È terminata la penultima giornata di serie A e la Juventus ha spezzato le ultime (ingenue) speranze di Roma e Napoli che lo scorso sabato hanno violentato psicologicamente Chievo e Fiorentina. In Europa League ci va il Milan e in fondo al mar l’Empoli ha deciso di non salvare la pelle neanche questa volta. Mentre tutti si chiedono perché Gianni Morandi abbia fatto una canzone con Rovazzi, noi passiamo al fantacalcio.
La giornata è iniziata con Napoli e Roma che hanno segnato quanto il Pescara in una stagione intera. Soliti noti nelle marcature, spicca El Shaarawy, che ha finalmente ripagato la vostra fiducia. Vi fa volare.
La disgrazia è definita come una “sfortuna, sventura, cattiva sorte che si manifesta nel momento in cui compri il portiere del Napoli al fantacalcio e lui ti delizia con un -1 quotidiano”. Reina come Rowenta: per chi non si accontenta.
Resurrezione di Ilicic, con buona pace di tutti i fantallenatori che lo hanno acquistato e gli hanno rivolto offese ingiuriose per 8 mesi.
Il Sassuolo è andato in gol con Iemmello, Politano, Matri e Berardi: se avete schierato Ragusa cercate di capire da soli qual è il vostro rapporto con la fortuna.
Sampdoria e Udinese si picchiano per 93 minuti: Muriel festeggia la parmigiana di melanzane della nonna e Danilo gli mette le mani al collo perché ne voleva un pezzo pure lui. Cotto e strozzato.
Pescara e Palermo giocano una partita più inutile di un cucchiaio per mangiare una pizza. Ne esce il solito schifo del Palermo dove si salva solo Rispoli, che continua a correre sulla fascia come se non ci fosse un domani in serie B. Il Pescara salva l’onore andando in gol con due parenti di Zeman di cui non ricordiamo il nome e delude tutti gli scommettitori dell’over 2,5.
Concludiamo la nostra rubrica con il ritorno in Europa del Milan con Honda e Lapadula. Non ridete, non è una battuta.
Manca solo una giornata al termine della stagione e come di consueto stanno giocando tutti quelli che al fantacalcio non si è comprato nessuno tipo Ewandro e Cutrone. Da segnalare l’esordio in serie A di un classe 2000 nelle file del Chievo: sentitevi pure vecchi. Però non come l’allenatore dell’Inter, altrimenti ci rimettete la salute.
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