Due filosofie offensive e un risultato (3-3) che conferma pregi e limiti di due squadre che si inseguono come il gatto e il topo per 94' ma alla fine senza nessun vincitore assoluto. Parte forte la Roma con Pastore che capitalizza di tacco iil cross di Under, una magia che illumina i fantamister che lo attendevano. Zapata sovrasta Manolas per tutto il primo tempo e su una sua conclusione che stampa il palo, irrompe Castagne che fa 1-1. L'ex attaccannte doriano è devastante ancora su Manolas e serve un filtrante che Rigoni segue con i tempi giusti e incrocia per il vantaggio clamoroso della Dea.
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Un buco centrale innesca Pasalic che serve in profondità ancora l'ex Zenit Rigoni che tira forte sul palo di Olsen e firma la doppietta da sogno all'esodio. La percussione solitaria di Florenzi vale il punto del 2-3, poi il terzino si fa male ed esce.
Di Francesco gioca la carta Schick nel tutto per tutto, Dzeko alza troppo e spreca una chance nitida per il pareggio. A 10 dalla fine, Pastore pennella una punizione morbida dalla trequarti, difesa atelantina statica e Manolas batte al volo di potenza facendosi perdonare un match costantemente in affanno. Nel finale ancora Rigoni ha la chance del 4-3 ma è Gollini a salvare in almeno due occasioni i suoi prima del fischio finale.
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