Il Benevento mastica amaro per la seconda rimonta casalinga consecuitiva subita, stavolta non in pieno recupero, come accaduto contro il Torino, ma a dieci minuti dal novantesimo, dalla Sampdoria. Gara equilibrata nel primo tempo, nella ripresa vantaggio firmato dall'ex di turno, Caprari, al 55'. Nel finale il pari definitivo di Keita che firma l' 1-1 su splendida iniziativa in area del neo entrato Damsgaard. Alla Strega è mancato cinismo per chiudere i conti, con Lapadula, autore di una prestazione generosa a dispetto della scarsa letalità in fase realizzativa, ma, dopo il pari, è i giallorossi sono stati bravi a non disunirsi e a contenere il forcing finale dei blucerchiati, alla ricerca della rete per sbancare il "Vigorito". Quagliarella entra solo nel finale, troppo poco per lui il tempo per provare a incidere.
Lo 0-0 a San Siro tra Milan e Crotone resiste 30’, con in mezzo le occasioni di Ounas al 3’ (all’esordio dopo l’arrivo dal Cagliari, nell’ultimo giorno del mercato invernale lunedì scorso) il gol annulato al 5’ a Calabria per fuorigioco di Ibrahimovic, un’altra grande giocata di Ounas (8’) che obbliga Donnarumma a respingere il pallone in corner, il colpo di testa da parte di Di Carmine un minuto dopo, l’intervento fondamentale su Leao di Golemic dopo 11’ che precede la parata in angolo di Cordaz al 16’ sulla conclusione di Calabria. Alla mezzora grande assist di Leao per Ibrahimovic, che apre il destro a due passi da Cordaz e lo fulmina e realizza il gol numero 500 in carriera, con una squadra di club. Si va al riposo senza recupero. Al rientro in campo ci si aspetta sempre una gara aperta con l’ultima della classe che se la gioca nonostante il divario abbastanza netto in campo. Fa girare la palla l’undici di Pioli, che pressa alla ricerca del raddoppio, che segna ancora Ibrahimovic al 19’ con un gol facile col mancino sul pallone servito in area, da Rebic. In precedenza (16’) Cordaz negava il 2-0 con una parata strepitosa sul destro di Leao diretto all’angolino. Gara in ghiaccio anche per il terzo gol siglato da Rebic, lasciato colpevolmente solo dalla difesa crotonese, per il 3-0 sugli sviluppi di un angolo al 24’. Ospiti tramortiti e ancora a subire la marcatura, la quarta di giornata, per la doppietta di Rebic al 25 che sfrutta il secondo assist di giornata del neo entrato Calhanoglu per il 4-0 finale. Poco prima di essere sostituito, Ibrahimovic sfiora la tripletta di testa, sul cross di Calhanoglu.
Alla Dacia Arena subito intensità da parte di Udinese e Verona con grande lotta a centrocampo e risultato che resta in bilico. Primo tiro in porta dopo 24’, interprete Samir di testa, sulla bella giocata di Deulofeu, Silvestri si oppone all’avversario. Dopo averci provato senza successo al 30’ (botta ribattuta dalla difesa) l’ex Milan al minuto 36 da palla inattiva da posizione defilata, impegna il portiere ospite, che è autore di un super parata per evitare la rete, cosa che neanche 120 secondi dopo ripete su Stryger Larsen. Al 39’ ci pensa Barak ad evitare la siglatura di Bonifazi. L’undici di Gotti quando attacca offre l’impressione di poter fare molto male ai ragazzi di Juric. 42’: Silvestri si prende la palma di migliore in campo, sulla forte e precisa conclusione di Walace, quando preso in controtempo riesce ad arrivare sulla sfera e mandarla in angolo, tendendo a galla l’Hellas. La ripresa si apre con i tris di cambi tra difesa e centrocampo degli ospiti e uno dei padroni di casa. Al 2’ bel passaggio di Zaccagni per Faraoni, palla fuori di poco. La contesa prosegue in equilibrio, con ognuna delle due squadre che non vogliono sbilanciarsi e subire lo svantaggio, anche se i veneti spingono di più verso la porta difesa da Musso, di fatto spettatore per gran parte dell’incontro. Vantaggio Udinese al 37′ per lo sfortunato autogol di Silvestri, il quale tocca e devia la palla calciata da Deulofeu nella propria porta. Al 46′ raddoppia con un gran gol proprio Deulofeu per il 2-0 finale.
La partita parte subito bene per il Bologna nel derby, con il Parma che va sotto dopo 15′ minuti, frutto di una punizione regalata da Bani che Sansone disegna perfettamente per la teta di Barrow, 0-1. Non è una bella partita, il Parma è assente, ma Tomiyasu deve immolarsi su Kucka in una delle poche sortite offensive dei gialloblù. Il Bologna ha vita facile a controllare la partita anche se è impreciso, specie in ripartenza. Skorupski compie un buon intervento su siluro di Brugman, ma al 33′ è il diagonale mancino di Barrow a far gioire ancora gli ospiti. Nella ripresa è sempre il Bologna a pungere in contropiede, soprattutto con i neo entrati Vignato e Orsolini. C’è tempo per un brivido con un destro di Gervinho su cui Dijks è bravo a deviare e un cross di Conti che trova Gagliolo, palla fuori di poco. Per il resto, Tomiyasu chiude qualsiasi cosa e annulla Gervinho, il Parma non ha idee. Dall’altra parte, prima di uscire, Sansone spreca il tris con un tiraccio mancino da buona posizione, ma è Orsolini a non trovare la scelta giusta tre contro due nel finale. Il Bologna continua a fallire contropiedi anche con Palacio, che calcia malamente a lato, ma il Parma non riesce a pungere se non con una sortita di Mihaila lanciato da Zirkzee. In pieno recupero, invece, Orsolini trova il destro giusto per chiudere i conti per il 3-0 definitivo.
La partita si dimostra subito ostica per la Lazio contro il Cagliari. La prima frazione non vede molti sussulti, il Cagliari fa bene la fase difensiva ed intasa gli spazi tra le linee. Sono due le occasioni per la Lazio, entrambe parate da Cragno: la volée al volo di Luis Alberto, su cross dell’instancabile Lazzari, al 27’ e la conclusione improvvisa di Immobile al 36’. Potente, ma non angolata. La Lazio spinge sull’acceleratore fin dall’inizio della seconda frazione ma si concede anche delle leggerezze: al 54’ la difesa si lascia spiazzare da una semplice rimessa laterale – ingenuo Musacchio – Marin si invola verso Reina ma la conclusione è completamente sbagliata. Due minuti dopo tocca ad Immobile, ma Cragno è bravo. Ma al 60’ nulla può: scodellata di Acerbi per la testa di Milinkovic, sponda del gigante serbo raccolta da Immobile, la conclusione batte l’uscita disperata di Cragno.
Si sblocca il match ed anche la mente per la Lazio, entrano Akpa Akpro, Lulic, Escalante, Parolo e Muriqi per dare freschezza. La brillantezza dei nuovi entrati si vede e contribuisce a mettere il match in ghiaccio. Il restante di gara diventa una pura amministrazione: un solo brivido rossoblù sprecato da Gaston Pereiro per la Lazio che non fallisce l’occasione e porta i 3 punti a casa in attesa del big match contro l'Inter.
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