Ha giocato circa 1500 minuti, praticamente 17 partite intere. Ma sono bastate per far emergere tutto il suo talento: Patrick Schick ha convinto tutti, tant’è che la Juventus non si è fatta scappare l’occasione di prendere uno degli attaccanti più promettenti d’Europa per una cifra vicina ai 25 milioni di euro. È stato utilizzato, spesso e volentieri, a partita in corso, per scardinare le difese avversarie, per mischiare le carte e confondere gli avversari con la sua imprevedibilità, con dimostrazioni irridenti di una supremazia tecnica assurda. Un dribbling rapido e inusuale per un ragazzo alto 187 centimetri, un’agilità cosa rara e quasi mai vista per un calciatore di quella stazza. Un controllo di palla sublime, con cui alla 33esima giornata ha agganciato al volo il passaggio di Quagliarella, superato Ferrari con un pallonetto e messo in rete la perla più accecante della sua stagione, se non dell’intera Serie A, ricordando un certo Dennis Bergkamp. 21 anni, 11 gol e 3 assist in un campionato che aveva iniziato da sconosciuto, timbrando il cartellino per la prima volta – pensate un po’ – proprio contro la Juventus, squadra in cui si concretizzerà un futuro da predestinato.
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