Poche emozioni nei primi 45′ di gara tra Chievo e Sampdoria che rappresentava l'ultima di Pellissier davanti al proprio pubblico prima del ritiro, in cui gli episodi più importanti sono stati certamente il gol annullato a Leris per fuorigioco dopo 10′ di gioco e l’espulsione di Barba (intervento duro su Defrel) nei minuti finali. Chance per Depaoli e Stepinski non sfruttate, la squadra di mister Di Carlo fa di tutto per far segnare capitan Pellissier.
Nella ripresa in avvio grande girata di Defrel da dentro l’area, ma Semper gli dice di no e devia in corner. Al 70' bel calcio di punizione battuto da Quagliarella, che non trova la porta di poco. Al 72' dopo un abbraccio con Quagliarella e un saluto a tutto il “Bentegodi” e ai propri compagni, Pellissier lascia il posto a Pucciarelli e termina la sua ultima gara casalinga da giocatore. Al minuto 44 Caprari crossa bene dalla sinistra sulla testa di Quagliarella, ma Cesar intercetta al momento giusto e devia in corner, All’ultimo respiro, nell'ultimo dei 3' di recupero, il tiro da fuori area di Dioussé mette in difficoltà Rafael, che respinge sui piedi di Pucciarelli: da due passi, l’attaccante clivense non trova l'impatto con la palla e spreca. Bene Ekdal che prova a scuotere i suoi, Gabbiadini sembra non esere molto dentro agli schemi di Giampaolo, Rafael non trasmette sicurezza. Tra i clivensi Semper compie parate difficili e decisive, Cesar sempre attento, propositivi Leris e Depaoli. Male Stepinki, anche per Quagliarella un pomeriggio di poca vena offensiva.
Un grande Empoli, forse il più bello della stagione contro il Toro al Castellani: Una partita incredibile che gli azzurri vincono, stravincono 4-1 grazie ad un prestazione di grande spessore e sorpassano il Genoa al quart'ultimo posto. Primo tempo in equilibrio ma al 26' Pajac serve da centro aerea Acquah che di piatto mira il secondo palo e fa secco Sirigu per il vantaggio, conclusione che sorprende l'estremo difensore granata. Sul finale di tempo viene fuori il Toro con Belotti che prima in mezza girata e poi di testa, fuori di poco, sfiora il pari. Al 41' da azione di corner, mischia in area azzurra e Traorè che salva sulla linea dopo il palo, in maniera fortunata e miracolosa.
L'ingresso di Iago Falque nella ripresa scuote il Toro ed è proprio lo spagnolo a pareggiare al minuto 11 mirando il secondo palo, palo colpito con la palla che sbatte sul legno e si insacca. Di Lorenzo sfiora il gol di testa ma viene murato, al 19' Brighi (entrato da 30 secondi) segna il 2-1: Sirigu salva su Caputo, poi il tiro di Di Lorenzo che viene bloccato da Baselli, l'ex Roma è li e non sbaglia da due passi. Passano 5' e il Toro, sbilanciato dopo l'ingresso di Zaza, incassa il terzo gol: servizio perfetto di Pajac, palla a Di Lorenzo che mette a sedere un difensore e spara dritto all'incrocio dei pali. Al 26' rasoterra di Traorè perfetto con Sirigu che compie un vero e proprio miracolo ma a 2 minuti dalla fine la banda Andreazzoli cala il poker: servizio perfetto di Farias in area, sbaglia l'alineamento Nkoulou e Caputo da due passi non sbaglia.
Cala il sipario, toscani che sorpassano il Genoa e al momento vedono la salvezza, con l'ultima a Milano contro l'Inter da giocare senza più calcoli. Malissimo la difesa di Mazzarri, anche Sirigu oggi appare nervoso e sul primo gol mal posizionato, Belotti è uno dei pochi a provarci con pericolosità, buono l'impatto di Iago Falque nella ripresa. Per l'Empoli una grande Di Lorenzo, una delle più belle rivelazioni della stagione, Farias e Caputo duettano sempre bene, Traorè a tratti straipante, Acquah non delude, la difesa regge l'impatto, Pajac sfonda sempre e Brighi si regala una rete pesantissima a 38 anni suonati.
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Parte bene la Fiorentina a Parma con Chiesa, che da sinistra entra in area e calcia: diagonale fuori di un soffio, con Simeone che si butta in scivolata sul secondo palo, ma arriva tardi. All'8' Gervinho punta Milenkovic e calcia da dentro l’area: tiro deviato da Biraghi sul palo esterno. Nel finale di tempo un'occasione ghiotta da entrambe le parti: clamorosa traversa del Parma sugli sviluppi di un corner da destra, Gagliolo prende il tempo a Ceccherini e prende in pieno la traversa, poi Benassi ruba palla in area a Bastoni, palla ad un metro dalla porta per Simeone, che viene contrastato in maniera vincente da Iacoponi, che errore per il Cholito. Nella ripresa partità godibile: al 48' tiro cross di Chiesa dopo un bellissimo spunto, deviazione decisiva di Sepe sulla traversa .Colpo di testa a botta sicura per Vitor Hugo al 57' stoppato a pochi centimetri dalla linea da Milenkovic, che si trova sulla traiettoria. Miracolo di Benassi, al 66', che salva la propria porta sugli sviluppi di un corner su colpo di testa di Kucka.
Al 79' Milenkovic arriva solissimo in spaccata e colpisce il palo sugli sviluppi di un corner, poi il Parma si salva in qualche modo. E dopo tante sfortuna arriva la beffa per i ragazzi di Montella all'81': punizione di Scozzarella, la toccano un po’ tutti, ma alla fine la palla finisce in gol con l'ultima deviazione decisiva di Gerson. Sesta sconfitta di fila per i viola che giocheanno lo spareggio-salvezza domenica in casa contro il Genoa, il Parma invece festeggia la permanenza in Serie A con una giornata di anticipo. Incredibili errori per Simeone e Milenkovic, Benassi e Chiesa almeno ci provano. Gerson macchia una buona prestazione in mezzo con un'autorete sfortunata che lascia i suoi con l'incubo retrocessione. Nel Parma spiccano le prove di Gagliolo e Sprocati, Scozzarella disegna sempre piazzati pericolosi, Grassi entra con caparbietà nel finale.
Dopo un primo tempo lento e incolore, succede tantio nella ripresa tra Milan e Frosinone. Gli ospiti, quasi casualmente, si trovano a fra i piedi il pallone del rigore, ma Donnarumma ipnotizza Ciano dagli undici metri. Dal penalty parato, il Diavolo trova la forza e il carattere per buttarsi in avanti e trovare il gol: Piatek è un killer d'area sul traversone di Borini e Suso un mago, capace di trasformare una punizione da grandissimo specialista. Un miracolo sulla sirena di Donnarumma a negare la gioia a Valzania che prova una mezza girata, un'altra vittoria per la banda Gattuso con la Champions sempre nel mirino. Sugli scudi oltre a Suso e Piatek, il solito Donnarumma, al suo 7° rigore parato in Serie A, Calhanoglu nella ripresa entra in scena, grande sacrificio tattico per Borini. Bene Paganini e Maiello tra i ciociari, Ciano paga l'errore dal dischetto che poteva cambiare il volto al match.
L'Inter crolla su tutti i fronti, tecnico, fisico e psicologico, e si lascia dominare in una maniera per ampi tratti imbarazzante dal Napoli di Carlo Ancelotti che si impone con un 4-1 senza storia al San Paolo. I nerazzurri sfoderano probabilmente la peggiore prestazione stagionale, e dopo un avvio anche discreto accusano il colpo del primo gol partenopeo, firmato da Zielinski con un bolide dalla distanza al 16'.Nella ripresa il Napoli fa praticamente ciò che vuole trovando altre tre reti con Mertens e Fabian Ruiz, autore di una doppietta. Mauro Icardi trova dal dischetto l’inutile rete del 4-1. La mediana subisce di continuo il palleggio azzurro, male Nainggolan e Brozovic su tutti. Asamoah sbaglia sul primo gol, ma è autore di qualche chiusura, Miranda spesso fuori posizione. Lautaro sfortunato sul 2-0, quando Koulibaly salva con un miracolo sulla linea. Politano parte bene ma non è al massimo della condizione e Spalletti lo risparmia nella ripresa. Napoli tutto promosso, Koulibaly mostruoso, Ruiz ha la calamita e Mertens trova spazi come poche altre volte, Insigne sfiora il gol nel finale, solo Milik non è in grande serata.
La Juventus parte bene, impegna l’Atalanta con Ronaldo che sbaglia un gol a porta vuota. L’Atalanta risponde con lo svizzero Freuler che calcia di prima su sponda di Zapata, Szczesny bravissimo a mettere in corner. Ci prova anche Zapata che mette a lato di nulla. L’Atalanta passa al minuto 32, difesa mal messa sulla spizzata da corner di Masiello ed il pallone passa con Ilicic che segna a porta vuota. La Juventus risponde con Pjanic che mette alto e poi ancora Zapata vicino al raddoppio. Esce Alex Sandro a inizio ripresa e dentro Bernardeschi, Juventus più offensiva. Ronaldo ci prova in tutti i modi ma non trova la porta. Zapata impegna tutta la difesa bianconera in ripartenza. la Juventus pareggia con una grandissima rete di Mario Mandzukic che sfrutta un bellissimo cross di Cuadrado, con Gollini che si lascia passare il pallone sotto le gambe, pareggio meritato. Nel finale ci prova Bernardeschi da fuori ma Gollini respinge, poi lo stesso ex viola si fa cacciare per un'entrata dura su Barrow. Punto d'oro per la Dea che ha il destino nelle proprie mani, sul neutro di Reggio Emilia domenica contro il Sassuolo, la Juve fa festa e saluta l'eroe di tante battaglie, Andrea Barzagli.
Bene Sczseny che salva a più ripresa la porta, Pjanic va in difficoltà, Ronaldo cerca il gol di continuo. Male Dybala, a tratti superficiale, Mandzukic entra da guerriero e il gol è il premio meritato. Per i nerazzurri Djimsiti senza sbavature, Masiello ovunque. Ilicic è al posto giusto, Zapata si fa sentire anche spalle alla porta.
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