Lazio arrembante nel primo tempo con Perin straordinario su immobile poi su Lulic, ancora su Milinkovic Savic, in oltre venti minuti è un tiro a segno per l’evidente superiorità tecnica e tattica dei padroni di casa. Il Genoa non tira mai in porta. Il bunker resiste fino al 30’ quando Correa segna l’1-0 con un tiro da centro area su ribattuta fortunoso di Radovanovic. Al 42’ il raddoppio laziale. ancora Radovanovic ingenuo che in area trattiene per un braccio Immobile che cade a terra e Giacomelli concede il rigore che Immobile non sbaglia. Prima di andare al riposo finalmente la squadra di Ballardini va al tiro ma Reina vola a deviare. Si va al riposo così. Nella ripresa dentro Ghiglione con Radovanovic fuori e inserimento di Scamacca e Pjaca per Destro e Zajc. Il 4-3-1-2 dà subito i suoi frutti con Ghiglione che trova velocità entra in arra e cerca di servire Scamacca ma la palla viene deviata da Marusic che si fa autogol. Un minuto e la Lazio torna col doppio vantaggio. È Luis Alberto che batte Perin con un tiro dal limite dell’area.. Genoa ora fa la partita e si sbilancia. Autostrada per la Lazio e Correa segna ancora con Perin che tocca la palla ma non la devia abbastanza e arriva il poker biancoceleste.
La reazione ospite è un tiro fuori di Rovella fuori mentre Correa resta un pericolo. Al 78’ c’è il secondo rigore della stagione per i rossoblù per fallo di Cataldi su Badelj. Scamacca realizza dal dischetto. È 4-2 con settima rete del centravanti. È un minuto dopo match clamorosamente riaperto da Shomurodov che batte Reina sul filtrante di Badelj. Al 90’ Scamacca non riesce a tirare su cross di Ghiglione sul contrasto decisivo di Lazzari. che salva i suoi da una clamorosa rimonta, per i capitolini la corsa Champions rimane apertissima.
Partita pazza al Dall’Ara: nel 150° derby dell’Appennino a vincere è lo spettacolo, con Bologna e Fiorentina che pareggiano per 3 a 3 al termine di 90 e più minuti caratterizzati da un’intensità altissima.A decidere, oltre alla rete di Bonaventura e alla doppietta di Vlahovic, la tripletta di Palacio, il giocatore più anziano a segnare tre reti nella stessa partita in Serie A, bravo ad approfittare per tre volte delle magnifiche assistenze di Vignato, che dopo 20’ di ombre è salito alla ribalta concludendo la gara con tre assist all’attivo. La salvezza, per il Bologna, ancora non è matematica, ma nel ventoso pomeriggio del Dall’Ara le questioni di classifica sono passate in secondo piano: un 3 a 3 divertente, caratterizzato da errori e da giocate illuminanti.
ll Sassuolo ferma l'Atalanta sull1-1 e l'Inter è campione d'Italia 2020/2021. Grazie a questo risultato la squadra nerazzurra conquista il 19° scudetto della sua storia con 4 giornate d'anticipo. La certezza matematica del trionfo arriva proprio grazie alla frenata della Dea, unica quadra che poteva ancora raggiungere la squadra di Antonio Conte. Al Mapei, per i bergamaschi è una giornata all'insegna delle delusioni: finisce in dieci contro dieci e dopo un rigore fallito da Muriel: al gol di Gosens risponde Berardi. La squadra di Gasperini viene anche agguantata dal Milan al secondo posto a quota 69 punti. L'avvio di gara è quasi tutto a favore della Dea che prova subito ad alzare la pressione nella metà campo avversaria, ma al 25' i bergamaschi restano in inferiorità numerica per l'espulsione di Gollini. l match rischia di cambiare volto, pero' la squadra di Gasperini non risente dell'episodio e al 33' passa con il solito Gosens, che s'inserisce sul tocco di Malinovskiy e fa 1-0. Ad inizio ripresa arriva il pareggio del Sassuolo grazie ad un altro episodio di giornata: Toloi stende Traore in area, Pairetto assegna il rigore e Berardi fa 1-1. Poco più tardi i neroverdi troverebbero anche il raddoppio, ma un fuorigioco di partenza di Raspadori vanifica la rete di Locatelli. Ad un quarto d'ora dalla fine ennesimo episodio della sfida, con Muriel che viene atterrato in area da Marlon causando il rigore per i bergamaschi e l'espulsione che ristabilisce la parità numerica. Lo stesso Muriel va dal dischetto ma tira centrale e male e Consigli respinge.
Grande Cagliari a Napoli. Con il cuore, la grinta e il coraggio strappa un punto d’oro sul campo di una delle squadre più in forma e stacca, grazie all'1-1 al Diego Armando Maradona, di una lunghezza il Benevento terz’ultimo con cui domenica prossima ha un appuntamento decisivo nella lotta per la salvezza. Squadra un po’ timida nel primo tempo e Napoli che passa subito avanti con Osimhen su lancio di Insigne, sardi con il 3-5-1-1 scelto da Semplici, che ha risparmiato Joao Pedro in diffida, ma che poi è cresciuta tantissimo dal punto di vista fisico e grazie ai cambi coraggiosi del tecnico che ha buttato dentro al fianco di Pavoletti prima Simeone e poi Cerri mentre il Napoli iniziava a boccheggiare ha trovato il pari e il quarto risultato utile consecutivo con un gran gol di Nandez a due minuti dalla fine.
Vittoria in rimonta per la Juventus, che batte 2-1 l’Udinese alla Dacia Arena e che piazza un allungo forse decisivo verso la Champions League. Al 10′ arriva il vantaggio dell’Udinese: fallo di McKennie su Rodrigo De Paul. L’argentino serve Molina che si incunea in area di rigore e calcia in diagonale con il destro non lasciando scampo a Szczesny. Al 28′ la prima grande occasione per la Juventus: angolo di Cuadrado, McKennie si getta nello spazio e colpisce di testa e manda di un soffio a lato del palo. Dopo una chance per Dybala, al 37′ De Ligt prova a rimettere in mezzo per Ronaldo che anticipa di testa Scuffet ma manda di poco alto sopra al traversa. Al 7′ della ripresa Arslan va vicino al raddoppio con il tiro di poco a lato. Al 22′ Stryger Larsen sbaglia di poco il 2-0, poi al 37′ arriva il pari della Juventus. Punizione di Ronaldo e grossa ingenuità di De Paul che allarga il braccio. Rigore netto, che Ronaldo trasforma tornando al gol dopo un digiuno che cominciava a pesare. E al 90′ ecco il colpo di testa di Ronaldo che regala una vittoria importantissima a Pirlo in chiave Champions League.
La Sampdoria regola con un netto 2-0 una Roma ancora scossa dall'imbarcata rimeduata giovedì a Manchester nella semifinale di andata di Europa League. Un inizio difficile per i ragazi di Ranieri che hanno subito la pressione degli ospiti, poi la squadra è venuta fuori. La prima marcature coincide anche con il primo gol in serie A di Adrien Silva che sfrutta un errore della difesa giallorossa e non perdona Fuzato, il gol arriva alla fine del primo tempo. Nella ripresa la Samp cerca di gestire gli sforzi romanisti di pervenire al pareggio e al momento giusto colpisce. E' il 66' quando Jankto lanciato da Verre fulmina il portiere ospite. Anche Audero reclama la sua parte e pochi minuti dopo ipnotizza Dzeko dal dischetto. Per la Roma non è proprio gionata.
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