Voti fantacalcio Serie A 4.a giornata: sentenza Kolarov, Caputo implacabile. Llorente nuovo re di Napoli, Ciro gol e rabbia

Nell'anticipo delle 12.30 parte bene la Spal ma è il Sassuolo a passare al 26': palla al centro di Defrel e Caputo devo soltanto appoggiare in rete. Bellissima l’azione dei neroverdi di De Zerbi. Nel recupero del primo tempo i padroni di casa trovano il raddoppio, dopo un buon tentaivo di Di Francesco dopo l'uscita con i pugni di Consigli: Berardi scarica di petto verso il limite dell’area dove Caputo, con un tiro potente, insacca.

A inizio ripresa è subito tris:  Berardi anticipa con un tocco l’uscita di Berisha servendo Duncan che, a porta vuota, appoggia in rete. Dopo il check del Var il viene convalidato. Palo di Caputo al 54' con l’attaccante ex empoli che accarezza il pallone di testa e solo il legno gli nega la tripletta. Al 64' grande respinta di Consigli sul colpo di testa ravvicinato di Murgia, al quale nel finale viene annullato pure un gol per fuorigioco.

Prova positive per Toljan e Chiriches in difesa, bene Obiang in regia. Davanti Caputo trova spunti notevoli e Berardi conferma l'ottimo momento personale, bene anche Duncan. Nella Spal si salvano Murgia e D'Alessandro, Petagna e Di Francesco non pungono mai.

Nel primo tempo tra Lecce e Napoli, l'inizio azzurro è super.  Prima un colpo di testa di Llorente che chiama Gabriel alla parata non semplice. Poi, al 28esimo,lo spagnolo va in rete. Proprio in collaborazione sia pure involontaria con Milik. Il polacco tira, deviazione, ne approfitta lo spagnolo che segna. Otto minuti dopo, per provare a contrastarlo in area, Tachtsidis allunga il braccio il cui pugno colpisce il pallone. È rigore, lo sarebbe anche con le vecchie regole. Con le vecchie regole, invece, Insigne lo avrebbe sbagliato. Invece glielo fanno ripetere (Gabriel parte prima) e Lorenzo cambia angolo e segna.

Il Napoli non cala il ritmo nella ripresa e, al 52′, realizza la terza segnatura con un diabolico sinistro dal limite dell’area di rigore di Fabian Ruiz, che non lascia alcuno scampo a Gabriel. Il Lecce prova a non mollar definitivamente la gara e, al 61′, a causa di un fallo di Ospina su Farias, conquista un calcio di rigore, grazie al quale Mancosu accorcia le distanze.All’ 82′, Llorente marca la prima doppietta con la maglia azzurra che vale anche il poker del Napoli: l’azione parte dalla sinistra, con Ghoulam che serve al centro Insigne, sulla cui girata è ancora una volta superlativo Gabriel, ma l’estremo difensore brasiliano ex Milan nulla può sul tap-in ravvicinato dell’ex punta del Tottenham, Terzo posto rinsaldato per la banda Ancelotti che trova il suo centravanti di peso Llorente, Milik delude, Insigne sufficiente. Buona prova di Ghoulam, Elmas nervoso e Fabian Ruiz a tratti mostruoso. Nel Lecce i migliori campo Gabriel e l'autore del gol Mancosu, la difesa non riesce ad arginare lo strapotere fisico azzurro.

Prima frazione noiosa tra Bologna e Roma: i rossoblù sono accorti e compatti dietro, ma propongono poco davanti, la Roma fatica a trovare spazi e soffre solo su un paio di brutte palle perse che i rossoblù non concretizzano con Sansone e Orsolini. Poche azioni degne di nota, una conclusione di Kolarov a lato al 23′ e una di Sansone al 37′. E’ tutta un’altra partita, già al 49′ la Roma passa con una magistrale punizione di Kolarov, ma la reazione rossoblù non tarda ad arrivare, ora sì che è partita spettacolare. Al 52′ Sansone pesca Soriano in area, il mediano rossoblù viene atterrato da Kolarov, per Pairetto è rigore. Sansone trasforma con sicurezza. I padroni di casa salgono in cattedra e Destro pesca ancora Soriano in area, stavolta Pau Lopez compie un miracolo. Nel finale la Roma rimane in dieci per un fallo di Mancini, già ammonito, su Santander. Sono comunque gli ospiti a farsi vedere pericolosi, ci provano a giro Pellegrini e Dzeko. Pairetto concede tre di recupero e all’ultimo secondo Santander e Juan Jesus si scontrano nella metà campo giallorossa , si prosegue e la Roma conquista palla con lo strappo di Veretout e riparte, l’azione si conclude tre secondi dopo il 93′ con Dzeko che insacca il gol vittoria su assist pennellato del solito Lorenzo Pellegrini.

yes Scopri i voti ufficiosi della domenica della 4.a giornata di Serie A !

Ottima prova per Kolarov, Pellegrini e Dzeko tra i giallorossi, Veretout in forte crescita, Mancini ingenuo nel finale. Mikhitaryan meno bene dell'esordio, tra i rossoblù Orsolini sempre in vene di guizzi, Tomiyasu gioca una gara bloccata in fascia, Soriano aggredisce gli spazi, Denswil rovina tutto perdendosi la marcatura di Dzeko al 93'.

Prosegue il periodo negativo del Torino, che dopo la sconfitta casalinga di lunedì scorso contro il Lecce perde anche a Marassi contro la Sampdoria, che conquista i primi tre punti della stagione. Poche emozioni nei primi 45′: per vedere il primo tiro in porta bisogna attendere il 16′, con Gabbiadini che calcia da fuori senza però impensierire Sirigu. Il Torino reclama un calcio di rigore per un presunto tocco di mano (non sembrano esserci gli estremi per assegnare il penalty) e poi si vede annullare per fuorigioco il potenziale 0-1 di Zaza.

Secondo tempo più divertente con le occasioni tra il 48′ e il 51′: la prima per Rigoni e la seconda per Izzo che si spengono però sull’esterno della rete. Il gol però è nell’aria e alla fine arriva. Scivolone di Lyanco in area di rigore, che spalanca la porta a Gabbiadini: l’attaccante blucerchiato non si fa pregare e fa 1-0. Samp che tra il 62′ e il 69′ potrebbe anche raddoppiare, ma Sirigu compie due interventi decisivi su Vieira prima e su Ekdal poi.
Granata quasi mai pericolosi dalle parti di Audero: un solo tiro in porta contro una squadra che aveva subito 9 reti nei tre match precedenti. 
Stecca il Gallo Belotti, tra i granata sono davvero in pochi a salvarsi: Sirigu, che evita un passivo peggiore, Rincon, che corre per tre, e Zaza, che almeno si sbatte e ci prova. Lyanco commette una svista che costa cara in un momento complicato. Tra i doriani inarrestabile Depaoli, Colley è una diga, per Gabbiadini sacrificio e movimenti da punta vera, Quagliarella ancora non al top.

La partita tra Atalanta e Fiorentina è subito intensa, come conferma l’ammonizione di Pezzella dopo 1’ per un intervento su Zapata. I padroni di casa cercano di imporre il proprio gioco, ma la Viola oppone un buon pressing alle iniziative dei nerazzurri. Per vedere il primo tiro nello specchio della porta bisogna aspettare il 20’ con Muriel che conclude tra le braccia di Dragowski dopo una bella azione personale sulla sinistra. Al 24’ va decisamente meglio a Chiesa che sugli sviluppi di un corner raccoglie la palla dal limite e fulmina Gollini, anche grazie a una deviazione di Palomino che spiazza il portiere. La Lega Serie A alla fine deciderà per assegnare autorete al difensore atalantino.

La reazione degli orobici è immediata con Zapata che si invola a rete, approfittando di uno svarione della retroguardia viola, ma conclude largo.  Al 33’ ancora pericolosissimi gli ospiti con Pezzella che salta bene su un calcio di punizione dalla distanza ma conclude fuori. 

Al 57’ per rendere più incisiva la sua formazione Gasperini inserisce Gomez e Ilicic. Mossa che non riesce a dare subito frutti visto che al 65’ a raddoppiare è la Fiorentina in contropiede, con Ribery bravissimo a concludere al volo su invito di Chiesa. Ilicic è pericoloso ma Castrovilli salva, niente può contro lo sloveno la difesa gigliata all’83’ quando stoppa di petto in area un invito di Gomez e supera Dragowski di precisione. Al 91’ Pasalic completerebbe anche la rimonta dei nerazzurri risolvendo da due passi un’azione confusa in area fiorentina, ma Orsato annulla per un tocco di mano di De Roon. L’appuntamento con la rete del pareggio però è solo rinviato, con Castagne che al 95’ raccoglie dal limite un corner dalla sinistra e batte imparabilmente Dragowski

Chiesa si sblocca e ritrova la sua solita verve, Ribery sempre prezioso, Castrovilli convince ancora, da rivedere Dalbert. Ilicic entra e cambia la partita, disastro Palomino, impatto importante anche per Castagne, non è giornata per Zapata sotto rete.

La Lazio ritrova i tre punti col Parma, nel primo tempo Luis Alberto vede un corridoio e lascia partire il filtrante, Immobile s’allunga la palla sul sinistro, punta l’aiuto del palo e firma in diagonale. Ci sarebbe anche l’occasione per raddoppiare: Marusic scende e scarica all’indietro, Milinkovic a giro non trova per un soffio l’incrocio. Qui si spegne la Lazio, perché il Parma grazie a un black out di Luiz Felipe riprende coraggio. Con un passaggio sciagurato, il brasiliano per poco non fa autogol. Poco dopo Inglese sfonda al centro e il portiere è costretto in uscita a fare un mezzo miracolo.

Luis Alberto colpisce il primo palo direttamente dal calcio d’angolo. Correa si lascia murare in area dopo un triangolo. Manca sempre poco per trovare il raddoppio, così Inzaghi ci prova inserendo Caicedo e provocando lar abbia incontenibile di Immobile sostituito.  Poi il 2-0  della Lazio finalmente arriva:  Milinkovic fa uno splendido lancio, Marusic vince a sportellate con Pezzella e trafigge Sepe incrociando il piatto destro. Per poco nel finale non è Marusic a bissare il tabellino, sfiorando la doppietta. Luis Alberto e Immobile sugli scudi, Correa imprendibile, Marusic si ritrova e Milinkovic è ispirato. Deludono ancora Inglese e Gervinho, Iacoponi sempre in difficoltà, nel finale Karamoh regala spunti piacevoli.


News Correlate