ll Torino, nel lunch match contro il Cagliari, fa e disfa con le proprie mani un match di importanza capitale: un 1-1 casalingo che fa male e che, a questo punto della stagione, potrebbe pesare parecchio in ottica qualificazione europea. I granata vanno subito vicini al gol del vantaggio con Baselli, che colpisce da dentro l’area di rigore ma vede negarsi la gioia del gol da un super intervento di Cragno, sardi che rispondono con il sinistro potente da fuori area di Ionita che si infrange sulla parte alta della traversa. Nel finale di tempo proteste veementi per una spinta di Pellegrini su Izzo.
La squadra di Mazzarri nel secondo tempo prova subito a vincerla: al 47′ ci prova Meité da fuori, para Cragno, e il gol arriva al 52′: Zaza è il più lesto ad avventarsi sul cross di Izzo e con una zampata batte Cragno. Al 73′ ancora protagonista Zaza, questa volta in negativo. L’ex Valencia contesta in maniera eccessiva la scelta di Irrati, che lo manda anzitempo negli spogliatoi. Il Cagliari allora prende coraggio e al 75′ trova il pari: colpo di testa di Pavoletti, che svetta in area su un cross liftato di Cigarini e realizza il gol dell’1-1. Il Var, dopo una lunga revisione, conferma il gol. Finale arroventato: arriva il rosso anche per Pellegrini (doppio giallo) e Barella, con le due squadre che finiscono la gara in 10 contro 9. Si chiude con Cragno che, al 95′, respinge in corner anche l’ultimo tentativo di Baselli su punizione. Ansaldi migliore per distacco tra i suoi, con progressioni notevoli, Zaza rovina una giornata che poteva essere trionfale, bel rientro per Klavan mentre Pellegrini e Barella pagano un'eccessiva irruenza, Pavoletti solito trascinatore, Cigarini geometra.
Nel derby della Lanterna, la prima frazione di gioco è interamente di fattura blucerchiata, nonostante qualche timida e vana azione del Genoa. Vantaggio doriano al 3' con Defrel che si butta in scivolata sul rasoterra dalla destra di Quagliarella e batte Radu. Al 28' Murru crossa sul secondo palo per Praet, che batte al volo verso la porta di Radu ma colpisce solamente l’esterno della rete. Ancora una chance grossa per i padroni di casa al 35' con Quagliarella che scavalca Radu con un pallonetto, Biraschi però salva tutto sulla linea e impedisce al pallone di entrare in porta. Primo tiro nello specchio genoano al 40' con Veloso di sinistro dal limite ma Audero si distende e devia in calcio d’angolo.
Nel corso della ripresa il copione non cambia. L’espulsione di Biraschi e il conseguente calcio di rigore realizzato da Quagliarella chiudono i giochi già al 53'. Ramirez ha la palla del 3-0 ma Romero si immola e salva e nel finale Quagliarella a tu per tu con Radu si lascia ipnotizzare e sfiora la doppietta personale, bravissimo il portiere avversario nell'occasione. Nella Samp dominano la scena Defrel e Quagliarella, Praet cuce gioco, anche i due centrali fanno sempre buona guardia. Nel Genoa capitan Criscito ultimo a mollare, Kouame spesso isolato, Veloso ci prova, Biraschi affossa i suoi a inizio ripresa e Radu limita il passivo.
Ennesimo pareggio per la Fiorentina, è 0-0 al Franchi contro il Bologna alla prima di Montella. Due occasioni nel primo tempo per i padroni di casa, con Simeone che scatta palla al piede, entra in area e conclude con il mancino: para però Skorupski a terra. Doppia occasione viola al 18': sul corner Skorupski respinge scontrandosi con un suo difensore, Dabo tira di prima intenzione dal limite ma viene respinto dal portiere ospite, poi ci prova anche Chiesa, ma devia la difesa ancora in angolo. Nel finale cross di Dijks dalla trequarti, Orsolini ci arriva in spaccata sul fondo, attento Lafont a smanacciare in qualche modo.
Nel secondo tempo vola più propositivi, con la girata con il destro dal limite di Chiesa sulla quale è bravo Skorupski, poi al 19' Muriel lascia rimbalzare un pallone in area, lo protegge e calcia forte ma trova la respinta di Skorupski. Al 34' tiro cross dalla sinistra a rientrare di Muriel, Chiesa ci prova in scivolata ma non arriva e la palla rimbalza davanti a Skorupski e impatta sul palo. Al 42' palla sanguinosa persa a metà campo da Veretout, ripartenza Bologna con Santander, fermato prima della trequarti da Lafont in uscita disperata, poi Sansone tenta il tiro a porta quasi vuota dalla destra, ma Lafont rientrando devia di pugno in corner. Finisce così con i viola ancora senza vittoria, Bologna che si accontenta. Male Veretout, sfortunati Chiesa e Muriel, Biraghi sbaglia tanti cross e Lafont ci mette una pezza. Ottima prova di Danilo tra i felsinei, Dijks difende con coraggio e Poli lotta per due.
Finisce a reti bianche il derby emiliano tra Sassuolo e Parma, che dunque si dividono la posta in palio, facendo un altro passettino in avanti verso la salvezza in un match che la squadra di De Zerbi ha condotto per tutti i 90', non riuscendo tuttavia a concretizzare le occasioni create. Parte forte il Sassuolo, che al 3' sblocca il punteggio con Matri, fortunato nel deviare da terra una conclusione di Ferrari verso la porta: l'esultanza dell'ex Cagliari dura però pochissimo, perché il VAR corregge la decisione dell'arbitro, annullando il gol per fuorigioco. Boga va vicino all'1-0 in ben due occasioni: prima è bravo Sepe a respingere un potente tentativo dell'ivoriano, poi è il palo a salvare la formazione ducale su un tiro a giro dello scatenato numero 20. Nel finale di tempo, il Parma ha una grandissima chance per andare negli spogliatoi in vantaggio di una rete, ma Ceravolo se la divora, facendosi parare un calcio di rigore (concesso per un ingenuo fallo di Bourabia su Barillà) dal reattivo Consigli.
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Nella ripresa è sempre il Sassuolo a fare la partita e creare le palle-gol più ghiotte, come ad esempio quella capitata sulla testa di Peluso e neutralizzata in maniera miracolosa dal provvidenziale Sepe, poi qualche minuto più tardi, salvando i suoi su un tiro a botta sicura di Berardi. Assalto finale neroverde con Ferrari e Sensi vicino al gol, per il Parma, nonostante l'ingresso di Gervinho, solo Dimarco ci prova ma non centra lo specchio.
Barillà ci mette grinta e corsa, Sepe riscatta le incertezze iniziali con interventi decisivi, Siligardi non punge e Ceravolo ha sul groppone l'errore più grave della giornata, calciando un rigore con poca convinzione. Molto attivo a destra Lirola, Matri si incupisce dopo il gol annullato, Bourabia ingenuo, Boga crea tanti grattacapi con la sua rapidità e Consigli è ancora decisivo esorcizzando Ceravolo dal dischetto.
Napoli che trova il vantaggio a Verona, nel posticipo delle 18 contro il Chievo, al 16', sul corner di Mertens c'è lo stacco di Koulibaly che anticipa tutti. Clamorosa palla gol confezionata dalla formazione di Ancelotti al 24' direttamente su calcio di punizione calciato da Insigne, ma Chiriches non trova la rete del 2-0. Gara a senso unico con la formazione azzurra che ha controllato il match per quasi tutta la prima frazione di gioco Chievo alle corde e ormai rassegnato alla matematica retrocessione.
Nella ripresa vicinissimo al 2-0 il Napoli: uno-due magnifico tra Insigne e Milik con l’attaccante polacco che non trova la rete del raddoppio per pochi centimetri. Al 64' ci pensa direttamente Arek Milik con un mancino preciso che si deposita alle spalle di Sorrentino. Callejon ci prova con una conclusione potentissima deviata in angolo da Sorrentino. E all'81' arriva il tris: calcio d’angolo di Ghoulam, la palla arriva sul secondo palo dopo una respinta di Sorrentino dov’è appostato il difensore azzurro che firma la sua prima doppietta da professionista. Nell'ultima azione del match, dagli sviluppi di calcio d’angolo il difensore Cesar accorcia le distanze per i padroni di casa con un bel colpo di testa indirizzato alle spalle di Ospina. Il Napoli rimanda lo scudetto della Juve, il Chievo retrocede ufficialmente in Serie B.
Koulibaly fa il bomber, Milik tocca la doppia cifra, Ghoulam ancora poco brillante, buon rientro per Chiriches. Sorrentino più incerto del solito, disattento Andreolli, evanescente Meggiorini. Si salvano Cesar, oltre al gol una prova accorta, e il baby Vignato che mostra spunti di personalità in mezzo al campo.
Una partita senza storia per un'ora, con l'Inter che a Frosinone, nel posticipo serale, si porta in vantaggio agevolmente nel primo tempo col gol di testa di Nainggolan, su assist di D'Ambrosio e il rigore segnato da Perisic, con Icardi che gli concede la battuta dopo che il croato aveva fatto lo stesso contro il Genoa. A fine primo tempo Politano in contropiede spreca un rigore in momento (Sportiello miracoloso di piede), lanciato a rete da un disimpegno ciociaro errato, e la gara resta aperta.
Nerazzurri padroni del campo fino al 60' quando, colpiti dal destro da fuori aerea di Cassata, accusano stanchezza e iniziano ad arretrare il proprio baricentro. Perisic e Icardi due volte sprecano il match-point, dando speranze al Frosinone, ma al 93' Icardi chiude un contropiede perfetto servendo Vecino in area che non sbaglia e scaccia la tensione. Inter più vicina alla qualificazione Champions, per i ciociari una salvezza che adesso diventa un vero e proprio miracolo. Serata perfetta per D'Ambrosio, Skriniar non sbaglia mai, Handanovic un pò incerto nel gol subito, Icardi e Perisic a lungo impalpabili, Vecino lucido fino alla fine. Male Capuano nelle difesa giallazzurra, spesso fuori posizione, delude Valzania, si salvano Cassata e Sportiello.
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