Partenza sprint dell’Udinese che già al 4′ va vicina al gol con un’azione pericolosa orchestrata da Pussetto e Okaka, ma Donnarumma interviene e salva la porta rossonera. Dopo circa dieci minuti il Milan prende coraggio e Saelemaekers spinge in avanti Leao ma è al 18′ che il Diavolo fa la voce grossa e passa in vantaggio con Kessie che viene servito al centro dell’area da Ibra e trafigge di potenza Musso. I bianconeri provano a reagire ma con il passare dei minuti cala anche l’intensità del gioco. Al ritorno in campo dopo l’intervallo l’Udinese conquista subito un calcio di rigore che De Paul non fallisce portando al pareggio la squadra di Gotti. Ultima mezz’ora con squadre troppo allungate che non riescono ad essere pericolose ma all’83’ Ibrahomovic torna a fare ciò per cui è conosciuto e con una rovesciata volante batte Musso per il definitivo 1-2. Gotti non riesce così a fermare il lanciatissimo Milan di Pioli e vede sfumare la possibilità di conquistare un ottimo punto in ottica salvezza.
La partita tra Spezia e Juventus on fa in tempo ad aprirsi che prende subito le sembianze di un monologo juventino. Al 5' tiro cross di Cuadrado, facile preda di Provedel. Subito dopo Dybala serve Morata e il diagonale dello spagnolo finisce sull'esterno della rete. La Juve va vicina al vantaggio con Dybala, che spreca una facile conclusione a giro in area. Ma il vantaggio arriva al 15': Danilo lancia in area per McKennie che non conclude ma serve Morata che segna. Fuorigioco per il guardalinee, ma il VAR richiama Abisso che, viste le immagini, convalida. Lo stesso Morata segna il 2-0 al 23', ma stavolta il fuorigioco segnalato dal guardalinee è concreto.
Pasticcio al 25' di Buffon, che sbaglia il rinvio e consente a Ricci di concludere da fuori. Alla mezz'ora tocca a Chabot salvare su una conclusione dal limite di Chiesa.Lo Spezia recupera: prima sfiora il pareggio con un inserimento di Nzola che poi scivola e serve involontariamente Ricci che conclude sul fondo, ma poi arriva il pari. E' Pobega a firmare l'1-1, al termine di un'azione avviata da Bartolomei: il tiro dello spezzino viene "sporcato" da Demiral.Sul finire di frazione, Chabot salva la porta dello Spezia anticipando McKennie su traversone di Morata.
In avvio di ripresa, mentre Agudelo sostituisce Verde, Chabot sfiora l'autogol su cross di Cuadrado. Al 56' il momento più atteso dai tifosi juventini e temuto da quelli spezzini: fuori Morata, dentro Ronaldo. E il portoghese ci mette meno di duecento secondi a riportare in avanti la Juventus, dribblando anche Provedel dopo aver ricevuto l'assist di Morata. Al 64' Agudelo segna su respinta di Buffon dopo un colpo di testa di Chabot, ma il guardalinee segnala fuorigioco. Dal possibile 2-2 all'1-3: lancio per Rabiot che entra in area, si porta la palla sul destro e supera Provedel sul primo palo. Ormai la Juventusè in pieno controllo e Chiesa si guadagna un rigore, per fallo ingenuo di Bartolomei. Dal dischetto al 78' trasforma Ronaldo, col cucchiaio per il 4-1 definitivo.
Partita vivace e ricca di gol tra Torino e Lazio. Inzaghi riesce, nonostante una settimana di apprensioni e tamponi, a schierare una formazione di tutto rispetto con tanti debuttanti del primo minuto come Muriqi e Andreas Pereira che tra l’altro sono due dei quattro protagonisti che hanno impacchettato il primo gol del match: lancio di Milinkovic, controllo e cross di Muriqi, appoggio di Patric per Pereira che controlla e fredda Sirigu. La soddisfazione biacoceleste dura poco, il Toro inanella l’uno-due che vale il raddoppio: prima Bremer che sugli sviluppi di un corner si libera della marcatura di Acerbi e batte Reina di testa, poi Andrea Belotti con un rigore calciato centralmente la ribalta prima dell'intervallo.
Nella ripresa sale in cattedra Milinkovic-Savic. Il padrone del centrocampo laziale, con un calcio di punizione prelibato, rimette le cose in parità. La gara è maschia ed Inzaghi mette dentro Akpa Akpro e Leiva per addurre muscoli, ma soprattutto entra Immobile al posto di un non brillantissimo Muriqi. I padroni di casa hanno la grande chance per tornare in vantaggio, ma Verdi colpisce clamorosamente il palo a porta vuota non sfruttando il cross basso di Belotti, oggi vera spina del fianco. Anche la Lazio ha un’occasione, il tiro di Akpa Akpro è ribattuto sulla linea da Vojdova. La gara ssembra decidersi su una frittata firmata Hoedt. Su un fallo laterale in zona difensiva, l’olandese fa scorrere il pallone non accorgendosi della pressione di Lukic, il centrocampista granata tutto solo prima salta Reina poi mette in rete.
Nel recupero ecco il ribaltone pazzesco: a tempo già finito, dopo interi minuti di review e la consultazione di Chiffi al Var il penalty viene assegnato alla Lazio. Ciro Immobile, dal dischetto, fredda Sirigu e lo spiazza per il 3-3. Passa pochissimo e la Lazio trova il quarto gol con Caicedo che sfrutta una dormita dell'intera retroguardia granata e si butta in scivolata con il pallone che passa tra le gambe di Sirigu per un tripudio capitolino ormai insperato, dopo una gara sempre a inseguire l'avversario.
Inizia coi brividi la partita del Sassuolo: all’11’ Consigli sbaglia un disimpegno consegnando il pallone a Osimhen piazzato solo in area, ma il portiere poi si fa perdonare parando incredibilmente il tiro dell’attaccante del Napoli. Gioca poi senza paura, nonostante le tante assenze, la squadra di De Zerbi. I neroverdi fanno il loro solito possesso palla rischiando anche qualcosa, ma Consigli riesce sempre a farsi trovare pronto. L’occasione migliore per Locatelli e compagni arriva al 43’ quando Boga fa uno dei suoi numeri e calcia praticamente da fermo dal limite; serve un grande intervento di Ospina per togliere il pallone da sotto la traversa.
Nella ripresa parte ancora bene il Sassuolo e al 56’ il signor Mariani viene richiamato al VAR per controllare un contatto in area tra Di Lorenzo e Raspadori; dopo aver consultato lo schermo l’arbitro assegna il calcio di rigore in favore del Sassuolo: sul dischetto va il capitano Locatelli, data l’assenza degli attaccanti titolari, e tira un calcio di rigore potente che non lascia scampo a Ospina. Erroraccio di Mertens al 66’ quando si trova servito con un cross perfetto da Politano e da solo davanti a Consigli calcia incredibilmente fuori. Rallenta anche il gioco del Napoli nel finale, entrambe le squadre sono evidentemente stanche e le occasioni scarseggiano. Diventa anche più fallosa la partita che fino a questo momento era stata molto corretta. Al 91’ grande parata di Consigli, a causa di un rimpallo il pallone entra poi in rete, ma i giocatori del Napoli erano in fuorigioco e il gol viene annullato dopo aver controllato al VAR. Al 95’ mentre i giocatori del Napoli sono concentrati a protestare per un fallo non fischiato al Sassuolo, Maxime Lopez prende un pallone in area, gira intorno a tre difensori che rimangono a guardare e arriva a tirare con lo specchio libero, Ospina prova a metterci una mano, tocca il pallone, ma questo termina in rete.
La Fiorentina parte in quarta, dominando per 8 minuti e sfiorando ben due volte il gol, ma sono i capitolini a passare in vantaggio al 12′. Spinazzola ringrazia Milenkovic e Martinez Quarta, che si erano scontrati nel tentativo di un contrasto, e mette alle spalle di Dragowski il pallone dell’1-0. Il terzino festeggia il primo gol in campionato di questa stagione. La Roma prende fiducia mentre la Fiorentina comincia a chiudersi in difesa, e così arrivano tante occasioni per i giallorossi (che sfiorano il raddoppio con Dzeko, Mkhitaryan e Pedro). Il primo tempo si chiude con un gol di vantaggio. La ripresa inizia come era finita la prima frazione di gioco, ossia con i giallorossi all’arrembaggio verso la seconda rete. Tante percussioni su entrambe le fasce, e i soliti tre (Dzeko-Mkhitaryan-Pedro) sfiorano più volte il raddoppio. Il secondo gol arriva al 72′ con un contropiede perfetto della Roma. Comincia l’azione Veretout, che innesca Dzeko. Il bosniaco quindi la lascia a Mkhitaryan che mette un assist al bacio per Pedro, alla sua terza rete in giallorosso. Nel finale la Fiorentina rimane in dieci per un brutto fallo di Martinez Quarta su Dzeko.
Nel derby della Lanterna primi minuti di studio con la Samp che preme di più alla ricerca della rete, ci prova Augello dalla distanza ma il suo tiro è fuori dallo specchio. Goldaniga usa le cattive per farmare Ramirez e si guadagna anche lui il giallo. Lo stesso Ramirez ci prova dalla distanza ma senza fortuna. I blucerchiati premono, il Genoa va in affanno. E al 23' il derby si sblocca. Jankto da posizione defilata riceve palla, si accentra e fa partire un tiro di collo sinistro forte e preciso su cui Perin non può nulla. La reazione rossoblù si palesa subito ma Rovella si vede la conclusione deviata in angolo. Al 28' c'è il pari rossoblù: Lerager prolunga di testa un cross di Pandev e Scamacca fulmineo si gira e batte di destro Audero. E' subito 1-1. Il ritmo si accende con capovolgimenti di fronte ma senza troppi affanni per le difese. L'opportunità per segnare il derby capita sui piedi di Rovella servito di tacco dall'attivissimo Scamacca, ma il tiro del giovane centrocampista viene deviato e si perde sul fondo non di molto.
ll primo squillo della ripresa ha la firma di Goran Pandev ma per Audero non è difficile bloccare la sfera. Il Genoa si fa preferire in questa seconda frazione di gioco. I ritmi però sono calati e le ripartenze decisamente più lente. In ombra Pandev e Quagliarella. Lunga girandola di cambi. Il più attivo dei nuovi è Keita che tiene in ansia la difesa rossoblù con la sua velocità e con i tiri sui quali Perin si fa trovare pronto. Si arriva al 90' ma le emozioni sono ormai finite e il pari diventa inevitabile.
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