Il sabato di Serie A della 28.a giornata si apre con Brescia - Genoa, due squadre che lottano per non restare impantanate nella zona retrocessione. I padroni di casa, fanalino di coda della classifica, riescono a trovare subito il vantaggio con Donnarumma al 10' minuto, e riescono addirittura a raddoppiare dopo soli 3 giri di lancetta con Semprini. Ma il grifone non ci sta, e al 38' Iago Falque accorcia le distanze. Rigore assegnato per uno scontro in area tra Romero e Papetti, l'attaccante trasforma dal dischetto. Nel secondo tempo arriva anche il pareggio. Altro rigore, questa volta per un fallo di mano di Dessena sanzionato anche con il cartellino giallo. Pinamonti fredda Joronen e firma la rimonta. Gli ospiti cominciano a credere nel sorpasso, ma non riescono a sfondare il muro del Brescia nonostante i 7 minuti di recupero concessi dal direttore di gara. Termina 2 a 2 il match, un punto per uno che non smuove troppo la classifica.
Sabelli e Romero decisivi sul risultato con le loro incursioni, ancora male Soumaoro. Semprini trova la prima gioia tra i grandi, Donnarumma è il leader indiscusso della squadra lombarda, Tonali non fa la differenza. Iago Falque dal dischetto si dimostra ancora una volta preciso.
Inzia bene il Cagliari contro il Toro. Al 12' Sugli sviluppi del corner battuto da Rog, palla respinta al limite dell'area dove è posizionato l'uruguaiano che con un destro al volo batte Sirigu. Granata annichiliti già al minuto 22 con Simeone che raddoppia su assist di Lykogiannis, il controlloa VAR servirà a confermare la segnatura. Al 36' reagisce il Toro con Belotti: grande intervento di Cragno sul "Gallo" liberato a tu per tu con l'estremo difensore rossoblù.
Nandez lanciato sulla destra crossa al centro con N'Koulou che sembra aver colpito il pallone col braccio sul finire di tempo, Mariani verifica al video ma non concede il penalty.
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La ripresa inizia col botto per i padroni di casa: al primo minuto sinistro rasoterra dai venti metri del Ninja Nainggolan che imbeccato da Joao Pedro chiude virtualmente i giochi. Ma la gara è ancora viva e il Toro reagisce con forza: al 59' Bremer segna con una girata sfruttando la sponda di Ola Aina, con la difesa del Cagliari un po'distratta e al 63' su gran cross del neo entrato Verdi e il bomber granata Belotti segna con una bella girata al volo.
Passano 5' e il Cagliari si rimette a distanza di sicurezza: bella iniziativa del nuovo entrato Pellegrini che viene steso in area da N'Koulou. Dal dischetto non perdona Joao Pedro. Gli ultimi assalti del Toro non avranno gli effetti sperati e dopo 5' il macth termina.
Ansaldi e Verdi danno la scossa, Nkoulou sbaglia e frena la rimonta. non basta il cuore di capitan Belotti. Esordio ok per baby Carboni in difesa, prove di spessore per Nandez e Nainggolan, Simeone si conferma in un bel momento realizzativo, Lykogiannis sfreccia e mette in difficoltà il Toro.
La Fiorentina pressa fin dai primi minuti e spaventa la retroguardia della Lazio. Il vantaggio, in effetti, è viola: Franck Ribery segna un gol da antologia, prendendosi beffe prima di Parolo e poi di Acerbi, il suo destro batte Strakosha. Il primo tempo finisce così.
Nel secondo tempo la Lazio prova ad affacciarsi con maggiore insistenza dalle parti dei Dragowski. Gli sforzi vengono premiati con un calcio di rigore. Al 66′ Caicedo addomestica alla grande un cross di Jony, l’aggancio prende in contro tempo il portiere avversario che stende l’ecuadoriano. L’arbitro non ha dubbi (ma dopo tanti replay qualcuno resta) e fischia il calcio di rigore. Immobile spiazza Dragowski ed è 1-1. Pochi minuti dopo Immobile ha l’occasione del sorpasso, ma spara alto col destro un cross al bacio di Lazzari. La Fiorentina cessa la sua pressione e la Lazio ne approfitta capendo, minuto dopo minuto, che il sorpasso è cosa possibile. Ed avviene all’83’: un’azione tutta verticale che mette Luis Alberto nelle condizioni di calciare dal limite dell’area. Rasoterra imprendibile e 3 punti che lasciano la Lazio in scia scudetto.
Lazzari inesauribile, Ribery da cineteca, male Bastos in difesa. Vlahovic si fa cacciare nel finale e macchia la sua prova già insufficiente, Milinkovic battagliero, Immobile ancora non al top.
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