Il Toro col solo obiettivo di vincere per restare attaccati al treno europeo, ma nel luch match è il Chievo a creare le prime due occasioni pericolose del match. Prima (al 3′) Meggiorini e Djordjevic si ostacolano dentro l’area di rigore, poi Giaccherini si invola da solo verso la porta del Torino ma da posizione favorevole calcia di molto alla sinistra della porta difesa da Sirigu. Nel primo tempo tanto possesso palla per la banda Mazzarri ma pochissimie chance per sbloccare la sfida. Nella ripresa Mazzarri a trazione anteriore con l'ingresso di Zaza, al 22' cross con i contagiri da punizione di Berenguer, Belotti colpisce di testa ma non centra la porta. Il muro clivense crolla al minuto 30: Belotti controlla bene il pallone e poi da fuori area effettua un tiro potentissimo che trafigge Sorrentino, assist di Zaza.
Al 90' Rincon recupera un ottimo pallone su Diousse, poi avanza e va al tiro da fuori area e trovando il suo terzo gol stagionale, nel'ultimo dei minuti di recupero arrotonda Zaza che sfrutta un lancio lungo a trafigge ancora Sorrentino. Izzo come sempre offre recuperi importanti, Iago Falque non è in grande giornata e sbaglia tanti appoggi, Ansaldi prezioso e Belotti è il solito lottatore che stavolta trova il guizzo che spacca il match. Disastro Diousse nel Chievo, Giaccherini spreca un'occasione d'oro, Andreolli entra e il Toro dilaga, attacco gialloblù incapace di creare minacce.
La Sampdoria affonda la Spal tra le mura del “Mazza” grazie a un primo tempo straripante, segnato dalla doppietta di Quagliarella che in poco più di 11 minuti segna prima con una mezza rovesciata da applausi, poi sul cross preciso di Linetty incorna da centravanti puro. L'attaccante napoltano ci prova anche con un tiro dei suoi dai 30 metri: palo! Anche Petagna è pericoloso dalla distanza e impegna Audero ma è sempre Quagliarella da posizione defilata a prendersi la scena, dopo che Fares si era divorato una chance nitida davanti ad Audero.
Dopo aver dominato i primi 45′, la Samp lascia campo ai padroni di casa nella ripresa. Il gol di Floccari di testa che sembra riaprire la partita viene annullato, fra le proteste, per un fuorigioco millimetrico. Nei 7' di recupero c'è tempo per vedere il gioiello su punizione di Kurtic che prova a riaprire il match e infine l'espulsione di Cionek che abbatte Defrel aanciato a rete. Oltre a un immenso Quagliarella, 19 gol cme Ronaldo, prova superba per Vieira in mezzo. Colley gioca con attenzione, Gabbiadini si prende tanti falli. Nella Spal Kurtic è sempre un pericolo, Floccari beffato dal Var, meno bene oggi Petagna. Male Cionek che fatica non poco a contenere uno straripante Quagliarella.
Primo tempo molto intenso e ricco di duelli e contrasti di gioco tra Udinese e Bologna con i rossoblu che hanno creato più occasioni da gol rispetto ai bianconeri, ma pagano l'ingenuità difensiva di Poli che al 24' provoca un rigore evitabile: De Paul stavolta non sbaglia! Al 39' Palacio la mette dentro da due passi, a porta sguarnita; assist di Orsolini da destra, che ha sfruttato il buco difensivo della difesa bianconera (errore di Zeegelaar).
Nella ripresa Pussetto tra i migliori, prima spreca a tu per tu con Skorupski, poi ne fa fuori quattro ma il suo destro termina sul muro bolognese; infine, De Paul calcia in porta trovando la provvidenziale respinta di Danilo. Il vantaggio sembra nell'aria e prima Sandro di testa sfiora il gol, e poi Pussetto sale in cielo, senza marcatura su cross pefetto di Styger Larsen e firma il 2-1. Qualche scintilla nel finale ma l'Udinese regge e va a +7 dalla zona rossa, in vista di un calendario per nulla facile. Oggi sicuramente Pussetto migliore per distacco, Ekong un muro, convincono Sandro e Styger Larsen, in difficoltà Mandragora.
Nel Bologna, Orsolini si fa vedere sempre, Palacio trascina. Poli e Lyanco troppo ingenui sui due gol bianconeri.
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Un brutto Genoa non va oltre lo 0-0 in casa contro il Frosinone. Nonostante l'uomo in più per quasi un'ora (espulso Cassata) i rossoblù non trovano la via della rete con il portiere ospite mai chiamato in causa. Al 28' Sanabria su punizione fa venire i brividi a Sportiello con la sfera che sfiora il palo. Poi al 34' la possibile svolta del match,
Cassata entra duro su Biraschi, l'arbitro Mariani non ha dubbi: rosso diretto.
Nella ripresa attacchi confusi e sterili per il Grifone e l'occasione migliore capita al Frosionone sui piedi di Paganini colpevolmente lasciato solo dalla difesa rossoblù, il suo tiro scheggia la traversa. Lerager ci prova due volte in un minuto, la prima volta è murato la seconda osserva la palla uscire di pochi centimentri a a portiere immobile. Sportiello non corre più rischi e il Genoa delude in un match che poteva avere tutt'altro esito, male Kouame e Sanabria che non si accendono mai, Romero sempre ben posizionato, Lazovic non prende mai la decisione giusta. Tra i ciociari bene Goldaniga, regge l'urto Chibsah e Ciano tiene alta la squadra nel secondo tempo.
Altra sfida alle 18 tra Atalanta e Fiorentina dopo quella di Coppa Italia: per la banda Gasperini lo spavento iniziale è per l’errore di de Roon che spiana la strada alla Viola per l’1-0 di Muriel dopo meno di 3′. Colombiano che lascia sul posto Toloi e incrocia imparabilmente. Due volte Gomez, prima con un tiro dal limite deviato in angolo da Lafont e poi lo stesso Papu a impoegnare il portiere viola sul corner successivo. Poi la Dea compie il sorpasso in 6 minuti: prima la punizione dal Ilicic deviata dal tacco di Veretout e poi la cavalcata solitaria di Gomez che scarta un paio di avversari e calcia in porta bucando
Lafont. Nella ripresa padroni di casa che spingono e mettono alle corde i viola e al 14' va in gol Gosens con un colpo di testa dopo un’azione corale fantastica iniziata da Ilicic e continuata da Castagne.
La reazione dei ragazzi di Pioli è del solito Chiesa che si libera con una facilità impressionante al limite e scocca un tiro che si stampa sull’incrocio dei pali a Gollini battuto. Ancora una chance per Gomez in contropiede e per Freuler che cestina il 4-1 su invito di uno scatenato Ilicic. Finisce 3-1 e adesso l'Atalanta sogna un posto in Europa. Mancini e Djimsiti non concedono nulla, prestazione sublime per Gomez e Ilicic, Castagne contiene benissimo Chiesa, Zapata spara a salve. Chiesa predica nel deserto, si salva solo Pezzella in difesa, Edmilson perde il confronto in mezzo, Muriel regala strappi ma non basta.
Il Napoli inizia con grande intensità contro la Juve ma al 25' Malcuit sbaglia colpevolmente un retropassaggio, Meret deve stendere Cristiano Ronaldo e viene espulso per fallo da ultimo uomo. Esce Milik. Dal replay il contatto è dubbio ma Rocchi non torna sui suoi passi, Pjanic dal limite fa secco il neo entrato Ospina. Passano 3 minuti e Zielinski colpisce il palo, la Juve è cinica e al 38' su angolo di Bernardeschi segna di testa Emre Can. Decisiva la deviazione di Hysaj.
Nella ripresa entra Mertens per Malcuit, Ancelotti ci prova e arrivato subito il doppio giallo a Pjanic che rimette in equilibrio numerico il match. Al 60' la pressione partenopea viene premiata, con Callejon che brucia Chiellini su bellissimo cross di Insigne e a tu per tu con Szczesny lo trafigge. E' un assedio e la Juve esce raramente dalla propria metà campo, Allan e Zielinski ci provano da fuori e azzurri che collezionano corner. Al minuto 83 Alex Sandro allarga il braccio e devia la palla, Rocchi va al Var e decreta il penalty. Ancora un palo, Insigne in diagonale coglie il montante di sinistra dal dischetto. Finale tesissimo e tanti gialli, finisce così con il +16 della Juve in vetta che però mostra ancora una volta di essere in difficoltà prima della Champions.
Male Malcuit, Callejon è l'ultimo a mollare con Allan, Zielinski tra i più pericolosi. Insigne spreca una chance d'oro dal dischetto e macchia una prova sufficiente. Nella Juve flop Cancelo e Mandzukic, decisivo Szczesny. Pjanic delizia ma poi è ingenuo, Emre Can di sostanza. Ronaldo ha il merito di trovare il guizzo che cambia le sorti del match ma nella ripresa scompare come tutta la Juventus.
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