Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore…” cantava Francesco De Gregori nel suo brano “La Leva Calcistica della Classe ‘68”. “Il Principe” romano (principe prima ancora del principe Giannini) pubblica la sua canzone nel 1982, poco prima del per noi magico Mundial spagnolo. Ironia della sorte, nella finalissima contro la Germania Ovest Antonio Cabrini calcia a lato un rigore nel primo tempo col punteggio ancora inchiodato sullo 0-0. Errore ininfluente ai fini del risultato finale, visto che gli Azzurri di Bearzot vinceranno comunque 3-1 mandando in visibilio un paese intero. Errore ininfluente anche per eventuali fantacalcisti del futuro, visto che nel 1982 il nostro gioco non esisteva ancora.
PRECEDENTI STORICI
E allora nello stesso anno, ed esattamente il 15 settembre, in occasione del primo turno della fu Coppa delle Coppe, nella sfida tra l’Inter e lo Slovan Bratislava, il talentuoso, geniale numero 10 nerazzurro Evaristo Beccalossi pensa bene di sbagliarne 2 nel giro di pochi minuti, ispirando anche un pezzo teatrale di grande successo del tifosissimo interista Paolo Rossi (l’attore ovviamente), e cioè “Lode a Evaristo Beccalossi”. L’Inter vinse comunque 2-0. Errore ininfluente anche per eventuali fantacalcisti di cui sopra.
Poi, il 4 Luglio 1999, durante un Colombia-Argentina finito 3-0 per i colombiani e giocato in Paraguay per la Coppa America, due uomini decidono di entrare nella storia. Uno è l’arbitro Aquino, che fischia ben 5 penalty in una sola gara, 2 alla Colombia e ben 3 all’Argentina. Realizzati uno, dal colombiano Cordoba. Gli altri 4 falliti, anche questo è record. L’altro è Martin Palermo, da quella sera detto “El Loco”. Che si presenta sul dischetto una prima volta, ma il tiro scheggia la traversa e si perde fuori dallo specchio della porta. E che si ripresenta una seconda volta, per rifarsi: aggiusta la mira e calcia direttamente alto. E che si presenta per una terza volta, perché stavolta deve farcela. E stavolta prende la porta. Ed anche il portiere. In pieno. Sarebbe stato un -9 al fantacalcio, non sappiamo quanti stessero facendo all’epoca un Fanta Coppa America, ma intuiamo che più di qualcuno sarebbe volato in Paraguay con intenzioni poco bonarie…
COME STA ANDANDO DAL DISCHETTO?
Dopo aver narrato queste tre storie, a molti sarà certamente venuta una voglia matta di fare a meno dei rigoristi al fantacalcio, considerando anche la sottile linea che divide un +3 da batticuore da un -3 da imprecazione. Perché il rigore al fantacalcio è così: o vivi o soccombi, o è bonus o è malus, di certo cambia sempre e comunque la giornata e apre infinite slidingdoors al pensiero di “se segnavo questo rigore”.
Ma noi abbiamo narrato queste tre storie proprio per le loro originalità, e proprio perché queste storie non si narrano tutti i giorni rispondiamo al quesito che comunque sì, conviene avere tanti rigoristi in rosa, che sì che il gioco vale la candela. A parte che, tanti o pochi che siano, non potremmo comunque sapere chi sbaglierà e chi no, ha sbagliato Criscito dopo ben 12 rigori realizzati su 12, ha sbagliato il pressoché infallibile Baggio nella finale del Mondiale del 1994 contro il Brasile. Insomma, chi si presenta al tiro dagli 11 metri è pur sempre un essere umano che si prende una grossa responsabilità, e deve lottare contro mille stati d’animo, il portiere avversario ed in certi casi anche contro scherzi della sorte (vedi ad esempio Immobile che scivola al momento della battuta in Coppa Italia contro il Napoli, eppure il bomber biancoceleste ne ha realizzati ben 9 fin qui).
E allora, sapendo che spesso e volentieri siamo anche in balia della sorte, ci facciamo aiutare dalle statistiche, e notiamo come al momento, dopo ben 23 giornate, sono stati realizzati ben 84 rigori su 105 assegnati, ovvero l’80%. Che non è poco, anzi. Merito certamente di quei tanti specialisti che il nostro campionato annovera e forse anche delle nuove regole che obbligano il portiere ad avere entrambi i piedi sulla linea di porta al momento della battuta.
Considerando anche che, in epoca di VAR, vengono assegnati più rigori, il nostro consiglio è quello di puntare sempre e comunque sui rigoristi, magari provando ad acquistare quelli di squadre che grazie ad un gioco propositivo si ritrovano spesso nell’area di rigore avversaria (vedi la Lazio che ne ha avuti 13 in 21 partite), piuttosto che quelli di squadre che giocano in maniera più accorta (ad esempio, l’Udinese non ne ha ancora battuti, con buona pace di De Paul, Lasagna e compagni). Su 21 errori dagli 11 metri, la classifica degli “sciagurati” in questione vede in vetta il leccese Babacar (suoi gli unici sbagli dal dischetto della compagine salentina), il romanista Kolarov e lo spallino Petagna con 2 rigori falliti. Di seguito, nel dettaglio, il numero di rigori assegnati per squadra e, tra parentesi, quelli trasformati.
CLASSIFICA RIGORI SERIE A:
Lazio 13 (10)
Roma 9 (7)
Juventus 8 (8)
Atalanta 8 (6)
Lecce 8 (6)
Inter 7 (7)
Sampdoria 7 (6)
Genoa 7 (5)
Torino 5 (5)
Bologna 5 (4)
Verona 5 (4)
Spal 5 (3)
Milan 4 (4)
Cagliari 4 (3)
Fiorentina 3 (2)
Brescia 2 (2)
Sassuolo 2 (1)
Parma 2 (0)
Napoli 1 (1)
Udinese 0
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