Voti fantacalcio Serie A 33.a giornata: Alves alla CR7, Vignato non ci crede. Milinkovic da ricovero, la giornata degli autogol!

Nell'anticipo delle 12.30 tra Parma e Milan, i rossoneri faticano a costruire gioco e al 12' 
Gervinho mette Ceravolo davanti a Donnarumma, ma il portiere rossonero è bravo a togliere il pallone dal piede del giocatore gialloblù. Al 18' ducali a un passo dal gol: cross dalla destra, splendida rovesciata di Kucka e pallone che sfiora il palo a Donnarumma battuto. Nel finale di tempo la squadra di D'Aversa prende campo e crea un'altra occasione importante: sugli sviluppi di corner, colpo di testa in anticipo di Ceravolo e smanacciata a mano aperta di Donnarumma, poi Gervinho sbaglia la deviazione al volo sotto misura.

Nella ripresa grande chance per Kessié, che dal limite non inquadra la porta con il sinistro. Poi Castillejo entra al posto di Conti e dopo 3' lascia subito il segno: cross dalla destra di Suso e colpo di testa in anticipo di Castillejo, che non lascia scampo a Sepe. Nel Parma entrano Siligardi e Sprocati per provare il pari e al Milan viene annullato il 2-0 per un fuorigioco millimetrico. Al 77' Parma a un passo dal pareggio. Siligardi, servito in area,
salta Donnarumma ma poi colpisce il palo a porta vuota. Poco dopo Kucka spaventa 
Donnarumma con una conclusione velenosa dal limite: pallone alto di un soffio. Al minuto 87 arriva un pari tutto sommato meritato per i padroni di casa: punizione dal limite per i gialloblù e destro perfetto di Bruno Alves che aggira la barriera e si insacca. Nel finale ci prova Suso con il sinistro  giro, ma il suo tiro viene deviato in corner. Nei 6' di recupero succede poco, terzo pareggio di fila per il Parma che avvicina la salvezza, il Milan frena in zona Champions. Tra i rossoneri Conti assente ingiustificato, Zapata controlla bene Gervinho, Donnarumma salva in più occasioni. Piatek abbandonato a sè stesso, Suso maggiormente ispirato e Calhanoglu rimane evanescente. Nel Parma Bruno Alves si conferma specialista sublime su punizione, Kucka ci mette tanta lotta in mezzo, Gervinho regala le solite folate in contropiede, Barillà fatica e chiude gli spazi.

Tonfo clamoroso da parte della Lazio contro il Chievo all'Olimpico e 4° posto più lontano, Padroni di casa che cercano di fare la gara, mentre il Chievo prova ad addormentarla. Al 34' l'episodio che cambia il match: Milinkovic viene strattonato da Stepinski, l'arbitro non fischia, così il numero 21 reagisce inspiegabilmente dando un calcio al polacco e rimedia il rosso diretto. Nella ripresa, al 49′ ecco il primo gol in Serie A per Emanuel Vignato, classe 2000. Il giovane riceve palla dal limite e con grande libertà la mette all’angolino destro senza lasciare scampo a Strakosha. Passano due minuti e il Chievo raddoppia. Cross di De Paoli dalla destra, Luiz Felipe buca incredibilmente e Hetemaj di testa batte ancora il portiere biancoceleste.

Entra Correa e la Lazio accelera con l’argentino che scambia con Caicedo in area e permette all’ecuadoregno di segnare il gol dell’1-2 al 67′. Sempre il Tucu ha una chance colossale di testa ma non trova la porta e nell'assalta finale, dopo un batti e ribatti in area, calcia a botta sicura, ma stavolta è il palo a fermare i biancocelesti e condannarli a una sconfitta inattesa e pesante in ottica Champions, alla luce di un impegno contro un Chievo già retrocesso. Male gli esterni laziali,  Immobile buca un'altra gara, Caicedo ancora sul pezzo, con Correa il migliore per distacco, tra i clivensi Vignato entra di diritto tra i baby prodigi della Serie A, Cesar giganteggia, Depaoli in palla, Semper all'esordio non tradisce emozone tra i pali.

Bellissima partita fra Empoli e SPAL, col risultato finale che premia gli uomini di Semplici. Al 90' infatti il tabellino, dopo tante sorprese, dice 2-4. La gara vede il vantaggio azzurro con l'inserimento a rete di Caputo su azione da corner, poi Spal avanti grazie al rigore di Petagna ed al colpo di testa di Floccari, la rimette apposto Traorè ad inizio ripresa, poi ancora Petagna ed Antenucci fanno calare il sipario con due gol di pregevole fattura. Si salvano solo Traorè, Bennacer e Caputo, male la difesa in blocco. Per la Spal l'attacco gira a meraviglia, Lazzari rimette il turbo, bena anche Costa a sinistra. 

Il Bologna prova a indirizzare la partita, dietro Skorupski rischia poco e la squadra di Mihajlovic pressa alto: La Sampdoria si vede con una punizione di Quagliarella e poco altro, mentre il Bologna sfiora la rete quando Orsolini impegna Audero dal limite, poi Soriano cicca clamorosamente il tap in vincente. Il gol però arriva, Dzemaili spara un siluro nel sette da 25 metri, ma sugli sviluppi dell’azione Krejci crossa il pallone che ha già varcato la linea di fondo: il Var giustamente annulla. Soriano, l’ex di turno, si mangia di nuovo il gol al 42′ su un invitante cross di Krejci: colpo di testa indisturbato a centro area che finisce a lato.

La Samp quasi sparisce dal campo nel secondo tempo, al 55′ Pulgar disegna una
punizione dai venti metri, Audero devia sulla traversa ma poi cicca clamorosamente l’intervento di pugno e la palla carambola sul ginocchio diTonelli per un autogol clamoroso. Arriva il 2-0 grazie dopo un fallo su Palacio, sulla battuta della punizione va Pulgar che trova un incredibile parabola che beffa Audero. Mbaye salva un gol già fatto di Ekdal, ma il portiere blucerchiato non è in giornata e allora arriva anche l’erroraccio finale: Krejci sgroppa a sinistra e serve Orsolini che in mezza rovesciata coglie impreparato Audero per il tris. Bologna più vicino alla salvezza, Sampdoria che rischia di perdere il treno per l'Europa. Super Pulgar, Soriano sprecone, prova de leader di Dzemaili e Orsolini merita il gol per la gara generosa che offre, tra i doriani Audero vive un pomeriggio da incubo,  Ekdal tra i più positivi, male Tonelli e Quagliarella non ha i suoi soliti guizzi da campione.

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Primo tempo scialbo per il Toro a Genova. Per vedere la prima occasione bisogna attendere il 21′, quando Zukanovic colpisce di testa su calcio di punizione calciato da Sturaro e manda la sfera fuori di pochissimo. Al 35′ è uno strepitoso Sirigu a tenere in piedi un Torino intimorito e rinunciatario. Il numero 39 si esalta su colpo di testa di Lerager e con la punta delle dita salva il pari. I granata alzano il baricentro nelal ripresa e al 57′ Baselli sfiora il gol del vantaggio su calcio di punizione. Il gol del Torino però arriva al 58′: errore clamoroso di Veloso, che sbaglia l’appoggio e lancia Aina a campo aperto. Sullo sviluppo dell’azione Berenguer serve Ansaldi, che fulmina Radu con un destro sotto la traversa. Finale concitato e Genoa che ci prova in tutti i modi: all’88’ altro miracolo di Sirigu, che toglie dall’incrocio un colpo di testa di Kouame. Al 93′ c’è ancora tempo per il match point fallito da Parigini, che da due passi si fa ipnotizzare da Radu. Toro in piena zona Europa, per il Genoa c'è ancora da soffrire.

Oltre al monumentali Sirigu, Ansaldi è un treno a sinistra, sempre attenti Rincon e Meitè, Belotti gioca una gara di lotta senza mai pungere. Bene Radovanovic da centrale difensivo, Lerager pressa alto e Veloso commette una grave leggerezza sul gol, Lapadula commette solo falli, Kouamè regala vivacità nel finale.

Finisce 1-1 la sfida della Dacia Arena tra Udinese e Sassuolo. I bianconeri aggiungono un altro tassello verso la salvezza. Nella prima frazione il Sassuolo ha trasformato l'unica azione pericolosa della gara in rete, con una bellissima azione in coppia tra Berardi e Sensi, un duetto che ha visto l'assist del primo e il gol del secondo. Nel secondo tempo l'Udinese non ha fatto tanto di più rispetto alla prima frazione, in particolare in termini di conclusioni in porta; una prova è il fatto che il pareggio è arrivato su un'autorete, quella di Lirola all'80', che ha trovato la deviazione sfortunata nella propria porta sul calcio d'angolo da destra. Punto d'oro per la salvezza, con i friulani che ora sono a +4 dall'Empoli terzultimo. Impreciso Ekong, corre e lotta su ogni pallone D'Alessandro, per Okaka tanta buona volontà premiata dal guizzo finale. Demiral e Sensi al top, sciupone Boga.

Il Cagliari vince 1-0 contro il Frosinone alla Sardegna Arena e raggiunge i 40 punti in classifica. Gara che si sblocca al 26’ quando il signor Abisso assegna il calcio di rigore ai sardi per un fallo di Zampano ai danni di Ionita. Dagli undici metri si presenta Joao Pedro, che spiazza il portiere e porta avanti i suoi. Nella ripresa sardi che provano a chiuderla al 64’ con Srna che da destra pesca nel cuore dell’area di rigore Ionita, che di testa non inquadra lo specchio della porta. Al 72’ il moldavo sfreccia sulla corsia mancina ed effettua un preciso cross per Pavoletti, che colpisce il pallone di testa trovando però un reattivo Sportiello. Al 79’ l’arbitro espelle Faragò per un intervento falloso: Cagliari in dieci. Poco dopo prova a rendersi pericoloso Ciano su calcio di punizione: Cragno sventa la minaccia dei ciociari, deviando la sfera in angolo. Ionita appare ispirato, prestazione maiuscola di Ceppitelli, Cigarini solito faro in mezzo al campo, Birsa non trova spunti degni di nota. Non brilla Ciano nel Frosinone, male Zampano sulla sua fascia. Anche Pinamonti non incide quando entra, Sportiello è attento quando chiamato in causa.

Nel match delle 18, Fiorentina subito avanti allo Stadium, Chiesa arriva sul fondo, mette
in mezzo un pallone velenoso, Szczesny devia la sfera sui piedi del difensore viola 
Milenkovic che insacca a porta praticamente vuota. La Juventus prova a reagire con Bernardeschi e Ronaldo ma è ancora la Fiorentina ad essere pericolosa con Mirallas e ChiesaChiesa pericolosissimo con un palo ma è la Juventus a pareggiare con Alex Sandro: sugli sviluppi del corner di Pjanic, l'esterno brasiliano incorna sul primo palo e batte Lafont. Passano i minuti ed è ancora la squadra di Montella ad andare vicina al vantaggio con Chiesa che prende una clamorosa traversa. Nella ripresa, al minuto 53, stop a seguire di Cristiano Ronaldo, pallone al centro ed autorete dei viola con Pezzella. Partita molto divertente con Ronaldo che ci prova in tutti i modi mentre la Fiorentina è pericolosa con Muriel e nel finale va ancora vicinissima al pareggio con Dabo, salva Szczesny in uscita disperata. Arriva l'ottavo scudetto di fila, il 5° di Allegri che mitiga almeno in parte la cocente delusione per l'eliminazione di Champions con l'Ajax. Bene la mediana bianconera nella ripresa, Rugani spesso sorpreso quando attaccato, CR7 sprinta per il titolo. Chiesa fa impazzire con numeri di alta scuola, Milenkovic da giorni migliori e Dabo tirato a lucido, delude Simeone.

Un pareggio tra Inter e Roma, nel posticipp serale, che cambia poco ai fini della classifica, visto che le distanze nella lotta Champions rimangono inalterate. Superata la paura per un palo di Lautaro Martinez (miracolo di Mirante) e dopo il gol del vantaggio di El Shaarawy che inventa dal limite un parabola perfetta, i giallorossi di Ranieri controllano meglio l'incontro mentre l'Inter sembra preda ancora una volta delle proprie paure e della mancanza di personalità. Nel finale di tempo Asamoah e Politano ci provano ma non centrano la porta. Il guizzo di Ivan Perisic, al 60', permette ai nerazzurri di riacciuffare il risultato, poi l'ultima mezz'ora di gara procede con un'Inter che controlla meglio il gioco pur pochi sussulti. Ocacsioni per Pellegrini e per i nerazzurri con Lautaro che al volo spreca una chance ghiotta dentro l'area. I giallorossi soffrono ma al 91' Dzeko va in profondità per Kolarov che entra in area e incrocia il sinistro, Handanovic salva con un intervento da campione e blinda il pari. Bella prova dei terzini nerazzurri, Nainggolan sparisce subito dal match. Lautaro si sbatte ed è sfortunato, Icardi fa il compitino quando entra, Borja con grande qualità e palleggio. Dzeko e El Shaarawy duettano e si mostrano in giornata di grazia, Fazio si perde Perisic sul gol, Kolarov accelera spesso. Zaniolo entra un pò impaurito e non riesce a lasciare il segno.


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