioso Manchester City.
Tre annate non proprio indimentabili, poi il ritorno in Italia, sponda Milan, dove riesplose, per poi rieclissarsi a Liverpool, Nizza, Marsiglia fino a rimanere nell'estate 2019 senza un contratto.
Forza fisica devastante, tiro potente e preciso, tecnica sopraffina, rapidità di esecuzione: queste sono i pregi di superMario. Il Brescia ha deciso di scommettere sul suo talento e sulla sua voglia di rivalsa: analizziamo l'acquisto.
Collocazione tattica: Mario Balotelli può giocare sia come unica punta che in un tandem d'attacco, e questo sembra il caso più probabile nel Brescia di Corini.
Valutazione: Balo o non Balo, questo è il dilemma! Balotelli è un attaccante potenzialmente top, se fosse continuo come qualche anno fa, sicuramente giocherà titolare (si alterneranno Donnarumma e Torregrossa) dopo aver scontato le 4 giornate di squalifica. Il problema è la sua incostanza: i cartellini e partite anonime sono dietro l'angolo, ma siamo sicuri che la sua voglia di rivalsa lo porterà almeno ad arrivare a doppia cifra, calciando rigori (è quasi infallibile dal dischetto) e punizioni.
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