La Juventus, contro il Sassuolo, passa con Bonucci, bell’inserimento del difensore che sale dopo un’azione avvolgente e conclusione del difensore con Turati che non arriva. Ma come capita troppe volte in stagione, si distrae, bell’inserimento di Boga in area (su assist di Caputo) che con il cucchiaio batte Buffon. Ancora una volta la Juventus va in vantaggio e subisce la rete del pareggio dopo pochissimo. I bainconeri reagiscono con Higuain, palla alta. Mala la Juventus in difesa, occasioni per Locatelli e Traoré.
Inizio di secondo tempo drammatico con la Juventus che commette tre errori in uno e fa segnare il Sassuolo con Buffon e De Ligt colpevoli e gol di Caputo che ribalta il match. La Juventus prova a reagire con il baby Turati che sale in cattedra, due belle parate su Ronaldo. Entrano Dybala e Matuidi per due insufficienti Emre Can e Bernardeschi. La Joya aumenta la pressione e su un errore della difesa opsite Dybala viene steso e Ronaldo pareggia dal dischetto. Continuano le parate di Turati che salva anche su Dybala. Ancora Juventus pericolosa su punizione con Pjanic, dopo una bella azione di Ronaldo. Ci prova anche Ramsey, ma il tiro è centrale e c’è solo un brivido per una respinta imperfetta di Turati che riesce a rimediare prima che la sfera lo superi. La Juventus spinge nel finale ma sbaglia troppo e porta a casa un pareggio deludente nella corsa per il titolo.
Nella Juve male Bernardeschi da rifinitore ma non è una novità, l'attacco combina poco contro una difesa che chiude e riparte. De ligt ppeggiore in campo con errori fantozziani, Alex Sandro motorino inesauribile, Dybala ha il merito di procurarsi il rigore del pari. Per i neroverdi un Boga sontuoso, Caputo è un vero bomber, Locatelli sempre pulito in mezzo al campo, altro protagonista Marlon che di testa le prende tutte e infine il sogno del classe 2001 Turati che para il bolide di CR7, ancora non al top, e non si scompone quando arrivano i pericoli dalle sue parti.
Un primo tempo di dominio assoluto, poi qualche patema d’animo di troppo nella ripresa. Ma questa volta, l’Inter riesce a mettere la freccia e superando la Spal col punteggio di 2-1 opera il sorpasso in vetta alla classifica ai danni della Juventus. Nel primo tempo doppio Lautaro (in contropiede e di testa) conferma il suo magic moment, Handanovic non rischia nulla. Nella ripresa subito Valoti al 51' a riaprire il match con una serpentina di pregevole fattura ma è Lautaro a sprecare il tris facendosi ipnotizzare da Berisha dopo un filtrante meraviglioso di Lukaku. Nel finale Vecino da fuori, dopo avere mancato un'altra occasione nitida, impegna Berisha in corner, la Spal ci prova con Tomovic che su sponda di Petagna cicca la conclusione e grazie Handanovic, Dopo 4' di recupero Conte e i suoi si godono il primato in classifica dopo il sorpasso sulla Juve (fermato sul 2-2 in casa dal Sassuolo). Oltre al solito immenso Lautaro, da sottolineare il gran lavoro ad aprire spazi di Lukaku, Brozovic gioca con grande senso della posizione, Skriniar è in diffida e gioca impaurito, Candreva offre spunti di qualità come l'assist per il 2-0. Bene Berisha che tiene a galla i suoi, Petagna nella ripresa cresce e Valoti è bravo a sfruttare la prima occasione utile, Igor soffre quando l'Inter accelera.
La Lazio fin dai primi minuti di gioco approccia perfettamente la gara con l’Udinese, spazzando via le preoccupazioni inziiali. Il vantaggio è firmato Ciro Immobile che deposita in rete il pallone servito da Milinkovic-Savic. La giocata del serbo è da appalusià: stop di petto, avversario controllato con il fisico e passaggio preciso dentro l'area piccola. Gli uomini di Inzaghi gestiscono il vantaggio fino al 32esimo, quando Correa entra in area di rigore e viene steso da Ekong. L’arbitro Di Bello dopo essere andato a rivedere l’azione al monitor assegna il calcio di rigore. Ciro Immobile con freddezza batte Musso e porta i biancocelesti sul 2-0. Al 44' azione molto simile a quella del raddoppio, con Nuytinck che sgambetta il solito Correa. L’arbitro questa volta non ha dubbi e assegna subito il penalty. Immobile cede il pallone a Luis Alberto che sceglie lo stesso angolo del numero 17 e non sbaglia per il tris. Nella ripresa lo spartito non cambia, la Lazio è in controllo e tiene il pallino del gioco. All’80esimo occasione anche per André Anderson al debutto in prima squadra. Immobile sempre più infallibile in area, Luis Alberto e Milinkovic dominano la scena ognuno a modo loro, Correa in campo aperto è devastante, Ancora impalpabile De Paul, disastroso Becao in difesa e Musso limita il passivo.
Il Milan vince meritatamente una partita dominata dall'inizio alla fine a Parma grazie ad un gol di Theo Hernandez arrivato negli ultimi minuti. I rossoneri hanno controllato il match e hanno offerto ottime trame offensive, peccando però più volte nel momento della conclusione. Il risultato sarebbe potuto essere più rotondo, ma Pioli può tornare a respirare un minimo, ora deve trovare un rimedio alla sterilità offensiva della squadra, che crea tanto ma non riesce a concretizzare. Cominciano meglio proprio i rossoneri, con Calhanoglu che, servito da Piatek, mette paura a Sepe con una staffilata.
Passano pochi minuti e sono ancora i ragazzi di Pioli a rendersi pericolosi, stavolta con un colpo di testa di Romagnoli sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Al 24' arriva una doppia occasione per il Milan, ma prima è bravo Sepe a dire di no a Kessiè; poi, invece, Hernandez, a porta spalancata, non riesce ad arrivare puntuale all'appuntamento col gol. D'Aversa nella ripresa prova a dare nuova linfa ai suoi con gli ingressi di Grassi e Cornelius, ma è sempre la formazione di Pioli a fare la partita, sfiorando il gol in diverse circostanze con Suso e Calhanoglu. Quando il match è ai titoli di coda è Theo Hernandez, il bomber che non ti aspetti, ad approfittare di uno sfortunato tocco all'indietro di Bruno Alves e a trafiggere Sepe, regalando al Milan tre punti d'oro. Bene Conti che continua a migliorare, Theo Hernandez ancora risolutivo, l'unica stecca di giornata in casa rossonera è quella del solito Pistolero spento Piatek. Darmian sbaglia nel finale, Kulusevski poco brillante, Sepe il migliore, Gervinho gioca con scrsa lucidità.
Nel primo tempo, il Napoli non alza mai i ritmi contro il Bologna non impregnando quasi mai Skorupski. Da segnalare soltanto un gol di Lozano in fuorigioco, bel gol su finta di Fabian Ruiz ma il messicano è effettivamente al di là di tutti. Poi un’azione di Insigne che ha percorso mezzo campo incrociando da sinistra a destra, diagonale e sulla respinta del portiere si è avventato Llorente per il tap-in decisivo. Il Napoli comincia la ripresa in modo più pimpante ma appare subito squadra senza equilibrio. Arriva l’1-1 del Bologna con il gol di Skow Olsen che coglie la difesa azzurra scoperta su una respinta di Koulibaly. La banda Ancelotti potrebbe sfondare ancora: prima con Mertens e il suo destro fuori di pochissimo, Llorente che non è riuscito a deviare un cross basso di Maksimovic, e infine ancora il belga che ha gettato alle stelle uno splendido assist di Lozano. Il Bologna ringrazia e trova il gol vittoria al 36'. Errato disimpegno di Maksimovic, pallone a Sansone che può insaccare indisturbato da due passi. Al 95' la beffa per gli azzurri: annullato il gol del possibile 2-2, sempre di Llorente (pescato dal VAR in fuorigioco di pochi centimetri). Fischi dei tifosi napoletani al triplice fischio. Errori pesanti per Koulibaly e Mertens, Fabain Ruiz e Insigne non sono più quelli dei bei tempi, si salva Llorente che è il più pericoloso dentro l'area. Per i rossoblù prima sigillo e bella prova per Skow Olsen, Sansone e Palacio sguscianti, bene pure Tomiyasu in difesa.
La Roma di Fonseca riesce a sbancare anche il Bentegodi imponendosi sull’Hellas Verona 3-1, squadra che, tra l’altro, vantava, prima di questo match, la seconda miglior difesa della Serie A. A sbloccare il match ci pensa Kluivert che, pescato da Pellegrini sulla linea del fuorigioco, riesce a battere il portiere scaligero con un gran tiro dalla sinistra. Passano 5 minuti è la gara ritorna in parità con la rete di Faraoni che di testa sfrutta il cross di Zaccagni. Alla mezz’ora l’autore del gol giallorosso è costretto a lasciare il campo per un problema muscolare accusato alla coscia sinistra: al posto dell’olandese entra Perrotti che allo scadere della prima frazione di gioco realizza la rete del doppio vantaggio romanista dagli 11 metri (fallo di Gunter che abbatte Dzeko in area).
Nel corso della ripresa la Roma accusa un po’ della stanchezza di questo periodo intenso in cui si gioca ogni tre giorni, rischiando in più di un’occasione di subire il gol del pari, ma riesce comunque a mantenere il risultato invariato fino al 92’, quando Mkhiataryan cala il tris e chiude definitivamente la gara su pregevole assist di Perotti. Ora la squadra di Fonseca si trova al quarto posto in solitaria, in attesa che il Cagliari giochi domani sera. Bene Pellegrini che interpreta una gara da rifinitore preciso, Perotti sfrutta a pieno la sua chance, Dzeko sempre utile a far salire i suoi, Kluivert si fa male ma è tra i migliori fin quando è in campo. Tra i veneti altra prestazione notevole di Amrabat, Faraoni e Zaccagni spine nel fianco, Gunter macchia la sua prova con un fallo da rigore ingenuo.
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