Dagli errori in Champions alla follia di Udine, c'è un problema Szczesny alla Juve?

La Juventus di Allegri 3.0 sembrava aver la vittoria in pugno già nel primo tempo contro l'Udinese al Friuli. Nel secondo tempo però è cambiata la musica e il direttore d'orchestra (in negativo) è stato il numero uno bianconero Szczesny. Eh già, proprio l'affidabile ed esperto portiere polacco, ha condannato i suoi ad accontentarsi di un pareggio, prima procurando un rigore (netto) su uscita bassa trovando solo le gambe dell'avversario e poi con una follia negli ultimi minuti, cercando di giocare un pallone bollente, in quel momento, nella sua area di rigore, cercando un passaggio basso per un compagno pressato da due giocatori avversari, che non hanno impiegato molto a ad anticiparlo e beffarlo, con Deulofeu a insaccare in girata la palla del 2-2 definitivo.
 

Dybala e Cuadrado, i pupilli di Allegri esaltano subito i fantallenatori

Andando indietro nel tempo, scopriamo che l'estremo difensore non è nuovo a tali ingenuità. Infatti simile vicenda gli è capitata anche in Champions contro il Porto (con la complicità di Bentancur) se per cercare, con un passaggio basso, un compagno di squadra a ridosso della propria area di rigore; anche in quel caso complicò il match della Juventus. Allegri non è stato molto contento di tutto ciò, dichiarandolo apertamente davanti alle telecamere post-match e supponiamo che si sia fatto sentire anche negli spogliatoi. Molto probabilmente in quetsa nuova Juventus sia ancora rimasto qualcosa di Pirlo, che privilegiava la costruzione dal basso, ma farebbero presto i calciatori juventini a mettersi alle spalle le indicazioni del campione del mondo, e seguire subito Max Allegri, che della praticità ne fa la sua filosofia, in poche parole in alcuni casi è bene spazzare via il pallone senza troppi fronzoli.
 

D'ora in avanti il polacco non ha più margini di errore, di certo non sarà spedito in panchina a favore di Mattia Perin (con Buffon numero 12 forse sarebbe stato più semplice farlo accomodare), ma se dovesse commettere ancora ingenuità si ritroverà da dodicesimo in batter d'occhio, costringendo la dirigenza a prendere decisioni pesanti sul suo futuro.


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