Rafinha è la speranza di Spalletti per svoltare in attacco, ora per Candreva ogni gara diventa un esame

Era stato chiaro Luciano Spalletti nel corso delle interviste, a questa squadra sicuramente non manca carattere, 13 gol negli ultimi minuti sono sicuramente un segnale positivo di questa Inter, che altri anni avrebbe sicuramente perso i match di andata e ritorno contro la Roma. C'è però un problema nel gestire il risultato o comunque la partita, Gagliardini non è più quello dei primi 5 mesi all'Inter, Borja Valero non è il tipo di trequartista adatto per il modulo di Spalletti, Brozovic appare quanto mai svogliato in campo e Joao Mario praticamente ceduto al West Ham.

 

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Per questo motivo il tecnico toscano ha chiesto rinforzi urgenti dal mercato, serve qualcuno bravo con i piedi, fisico e con un'esperienza rilevante in ambito europeo, non a caso nel mirino giocatori come Ramires e Pastore. Pochi giorni fà però è stato ufficializzato l'acquisto del centrocampista brasiliano Rafinha, fratello di Thiago del Bayern, e figlio di Mazinho ex Fiorentina.

Il ragazzo, appena 24enne, nonostante la giovane età ha già giocato (e vinto) in ambito nazionale e internazionale con il Barcellona, non sempre da protagonista, ma una buonissima riserva per il Barcellona che non a caso lo ha tenuto per circa 7 anni. Il calciatore arriva dopo praticamente un anno di fermo, per questo dovrà prima superare dei test fisici prima di vederlo in campo dal 1', ma le qualità non si discutono.

Può benissimo sostituire Joao Mario in quanto duttilità, può ricoprire il ruolo di mezz'ala, di trequartista e addirittura quello di esterno destro, già ricoperto, sempre a Barcellona, in casi di emergenza. Per questo stesso motivo Candreva dovrebbe  cominciare a guardarsi le spalle, dato che nelle ultime uscite sia lui che Perisic non sono apparsi in grande forma, o comunque non attenti nei 90'.


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