MATCH REPORT 22.a giornata: Super Gigio carica il Milan, disastro Spalletti, Caputo d’oro, Gervinho ferma la Juve ed il Napoli ringrazia

ROMA-MILAN: Nella delicata sfida al quarto posto, Roma e Milan si spartiscono un punto. Tra i giallorossi qualche distrazione di troppo in difesa, con Fazio che si perde il 19 rossonero per lo 0a1; Manolas chiude bene in velocità, pecca tecnicamente. Al rientro De Rossi fa un figurone, Pellegrini rischia il rosso, Zaniolo non lo scopriamo di certo stasera, il talentuoso numero 22 salva la panchina di Di Francesco. Si sacrifica per la squadra Schick, spostato per l’occasione sulla corsia di destra, con Dzeko centravanti battagliero, supportato a sinistra da un accorto Florenzi. Nei rossoneri la tattica è semplice, tutti in difesa e ripartenza veloce: buona guardia dietro con Romagnoli e Calabria su tutti. Monumentale Donnarumma, il 99 milanista distribuisce “miracoli”. Bakayoko un po' macchinoso rischia sempre la giocata perdendo spesso palla; caparbio Paquetà, lotta e serve l’assist perfetto per il pistolero Piatek, il polacco si è ambientato perfettamente nell’ambiente rossonero. Brutta prestazione per Suso, lo spagnolo non incide, nervoso.

INTER-BOLOGNA: La disattenzione di De Vrij è il segnale che qualcosa non va sin dai primi minuti, si dimentica di Santander dopo mezz’ora di gioco. Cedric Soares alla prima da titolare non demerita, Brozovic tocca tanti palloni, ma i suoi piedi stasera non trasmettono emozioni, anzi…Naiggolan è un fantasma, il tunnel in cui è entrato è lungo chilometri. Evanescente Joao Mario, inutile Candreva, svogliato Perisic, sembra che lo mandino in campo con la forza. Il motivo per cui Vecino abbia giocato poco ultimamente è ormai chiaro, l’uruguagio non ne azzecca una! Mai visto un Icardi così impreciso sotto porta, risente del malessere generale; Lautaro entra con grinta, ma sbaglia più di una conclusione, almeno lui ci ha provato. Nel Bologna vince la difesa, Mbaye annulla Perisic, in mezzo giganteggia Danilo, buona la prima di Lyanco, saracinesca Skorupski. In mezzo poco spazio con la diga Poli, Pulgar preciso da corner quando pesca “il ropero” Santander, Solita grazia ed eleganza per Palacio, per lui solo applausi anche dal pubblico neroazzurro. Rigenerato Soriano da Mihajlovic.

GENOA-SASSUOLO: Nei rossoblù prima da titolare per il nuovo acquisto Sanabria, già in rete nei minuti finali con l’Empoli, il paraguaiano si ripete a Marassi, al momento non fa rimpiangere Piatek. In campo anche un altro nuovo acquisto, il mastino di centrocampo Lerager, sembra ancora disorientato; Radovanovic, dall’alto della sua esperienza, non ha difficoltà a destreggiarsi in mezzo al campo; chiaro scuro Bessa, diesel Kouamè, quando si accende sono guai. La difesa regge l’urto neroverde, Biraschi si perde Djuricic per lo 0a1. Stesso errore per Lirola che sbaglia completamente l’intervento sul cross che porta al pari il Genoa, bene Magnani e Peluso, nuovo titolare a discapito di Ferrari. Locatelli mezzala innalza il livello tecnico della squadra, l’assist per Djuricic è tanta roba; opaco Babacar, incompiuto Berardi, fenomeno Duncan, la qualità del ghanese cresce di partita in partita.

UDINESE-FIORENTINA: i friulani giocano bene, la difesa non si fa mai sorprendere dalle frecce viola, Larsen da quinto di centrocampo diventa molto pericoloso con i suoi inserimenti, non a caso timbra il cartellino. Troost-Ekong guida il pacchetto difensivo, Behrami ammortizza gli attacchi della Viola, anche se con qualche fallo di troppo. D’Alessandro occupa con diligenza tutta la corsia di sinistra, De Paul è leggiadro col pallone tra i piedi, Pussetto caparbio nell’azione che porta al momentaneo vantaggio bianconero. La difesa viola priva di Vitor Hugo perde un po' di sicurezza con Milenkovic al centro, per fortuna Pezzella è in giornata e rimedia ai pasticci del compagno di reparto. Chiesa è in gran forma e si vede, solo Musso gli nega la gioia del gol; Muriel tira un po' il fiato dopo le brillanti uscite; stranamente sbadato Veretout, è lui che dà il là all’azione del vantaggio Udinese. Mirallas dal 1’ non incide, nella ripresa subito Simeone al suo posto, l’argentino ci mette la grinta. Fernandes pesca il jolly con il diagonale da fuori che vale il pari.

SPAL-TORINO: Più di 50 falli in una sola partita, 11 cartellini, di cui uno rosso, è la partita più fallosa di sempre in Serie A. Guerra a centrocampo che porta allo 0a0 finale. Tra i ferraresi da segnale la pessima prestazione di Lazzari, mai visto così in difficoltà in tutta la stagione, soffre maledettamente la fisicità di Aina. Ancora una gara positiva per Viviano, ha di fatto blindato la porta spallina; attacco spuntato con Antenucci e Paloschi. Nei granata salgono le quotazioni di Lukic in mezzo al campo, stavolta a discapito di Baselli; Ola Aina sempre più un fattore sulla sinistra; Ansaldi confermato interno di centrocampo a supporto del General Rincon. In difesa da segnale il rosso a N’Koulou, da uno come lui non ci aspettiamo sorprese di questo genere. Belotti e Zaza più che centravanti sembrano dei mediani aggiunti, battaglieri si, ma i bonus?

EMPOLI-CHIEVO: Nel delicato match salvezza i toscani riagganciano un Chievo in grande spolvero. Dopo l’affanno iniziale Ciccio Caputo la riprende siglando una doppietta che lo fa salire a quota 11, alla faccia del bomber di provincia! Sprecone Farias, acerbo Oberlin, pericoloso Krunic. Di Lorenzo ci ha preso gusto, le sua propensione offensiva lo porta spesso in area di rigore, per poco non trova il terzo gol consecutivo. Disastroso il danese Rasmussen, da un suo passaggio in orizzontale parte l’azione del vantaggio Chievo. Nei gialloblù Giak prende in mano la squadra, è bravo a sfruttare l’errore della difesa toscana e ad insaccare all’incrocio dove Provedel non può proprio arrivare. Pellissier si arrende subito per guai fisici, Stepinski in gran forma. Pessimo Hetemaj quando sbaglia l’intercetto su lancio di Provedel lasciando da solo Caputo per il definitivo 2a2. L’esordio dell’ex Dioussè lascia ben sperare, sarà un titolare in questo Chievo.

NAPOLI-SAMP: Doveva essere una partita combattuta e invece al San Paolo è stato monologo azzurro. In due minuti Milik ed un ritrovato Insigne mettono le cose in chiaro e prima della mezz’ora di gioco il Napoli è già avanti di due. Continua il turnover per Ancelotti, soprattutto in difesa con Hysaj e Meret tra i pali. In mediana è in ripresa Allan, dopo la brutta prestazione della scorsa settimana, di fianco al brasiliano Hamsik, forse alla sua ultima partita a San Paolo, le sirene cinesi non si fanno attendere. Dalla panchina Verdi giusto in tempo per calciare il rigore per il definitivo 3a0, buon inizio anno per Simone. Zielinski penetra tra le linee avversarie, devastante, così come Callejon dalla parte opposta, lo spagnolo fornisce i due assist del primo tempo. Samp irriconoscibile Andersen non può nulla, Murru non riesce a star dietro Callejon. A centrocampo fanno ancora peggio, non si salva nessuno. Quagliarella si ferma a 11 gol consecutivi, non supera Batigol, il suo Napoli gli ha reso il tutto molto difficile.

JUVE-PARMA: Stavolta ai bianconeri non basta CR7, autore di una doppietta e di un presunto assist per il gol di Rugani, che in avanti si fa valere, ma dietro non è propriamente all’altezza del Chiello. Caceres, al terzo debutto in bianconero, non fa una bella figura, impacciato; a completare l’inedita difesa juventina è Spinazzola che sulla sinistra lascia a desiderare, dalla sua parte il Parma sfonda. Matuidi spicca in mezzo al campo, Douglas Costa non con i soliti strappi, esce di scena per infortunio. Khedira colpisce due pali, pericoloso, avrebbe meritato il gol. Scudiero Mandzukic. Nella prima frazione di gara i crociati arretrano pericolosamente, il gol bianconero è solo questione di tempo. Gli emiliani, però, non si arrendono, sale in cattedra Kucka, conclusioni insidiose, assist a volontà, muscoli in media, carro armato! Barillà con la solita grinta, trova la rete della speranza; Inglese si accende nella ripresa, i centrali avversari non lo prendono mai; Gervinho concreto come non mai, l’ivoriano sigla prima un gol di tacco, con la complicità di Rugani, poi allo scadere regala un pari insperato.

FROSINONE-LAZIO: Il Frosinone lotta contro un’indomita Lazio, Sportiello salva il salvabile, Krajnc non lo aiuta; bene le ali, Zampano e Beghetto spingono molto, mettendo in difficoltà i terzini biancocelesti, crossatori. Viviani completamente fuori forma, Valzania sufficiente, Chibsah fenomeno nel recupero palla, meno nel farla girare. Pinamonti sbaglia clamorosamente il gol del pari sul finale, molti errori per lui durante tutta la partita; insidioso Ciano. La difesa laziale ritrova Acerbi, recupero importante per la qualità della prestazione fornita dal centrale; Marusic perde la sfida con Beghetto, Durmisi si arrangia su Zampano. Luis Alberto da mezzala funziona, libera al tiro il possente Caicedo che per una sera toglie la scena a Ciro Immobile, apparso nelle ultime uscite piuttosto arrugginito. Ottimo Strakosha tra i pali, salva su Trotta nel finale, graziato da Pinamonti.

CAGLIARI-ATALANTA: Subito out Birsa, problemi all’avambraccio per lui, dentro un Joao Pedro in netta ripresa, bella la giocata in favore del compagno di reparto Pavoletti, il 30 rossoblù però non è in serata e continua la sua serie negativa. Detta i tempi Cigarini in mezzo al campo, Ionita pasticcione, Faragò a tutto campo, non si ferma un attimo. Ceppitelli placa per una sera Duvan; buone indicazioni da Luca Pellegrini, il terzino in prestito dalla Roma entra con lo spirito giusto, può essere una bella sorpresa per i fantallenatori. Sempre sopra la media la prestazione dell’estremo difensore sardo, Cragno da applausi. Nei bergamaschi ancora una volta il bonus arriva da dietro, cross dell’ormai titolare Castagne per la zuccata vincente dell’opposto Hateboer, sempre più presente in area di rigore avversaria. Toloi gioca più da punta che da difensore, qualche sbavatura di troppo per Djimsiti, lo svarione su Joao Pedro poteva costare caro; muro Palomino. Freuler meglio di De Roon, l’olandese stranamente fatica a tenere il ritmo; Gomez non incide, Pasalic neanche, così Gasp manda dentro Ilicic, con l’ingresso dello sloveno si accende nuovamente la fiamma atalantina. Zapata si prende la serata libera, praticamente mai pericoloso, una rarità ultimamente.


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