Partita intensa e spettacolare al Mazza tra Spal e Fiorentina al Mazza nel luch-math. Iniziano bene i viola che ci prova prima con Chiesa e poi con Veretout, la bomba di Gerson è disinnescata da Viviano e poco dopo Lazzarri è costretto a uscire per infortunio. Verso la mezz'ora di gioco 3 occasioni: Ceccherini salva su Kurtic lanciato a rete, Antenucci non sfrutta un rinvio maldestro di Lafont e Muriel colpisce la traversa al volo nell'area piccola.
Al 36' arriva il gol della Spal: pallone sanguinoso perso da Vitor Hugo, riparte Antenucci, con Lafont che para il tiro di Valdifiori dal limite dell'area, ma non può niente sul tap-in di Petagna. Viola che soffrono i contropiedi spallini, con l'ingresso di Murgia a dare densità in mezzo al campo. Al 44' Edmilson sfodera un siluro dei suoi da fuori area, Viviano si tuffa ma il tiro è imparabile, 1-1 al riposo. Nella ripresa Chiesa con un numero dei suoi prova a scuotere i suoi, poi Felipe si immola sul tiro di Gerson. Si arriva al 73' in cui la Var è protagonista assoluta: segna Valoti il 2-1 in contropiede, lo stadio esulta ma Pairetto consulta la VAR e prende la decisione di annullare la rete di Valoti, assegnando rigore a Chiesa. Dal dischetto Veretout non sbaglia e ribalta il match. Passano 4 minuti e Simeone sfrutta lo spazio concessogli e si invola verso la porta: palo-rete e 3-1 viola!
Si gioca in un clima di protesta verso le decisioni arbitrali e all'89' arriva il poker gigliato:
errore della SPAL, Gerson riparte tutto solo e infila Viviano.
Risultato severissimo per i ragazzi di Semplici che fino al rigore su Chiesa avevano giocato un grande match per poi crollare a livello fisico e mentale, per la Fiorentina un successo fondamentale che porta i viola a 3 punti dall'Europa. Chiesa è incontenibile, Hugo regala svarioni, Veretout vigoroso e preciso dal dischetto come sempre, Edmilson dalla distanza è ancora letale. Bene Gerson, nella linea offensiva, Muriel poteva fare di più in alcune occasioni. Tra i ferraresi Kurtic fuori dal gioco, Petagna si dimostra ancora rapinatore dell'area e gioca una gara di sostegno ai compagni, si salvano in parte Bonifazi e Murgia, entrato con bun piglio quando si è fatto male Lazzari.
L'Empoli torna al successo dopo una prova convincente anche dal punto di vista del gioco. Punteggio rotondo e schiacciante con i gol di Krunic, Acquah e Farias, tre gol che portano a casa tre punti davvero importanti per la corsa salvezza. Positiva anche la prima di Dragowski tra i pali. Occasioni per Krunic che coglie la traversa e per Bababar (tiro fuori di pochissimo dal limite), poi il vantaggio empolese: Krunic fa fuori mezza difesa del Sassuolo e la mette sotto la traversa. Passano 3' ed è già raddoppio: Farias riceve da Di Lorenzo e va via a destra, palla rasoterra in mezzo, piatto sinistro di Acquah e Consigli battuto. Nella ripresa neroverdi che ci provano con il neo entrato Berardi e Babacar ma non è giornata, arriva il tris quando sta per scoccare l'ora di gioco: Bennacer dal cerchio del centrocampo pesca Farias che fa fuori un difensore facendolo sedere e poi con la punta del piede buca Consigli. Nel finale il bolide di Locatelli che Dragowski sventa con bravura, poi La Gumina sfiora il poker con un tiro fuori di poco. Gara di spessore per Krunic e Acquah, la difesa manda segnali di ripresa, a Caputo manca solo il gol, Farias ispiratissimo. Male la retroguardia di De Zerbi in blocco, Babacar unico a provarci, Duncan spento.
Una Lazio ultra incerottata (10 assenti) si fa beffare al 93' dal Genoa che rimonta ed esulta nel finale. Prima frazione a ritmi blandi poi è il Genoa a rendersi pericoloso in due occasioni con Rolon e Sanabria, ma in entrambi i casi Strakosha fa buona guardia. Gli ospiti costruiscono una potenziale occasione con Romulo e poco altro, fino a che Badelj dialoga bene con Immobile al limite e apre il piatto destro per fulminare Radu. Nel secondo Lazio agguerrita ma sfortunata e arrivano altre due palle gol clamorose: al 53′ Radu compie una paratissima su Correa, al 61′ Badelj va vicino alla doppietta con una bella volée da fuori area che si stampa sulla traversa. Nel finale il tracollo, con Sanabria che vince un rimpallo sul rinvio di Leiva e pareggia, nell'ultimo dei 4' di recupero capitan Criscito fa esplodere il Ferraris con un tracciante preciso che bacia il palo prima di insaccarsi. Badelj migliore in campo tra i biancocelesti, Acerbi una certezza, Cataldi e Radu giocano con intelligenza. Immobile si gestisce si vede, Correa poco cattivo quando serviva. Prova di sostanza per Biraschi, Sanabria conquista i tifosi con un gol fondamentale, Radovanovic non copre a dovere, Radu e Criscito sugli scudi.
L'Udinese non trova sbocchi e il primo tempo contro il Chievo è da sbadigli. Bianconeri che fanno tanto possesso ma non trovano mai la porta con dei tiri pericolosi (a parte il bolide da 30 metri di Nuytinck); il Chievo si difende veramente bene e non soffre. De Paul non riesce ad accendere il match, anche se quasi tutte le giocate offensive partono dai suoi piedi. nella ripresa parte la contestazione e il Chievo prende un pò di coraggio. Entra Pussetto a dare vivacità in attacco, ece un deludente Okaka. Ci prova Leris che va in anticipo su Nuytinck in area, ma il pallone termina, potente, fuori.
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Al 74' gran botta di Fofana, appena fuori dall'area: tiro di controbalzo, Sorrentino fa un miracolo e la mette in corner. Doppia chance per Depaoli e Meggiorini ma Musso e Ekong salvano tutto. Contatto dubbio in area clivense al minuto 83 con seguente caduta di Pussetto e gomitata di Djordjevic. Il Var decreta rigore: Teodorczyk prima si fa parare il rigore da Sorrentino (che aveva intuito buttandosi a sinistra) e poi segna da due passi in ribattuta. Migliore in campo Pussetto che ha cambiato il match nella seconda frazione e si è guadagnato il tiro dal dischetto; nota di merito pure per Musso. De Paul migliorato come rendimento, Nuytinck si sgancia spesso. Flop Lasagna e Okaka, mai pericolosi. Tra i clivensi solito Sorrentino, che tiene a galla i suoi, e Depaoli, pimpante sulla sua corsia.
L'Inter supera la Sampdoria con una gara di nervi e reazione dopo il caso Icardi a scuotere l'ambiente per tutta la settimana. Nel primo tempo Lautaro Martinez spreca il pallone dell'1-0 centrando in pieno Audero in uscita, la sfida corre su un sottilo equilibrio e Saponara sfonda spesso a destra, con pure Dalbert che soffre a sinistra a livello difensivo.
Nella ripresa Inter che vuole vincerla e crea occasioni importanti: al 54' cross basso di Perisic nel cuore dell'area di rigore ma nè Lautaro nè Gagliardini riescono nella deviazione decisiva a pochi passi da Audero. Squadre lunghe e Quagluarella impegna di testa Handanovic, poi percussione centrale di Perisic che taglia il campo e serve Politano, il tiro a giro dell'esterno dal limite dell'area termina di poco fuori alla destra di Audero. Lautaro poco dopo è autore di uno spunto importante, traversone tagliato sul secondo palo e il neo entrato Candreva non impatta al meglio.
Al 73' arriva il vantaggio nerazzurro: Perisic entra in area dalla sinistra e serve un pallone d'oro a D'Ambrosio sul secondo palo bravo ad anticipare Murru e portare in vantaggio i nerazzurri. Non c'è tempo per festeggiare che arriva subito il pareggio doriano, due minuti più tardi, dopo un impallo in area nerazzurra su cui si avventa Gabbiadini bravo ad anticipare Skriniar e battere Handanovic con un preciso diagonale.
Al 78' la banda Spalletti reagisce e si riporta davanti: corner di Candreva e colpo di testa all'indietro di Skriniar per Nainggolan che raccoglie al limite dell'area e batte Audero con una conclusione sul primo palo precisa e potente. La Samp finisce in pressione e attacca a piano organico ma il vantaggio regge fino al 95'. Nella serata del Ninja che rinasce, Lautaro poco cinico ma sempre coinvolto in attacco, male Dalbert e Skriniar per poco non paga uno dei pochi errori di serata. Perisic suona la carica e sulla fascia è un treno, Politano a sprazzi. Candreva entra e mette scompiglio, nella Samp Quagliarella meno presente del solito, Gabbiadini col veleno e Tonelli, dopo tante esclusioni, ci mette fisico e esperienza. Saponara parte bene ma nella ripresa subisce un calo fisico.
Il Napoli pareggia a reti bianche al San Paolo contro il Toro e sprofonda a -13 dalla Juve capolista. In avvio due ghiotte occasione per Milik mal sfruttate, anche Insigne impegna Sirigu e il tiro di Fabian Ruiz deviato provvidenzialmente da Moretti lasciano tanti rimpianti agli azzurri che non sbloccano un match ampiamente dominato. Al 52' sempre Ruiz pericoloso: palo e Sirigu ancora in corner! Tanti gialli, a volte anche fiscali, e match che vive di ripartenze e scontri fisici frequenti. Al 67' Milik è rapido a girarsi in area ma Sirigu salva ancora, occasione colossale per Insigne (74') che con un tiro di prima coglia il palo, in un match che prmai è stregato per i ragazzi di Ancelotti. Al 90' buco enorme che lancia a campo aperto Ola Aina ma Allan recupera in modo fantastico ed evita il tracollo. Nel finale secondo giallo ad Allan poi revocato dal Var, Sirigu si supera sulla punizione di Mertens e blinda l'ennesimo pari stagionale granata. Dopo Firenze, per i partenopei altri due punti buttati. MIlik non è incisivo e sciupa ocacsioni nitide, attento Maksimovic.Allan tra i migliori per sacrificio e lotta. Tra i granata Nkoulu è un muro, Meitè entra e si fa sentire, solo qualche spunto per il Gallo Belotti e Sirigu è ancora una volta decisivo.
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