Parte bene lo Spezia contro l'Udinese: al 5' lancio di Erlic per Gyasi che con un tacco prova a smarcare Vignali, ma chiude Becao. Al 9' servizio di Chabot per Farias che scatta sul filo del fuorigioco, esce e blocca Musso. Occasione Udinese al 34': servizio di Pereyra per Deulofeu che si lancia da solo verso Provedel, miracoloso salvataggio in scivolata di Erlic. Lo Spezia chiude la prima frazione in affanno: prima Deulofeu scheggia il palo dopo una bella iniziativa personale, quindi Arslan si vede annullare un gol per fuorigioco di Pereyra che era scattato in profondità per servire il centrocampista turco. In avvio di ripresa Acampora prende il posto di Pobega, ma subito passa l'Udinese: Pereyra solo davanti a Provedel si fa ipnotizzare dal portiere avversario, sulla respinta netto fallo di Chabot su Deulofeu. Giacomelli fischia il rigore, De Paul non sbaglia, Udinese in vantaggio. Italiano prova a cambiare: fuori Galabinov e Farias, dentro Saponara e Agudelo. A una ventina di minuti dalla fine l'Udinese rimane in dieci, per il raptus di De Paul che prende due cartellini in meno di duecento secondi per altrettanti falli su Acampora e Saponara. Ma proprio Saponara imita De Paul, con due cartellini tra l'83' e l'85'. Il recupero è inutile, lo Spezia perde e si complica la vita in classifica, boccata d'ossigeno per la squadra di Gotti.
La Lazio dimostra subito di voler passare dalle intenzioni ai fatti, il pressing è lucido, aggressivo e da subito i suoi frutti. L’uomo che non ti aspetti, Marusic, compie una magia degna del miglior Luis Alberto e porta in vantaggio i capitolini al 2′ con un tiro a giro spettacolare, sul quale nulla può Gollini. Gli uomini di Inzaghi arginano con disinvoltura le sortite offensive di Zapata e Ilicic, tanto è vero che nella prima frazione concedono soltanto due tiri verso la porta di Reina.. Senza il miracolo dell’estremo difensore nerazzurro sul colpo di testa di Milinkovic al 32′, il passivo sarebbe potuto essere ancora più netto. Azione targata Luis Alberto, Immobile e conclusa dall’incornata dal serbo Gollini e il palo gli strozzano l’esultanza in gola.
Appena rientrata in campo l’Atalanta sembra voler alzare il ritmo in maniera vertiginosa, ma la Lazio stavolta non perde la testa e si prepara sorniona a colpire nel momento più adatto. L’intuizione di Inzaghi di far giocare Correa da prima punta e Immobile più dietro da rifinitore si rivela vincente. Al 51′ Reina trova Immobile sulla trequarti che serve magistralmente il Tucu, che non sbaglia. L’attaccante dribbla Gollini e sigilla il 2 a 0. Gasperini mette dentro Malinovski, Pasalic, Muriel e Lammers. Dal canto suo Inzaghi sostituisce Luis Alberto con Akpa Akpro per dare maggiore sostanza al centrocampo. Milinkovic taglia il campo con un suggerimento splendido per Lazzari al 66′, l’ex Spal potrebbe chiudere la pratica, ma Gollini tiene in partita la Dea. Ci pensa allora Muriel a rendere il finale incandescente, il colombiano semina il panico nella retroguardia biancoceleste, il suo tiro coglie il palo. E’ un gioco da ragazzi per Pasalic mettere dentro il 2 a 1. Inzaghi inserisce Pereira e Muriqi al posto di Correa e Immobile ed è proprio l’inedita coppia a collezionare il 3 a 1 finale con un'azione a campo aperto che rompe la maledizione bergamasca per i capitolini
Parte bene il Cagliari contro il Sassuolo che con il pressing cerca il recupero palla e la ripartenza. Al 9’ arriva anche il gol, ma Marin che insacca dopo aver superato il portiere, si trova in netta posizione di fuorigioco al momento della conclusione di Joao Pedro deviata da un difensore. Risponde il Sassuolo al 15, con un colpo di testa all’indietro di Locatelli sugli sviluppi di un angolo, pallone indirizzato sotto la traversa che Cragno neutralizza deviando la sfera in corner. Dopo 3 minuti scambio Marin-Joao Pedro e rasoterra angolato di destro che Consigli manda in angolo. Al 23’ contropiede rapido con Joao che serve Simeone e gran destro da fuori area deviato in corner da Ferrari. Il Sassuolo però non sta a guardare e al 28’ potrebbe passare in vantaggio con un gran contropiede velenosissimo orchestrato da Caputo e concluso da buona posizione da Djuricic con un tiro troppo angolato per fortuna dell’estremo difensore rossoblù. Sassuolo ancora pericoloso al 36’ con Djuricic tutto solo davanti al portiere del Cagliari che colpisce di testa trovando Cragno pronto al salvataggio miracoloso.
A inzio ripresa Sassuolo vicinissimo al gol con un colpo di testa di Traorè che il bravissimo portiere rossoblù che va ad arpionare con la mano protesta la palla ormai destinato a varcare la linea del gol. Dopo poco meno di 20 minuti Di Francesco cambia: entrano Pavoletti e Sottil per Simeone e Deiola. Ma con Traorè è il Sassuolo che va ancora vicino al vantaggio, una deviazione provvidenziale di Lykogiannis sul tiro evita la capitolazione. Entra anche Walukiewicz per Zappa con la difesa che passa a tre. Allo scoccare del 30’ grande azione del Cagliari e gol: lancio per Sottil a destra che serve Marin, cross pennellato al centro e Joao Pedro insacca di testa la rete dell’1-0. La beffa arriva l 95’ con il gol di Boga lasciato in area e tutto solo. per i sardi sfuma così una vittoria che non arriva ormai da tre mesi.
Nel primo tempo il Crotone inizia bene grazie anche ad un forte vento a favore. Perin para una tesa punizione di Messias. Sarà l’unico intervento del portiere nei 45’. Il Genoa poco alla volta alza il ritmo e il Crotone sbanda. Al 24’ azione Shomurodov-Zajc praticamente solo davanti a Cordaz ma lo sloveno cerca l’assist, la palla arriva a Destro che non sbaglia.. Ottavo gol del bomber ritrovato. La squadra di Stroppa subisce il colpo e cinque minuto dopo affonda grazie ad un gran sinistro al volo di Czyborra su cross di Zappacosta. Azione iniziata ancora da Zajc molto ispirato. Il Genoa a questo punto amministra e a parte qualche uscita sicura di Perin controlla agevolmente. Si va al riposo così. Ballardini non fa cambi, tra i calabresi fuori Di Carmine e dentro Riviere. Non cambia nulla e al 50’ Destro fa il tris ancora su assist dì Zajc. Per Destro ora i gol in stagione sono nove. All’ora di gioco tra i rossoblu ecco Pjaca e Melegoni per Shomurodov e Zajc. Match a senso unico con Cordaz sempre sotto pressione. Spazio pure per Ghiglione e Pandev che rilevano Destro e Zappacosta. Nel finale fa il suo ingresso Behrami per Strootman sempre più leader, ma bene anche Badelj. All’89’ l’unico sussulto del Crotone con un palo di Benali a cui segue un tiro di Pandev parato da Cordaz.
Il Parma difende e battaglia molto a centrocampo in avvio al San Paolo. Nel Napoli Manolas e Koulibaly non sembrano in serata di grazia, perdendo qualche pallone di troppo. Ci prova Insigne all'8' ma non impegna più di tanto Sepe. Il Parma chiude ogni spazio e il Napoli non trova la profondità. La partita è bloccata, manca il guizzo che potrebbe cambiarla. E arriva provvidenzialmente al 31' quando Elmas s'incaponisce in un'azione personale che lo premia al centro dell'area di rigore, tiro e Sepe battuto. Al 42' nuova occasione per Lozano, destro al volo fuori di poco. Termina così il primo tempo.
Nella ripresa Hernani per Grassi tra gli emiliani. Nessun cambio per Gattuso. Gialloblu più aggressivi e Napoli che non riesce a sfruttare i pochi spazi a disposizione. Cornelius è pericoloso al 52' ma tira male. Insigne prova il tiro a giro al 59', unico lampo in un match addormentato. Gattuso fiuta il pericolo, manda fuori Petagna per Politano. Ci prova anche Kurtic di testa; in campo ormai c'è solo il Parma. Entra Bakayoko per Zielinski. Ma il Napoli continua a soffrire, si rintana in difesa dell'1-0. Doppio cambio, entrano Hysaj e Maksimovic. D'Aversa manda in campo Man e Cyprien. Come un lampo liberatorio, Politano si trova all'81' in un'ottima posizione per calciare e sigla il 2-0 definitvo. Gli emiliani accusano il colpo e non attaccano con la veemenza precedente. C'è il tempo per un clamoroso palo di Insigne che manca ancora l'appuntameno col suo 100° gol in Serie A.
La Roma risolve la pratica Verona in 9': prima segna Mancini, che sfrutta alla perfezione un calcio d’angolo e di testa batte Silvestri. Lo aiuta Mayoral che con un velo inganna il portiere dell’Hellas. Un minuto dopo raddoppia Mkhitaryan. Parte del gol va ancora all’attaccante spagnolo, che sfrutta bene la profondità, non si fa fermare dall’uscita di Silvestri e serve l’armeno, che prende in controtempo il portiere e fa 2-0. Passano otto minuti e la Roma cala addirittura il tris. La squadra di Fonseca sfrutta ancora bene un calcio d’angolo, Silvestri è poco reattivo su un tiro di Pellegrini e Mayoral da bomber d’aria lo fulmina fissando il risultato sul 3-0. Il primo tempo è un tripudio giallorosso.
Dopo l’intervallo la Roma riparte forte per chiudere il match e ha almeno due occasioni per riuscirci. Ci prova prima Spinazzola in contropiede, poi Veretout che tira da buona posizione. In entrambe le occasioni è bravo Silvestri, che tiene in vita i suoi con due interventi decisivi. L’occasione del Verona per riaprire il match arriva a Colley, che sfrutta bene il cross di Bessa e ti testa batte Pau Lopez facendogli passare la palla in mezzo alle gambe. Male Mancini, che sul cross guarda la palla e dimentica di marcare il centrocampista. La Roma sembra accusare il colpo e per qualche minuto trema, per la paura di rimettere in discussione una partita mai davvero in dubbio. Nell’ultimo spezzone di gara né la Roma, né il Verona hanno l’occasione nitida per cambiare il risultato. Finisce 3-1 per i giallorossi, che si tengono stretti il terzo posto e si proiettano alla Juventus
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