Un primo tempo gestito e dominato dall'Atalanta nel derby contro il Brescia al Rigamonti. Nei primi 5 minuti di gioco Gomez, Muriel e Ilicic riescono a farsi vedere 4-5 volte dalle parti di Joronen, senza tuttavia creare occasioni realmente pericolose. Al 14' Muriel si fa vedere con una bella conclusione al volo, al 19' Pasalic fa le prove generali del vantaggio che arriva al 26': Ilicic gestisce bene sulla trequarti e apre per Castagne. Cross al centro e perfetto colpo di testa di Pasalic per la rete dello 0-1 che concretizza la supremazia evidente della Dea. La rete subita non sveglia gli uomini di Grosso che anzi rischiano a più riprese di subire anche il secondo gol. Soprattutto con Pasalic che al 39' colpisce anche un palo su calcio d'angolo di Gomez. Il Brescia invece si vede per la prima volta dalle parti di Gollini una manciata di secondi dopo, con Romulo che di testa manda ampiamente a lato.
A inizio ripresa padroni di casa pericolosi prima con un tiro debole di Cistana, poi con una bella traversa di Balotelli dopo un'azione insistita di Torregrossa e Sabelli. Al 61esimo l'Atalanta trova il raddoppio ancora con Pasalic: Ilicic riceve dentro l'area avversaria, gestisce il pallone e mette dentro un rasoterra che il croato trasforma in gol con un bel colpo di tacco sulla pressione morbida di Chancellor, portando il risultato sullo 0-2. Il raddoppio atalantino di fatto chiude la partita, col Brescia incapace di creare particolari problemi alla difesa di Gasperini nonostante i tentativi di Balotelli e Tonali. Al 92' arriva anche lo 0-3 firmato Ilicic: lo sloveno sfrutta una ripartenza da angolo per il Brescia, ruba palla a Martella, si fa tutto il campo indisturbato e batte Joronen per la terza volta. Altra gara sontuosa per l'incursore puro Pasalic, Ilicic imprendibile, spinta continua per Gosens, Disastroso Chancellor in difesa nel Brescia, Tonali affonda nel grigiore generale, Balotelli unico a provarci.
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Torna alla vittoria il Toro, che espugna Marassi sponda genoana al termine di una partita che ha regalato pochissimo spettacolo. Dopo un primo tempo di studio, in avvio di ripresa è stato subito il Toro a rendersi pericoloso, con cross rasoterra di De Silvestri per Ansaldi, che impatta male mandando a lato. Al 6’ colossale occasione per Pandev, che da pochi passi calcia debolmente trovando la respinta di Bremer a Sirigu ormai battuto. Pochi minuti più tardi sono stati prima la traversa e poi un palo a salvare rispettivamente su Agudelo e Favilli, Genoa sfortunatissimo. E proprio nel momento di maggiore difficoltà il Toro ha trovato il gol del vantaggio: stacco imperioso di Bremer su calcio d’angolo di Verdi per lo 0-1. Al 35’ della ripresa grande conclusione dalla distanza di Simone Verdi, che ha però trovato la pronta respinta di Radu in calcio d’angolo. Nel finale spazio anche per Edera, in campo al posto proprio di Verdi, ma la sua gara dura giusto pochi minuti, perché nel recupero si fa espellere per doppia ammonizione. Mazzarri respira, il Genoa sempre più in crisi. Bremer si regala la prima gioia, Edera entra e si fa buttare fuori, Berenguer da punta non combina nulla. Nel Genoa delude Sturaro, Agudelo il più pimpante, Favilli si sbatte ma è sfortunato.
La Fiorentina entra in campo determinata e sembra poter dominare la partita senza problemi. Ma dopo la sfuriata iniziale e l’adattamento degli ospiti, fatica. Piove sul bagnato poi: nel primo tempo si fa anche male Ribery, costretto al cambio. Un ko che si aggiunge a quello pesante di Chiesa. La Fiorentina si presenta nel secondo tempo con Boateng al posto del francese. Dopo cinque minuti, passa il Lecce. Azione in verticale tra Farias e Shakhov, cross per La Mantia che di testa segna senza problemi. I viola reagiscono, ma Gabriel dice no a Vlahovic in più di una occasione. Montella mette in campo Ghezzal e Pedro con Vlahovic che continua a sbagliare occasioni. Nel finale uscita maldestra di Dragowski ma Babacar non ne approfitta.Il muro salentino regge e Liverani festeggia altri tre punti-salvezza, il Franchi fischia in modo assordante. Tra i viola Dalbert spinge ma senza precisione nei cross, Castrovilli ultimo a mollare, Vlahovic spreca troppo. Lucioni è un baluardo, La Mantia esordisce alla grande da titolare, bene Shakhov in rifinitura.
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