Poker VS scommesse sportive

Il mondo del poker e quello delle scommesse sportive sono spesso visti come vicini, dato che alcune delle migliori piattaforme di gioco hanno anche una sezione dedicata al betting. In realtà, si tratta di due ambiti che da certi punti di vista sono piuttosto diversi. In questo articolo approfondiremo le similitudini tra poker e scommesse.

 

Nel poker l’abilità del giocatore è fondamentale

La prima grande differenza tra il poker e le scommesse sportive è che il gioco al tavolo verde può essere considerato una disciplina sportiva, mentre la stessa cosa non si può dire per il betting.

Negli ultimi decenni, infatti, il poker ha compiuto un’evoluzione che lo ha allontanato sempre di più dall’azzardo e lo ha avvicinato di più ai giochi di abilità o agli sport della mente. A partire dagli anni ’60, la nascita di prestigiosi tornei come le World Series of Poker hanno contribuito alla diffusione di un nuovo modo di intendere questo gioco.

Nel corso dei decenni, il poker è stato sempre più visto come un gioco d’abilità, perché per vincere negli eventi dal vivo sono necessarie una serie di competenze tali da mettere in secondo piano l’influenza della fortuna. Lo dimostra il fatto che ai tavoli finali dei tornei più importanti si siedono quasi sempre i giocatori professionisti più forti e solo raramente qualche giocatore non professionista aiutato dalla Dea Bendata.

Inoltre, dobbiamo ricordare che nel poker è possibile vincere anche senza avere in mano le carte migliori. Questo gioco prevede, infatti, la possibilità di rovesciare completamente la mano a proprio favore grazie al bluff, cioè facendo credere all’avversario di essere in possesso di una mano forte quando invece non è così.

Ovviamente pianificare e portare a termine un bluff, soprattutto ad alti livelli, richiede delle capacità non comuni. Bisogna, infatti, avere il sangue freddo di condurre tutte le mosse con grande sicurezza e senza insinuare dubbi nell’avversario. Per questo sono necessarie delle capacità psicologiche di controllo delle emozioni e del linguaggio del corpo, oltre che l’abilità di essere anche un po’ attori.

Da non dimenticare anche la capacità di interpretare correttamente i cosiddetti ‘tell’, vale a dire i segnali involontari che possono rivelare delle informazioni sugli avversari. Una mano che trema, lo sguardo che evita il contatto con gli occhi, l’atteggiamento euforico o troppo remissivo: sono tutti atteggiamenti che possono dire molto a un giocatore di poker professionista.

Non da ultime, nel poker le abilità matematiche sono indispensabili per prendere delle decisioni in base alle probabilità che si verifichi un determinato scenario in ogni momento della partita. I professionisti spesso conoscono a memoria le principali probabilità e sulla base di queste impostano la loro strategia.

L’abilità nelle scommesse

Anche nel mondo delle scommesse la preparazione e lo studio hanno la loro importanza, ma molto meno che nel poker. Il betting, infatti, non viene considerato una disciplina sportiva, soprattutto perché la prestazione non viene fatta in prima persona dallo scommettitore. Quest’ultimo pronostica il risultato di una competizione sportiva a cui lui non partecipa (altrimenti potrebbe alterarne l’esito).

Ciò non significa che, ad esempio, nelle scommesse sul calcio non sia necessaria una approfondita conoscenza della squadra su cui si scommette e del campionato in cui essa gioca. Infatti, negli ultimi anni gli scommettitori si avvalgono sempre di più delle statistiche e dei dati, che spesso vengono analizzati da appositi programmi. Si tratta di software capaci di analizzare in modo massivo diversi elementi quali lo stato di forma, i ritardi e le performance realizzative per squadra.

Le similitudini tra poker e betting

Non mancano le similitudini tra il mondo del poker e quello delle scommesse. Innanzitutto, si tratta di giochi in cui l’azzardo è una delle componenti, perché l’esito non è mai certo al 100%. Nel poker praticato a livello non professionistico la fortuna influisce maggiormente, perché le abilità influiscono meno. Allo stesso modo la fortuna può determinare il risultato di una partita di calcio, magari con un autogoal degli avversari, rovesciando completamente i pronostici.

Rimane comunque per entrambi gli ambiti la necessità dello studio per “battere” la fortuna e cercare di ottenere dei risultati positivi nel lungo periodo: nel poker si parla di “abbattere la varianza” dopo un numero elevatissimo di mani e con l’adeguata preparazione.

Conclusione

Per concludere, come abbiamo visto, poker e scommesse sportive hanno degli elementi in comune, pur rimanendo due mondi separati.