L'insuperabile Djidji, adesso Mazzarri ha in mano il centrale del futuro

 

Arrivato in punta di piedi a Torino, per i più scettici il solito acquisto per completare la rosa ma niente di ché, Levy Koffi Djidji rappresenta al giorno d’oggi una delle certezze difensive nello scacchiere di Walter Mazzarri. Giunto in prestito in estate dal FC Nantes (Ligue 1), l’operazione per il classe 92’ della Costa d’Avorio sembra ormai essere un marchio di fabbrica del presidente Cairo che l’anno scorso, con le stesse modalità, portò sotto la Mole il camerunense N’Koulou, diventato in poco tempo perno imprescindibile della difesa a tre dei granata. Il Torino si è riservato la possibilità di riscattare il difensore africano per circa 4,50 milioni di euro entro la fine dell’attuale stagione, viste le prestazioni fornite al momento non abbiamo sul riscatto. Il possente 26enne, infatti, dopo un periodo di ambientamento iniziale è riuscito a scalare le gerarchie tra i difensori granata, relegando in panchina i vari Lyanco, Bremer e pure l’esperto Moretti a cui Mazzari difficilmente aveva rinunciato fino ad ora. Così dalla nona giornata di campionato in poi è sceso in campo sempre dal primo minuto a fianco di N’Koulou ed Izzo, con prestazioni quasi sempre sopra la piena sufficienza ed un solo cartellino giallo all’attivo, davvero una rarità per un marcatore centrale:

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I suoi 184 cm non intaccano una già buona agilità di base che lo rende molto efficace in copertura; si fa valere pure nel gioco aereo nonostante come detto non sia altissimo. La sua qualità migliore è la concentrazione, difficilmente abbiamo visto uscite difensive sconsiderate o irruente, segno di grande maturità in un campionato come quello italiano in cui al primo errore rischi di essere tagliato fuori. Impeccabile dal punto di vista difensivo, non ha ancora “sporcato” la colonna dei bonus, ma siamo convinti che arriverà presto premiando i fantallenatori che hanno creduto in lui.


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