Napoli, dopo Lukaku una crisi del gol che preoccupa

Il Napoli in questa stagione sta facendo un percorso notevole dopo il nono posto della passata stagione lottando testa a testa contro l'Inter per lo scudetto, ma che presenta qualche pecca. Una di queste è l'attacco che vede in Romelu Lukaku l'unico catalizzatore della manovra di Antonio Conte.

In termini di reti realizzate la squadra di Conte ha fatto peggio anche di Bologna, Lazio e Fiorentina che pure sono molto più indietro in classifica.

Come detto, l'unico giocatore del Napoli che ha già raggiunto la doppia cifra è Lukaku, peraltro fermo solo a quota dieci anche grazie ai tre rigori relizzati. Alle spalle del belga troviamo un centrocampista, ovvero McTominay, che di goal ne ha segnati 6  mentre al terzo posto con 5 goal ecco un altro centrocampista, Anguissa, insieme a Kvaratskhelia che però ha lasciato Napoli ormai da due mesi. 

Matteo Politano, sacrificato in fase difensiva nel 3-5-2, ha segnato fin qui appena due goal in campionato. Stesso bottino anche per Neres che tra panchine iniziali e infortuni ha reso meno del previsto nonostante abbia svoltato diversi match a gara in corso.

 

LUKAKU 'ASSENTE' NEI BIG MATCH

C'è allo stesso tempo il  tema delrendimento del calciatore belga quando il livello si alza, perché Lukaku non sta soddisfacendo appieno. I fischi quando è stato sostituito contro l'Atalanta sono emblematici, perché si viene da un certo Victor Osimhen, capace di infiammare il pubblico a suon di gol e soprattutto prestazioni che difficilmente sono passate inosservate. A differenza di Big Rom che fatica a scaldare con continuità la piazza soprattutto in presenza di marcatori diretti che spesso e volentieri lo ingabbiano a dovere.


Napoli, dopo Lukaku una crisi del gol che preoccupa

 

QUANTO MANCA KVARA-  Con Kvara, anche apparentemente svagato, certo turbato dal Psg, i punti in classifica, alla ventesima, erano 47, tre in più dell’Inter, quattro oltre l’Atalanta e una media da 2,35 a partita.  Il  Napoli ha così rallentato quando ha cominciato ad andare in sofferenza in un febbraio nerissimo, e le difficoltà si sono accentuate quando sono mancato i suoi guizzi con otto punti nelle ultime sette partite, una sola vittoria con la Fiorentina, una sconfitta a Como, poi cinque pareggi, lasciando che il veleno fosse nella coda delle due gare all’Olimpico, con la Roma e con la Lazio.
Il problema c’è e si vede, numeri alla mano. Sono trascorsi infatti più di due mesi dalla cessione di Kvaratskhelia e il Napoli non ha ancora trovato il suo sostituto naturale, al punto che Conte è stato addirittura costretto a modificare in corsa il suo assetto tattico, passando per estrema necessità al modulo 3- 5- 2 che sta rendono poco sul piano realizzativo.


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