La Roma non spezza il tabù Atalanta e rimedia la prima sconfitta stagionale per 0-2 davanti al pubblico di casa. Decidono per gli orobici le reti di Zapata e De Roon, entrambe nella ripresa. Una partita spesso sul filo dell’equilibrio, ma che la squadra di Fonseca non ha mai dato l’impressione di poter avere in pugno. Nel primo tempo le occasioni più importanti per i giallorossi: prima al 29′ con Smalling che di testa non approfitta di una brutta uscita di Gollini, poi al 32′ con Dzeko che a tu-per-tu con il portiere nerazzurro viene fermato da un miracolo. Nella seconda frazione di gioco, poi, il crollo: minuto dopo minuto gli orobici guadagnano campo e dominio del gioco, e prima al 71′ con Zapata la sbloccano e al 90′ con De Roon (uscita a vuoto di Pau Lopez nell'occasione) chiudono la pratica. Il neo acquisto Smalling meglio in atatcco che in difesa, Dzeko si salva, insieme a Pellegrini, soffre a centrocampo Veretout. Bene Kjaer sul fronte nerazzurro con Toloi, De Roon e Freuler sempre pronto a dare geometrie, Zapata entra e spariglia subito il match da vero campione.
L’Inter prosegue nel suo filotto di vittorie in campionato portando a casa anche lo scalpo della Lazio di Simone Inzaghi. Il tutto al termine di una gara non priva di sofferenze per gli uomini di Antonio Conte, che devono ringraziare anche le parate di un Samir Handanovic in serata di grazia, capace di negare la rete per ben quattro volte agli attaccanti laziali, soprattutto ingaggiando un bel duello con Correa. Decisiva la rete al minuto 23 di Danilo D’Ambrosio, che si è fatto trovare alla grande sull’assist di Biraghi per poi colpire Tomas Strakosha dopo aver beffato Jony. La Lazio è arcigna ma dopo l’uscita di scena di Felipe Caicedo perde mordente e l’Inter riesce a controllare la gara portando a casa un risultato che le regala la vetta solitaria.
Bene Sensi quando entra nelle ripresa, Barella a tutto campo piace, Lukaku gioca per la squadra e De Vrij è sempre molto comcentrato, male Vecino e anche Godin si prende qualche pausa. Nella Lazio Acerbi solito gladiatore, Bastos rischia sempre ma va vicino al pari, Correa il più in palla, Immobile entra nella ripresa ma non trova sbocchi.
Nella sfida tra Fiorentina e Sampdoria, sono subito i doriani pericolosi al 2' del primo tempo con Ramirez che impegna Dragowski a terra. All'8' gran numero di Castrovilli, poi palla a Ribéry che imposta l'azione e va a cercare di concludere, mancando di un soffio l'aggancio. Il gol viola è maturo e arriva al 31' su calcio d'angolo di Pulgar: palla a Ribéry che crossa e pesca l'mperioso stacco di testa di Pezzella.
La ripresa si apre con la Sampdoria in avanti in cerca del pareggio e i viola vannoun po' in confusione. Al 5' Rigoni colpisce la traversa, ma la fiammata blucerchiata finisce qui, davvero troppo poco. Quando i viola vannno in avanti fanno male e al 9' Murillo deve stendere Castrovilli: secondo giallo, Samp in dieci. Passano tre minuti e su contropiede Dalbert inventa un assist per Chiesa che con freddezza supera un avversario e batte Audero: è il 2-0. Al 26' Chiesa pesca Lirola il cui pallonetto su Audero in uscita è fuori misura, l'azione prosegue e Chiesa tira a colpo sicuro ma la conclusione è ribattuta. La Fiorentina, però, fa l'errore di pensare a una gara chiusa e al 34' la riapre Bonazzoli: colpo di testa, palo, riprende ancora Bonazzoli e fa gol. Nel finale Sottil va a terra in area sull'uscita di Audero, l'arbitro assegga il rigore, poi il Var lo fa tornare indietro sulla sua decisione ma il risultato non cambia più e il Franchi può finalmente esultare dopo 219 giorni senza vittoria. Chiesa e Ribery da applausi, Castrovilli è una certezza, Dalbert cresce sempre di più, Pezzella trascina la difesa. Murru timido, Murillo troppo ingenuo e Audero salva la baracca a più ripresa, deludono Ramirez e Caprari, Rigoni prova a dare la scossa.
Partita equilibrata la Marassi il Genoa pressa ma il Bologna dimostra qualità di palleggio, anche se c’è imprecisione negli ultimi sedici metri. Nel primo tempo apre un destro di Schone a lato, lo replica Soriano dall’altra parte con lo stesso risultato. Ci prova anche Orsolini, ma due tiri a giro finiscono nell’identico modo: ovvero alti sopra la traversa. Il legno invece lo colpisce Schone al 31′ su punizione, stavolta Skorupski è salvo. La ripresa invece è di marca ospite ad eccezione di un diagonale di Barreca murato da Skorupski. Soriano si guadagna un penalty netto per via di un calcione da tergo di Schone. Sansone sceglie il cucchiaio che colpisce la traversa al 79′. Finisce dunque a reti inviolate, ma il Bologna può recriminare ancora una volta, soprattutto per una certa imprecisione negli ultimi metri. Criscito e Romero leader difensivi, bene anche Ghiglione, male l'attacco di Andreazzoli, nel Bologna Orsolini non si accende, Soriano spreca ma Sansone eccede in sicurezza dal dischetto e l'errore è un macigno, Schone rischia di rovinare una buona gara con un fallo ingenuo in area.
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Il Napoli nei primi 45 minuti fatica a trovare il bandolo del gioco. Il Cagliari chiude bene gli spazi. Ancelotti parte con una squadra di piccoli: in avanti Mertens e Lozano (deludente) con Insigne a sostegno. La prima occasione arriva solo grazie a un retropassaggio sbagliato dei sardi. Poi ne avrà altre due: con Mario Rui e soprattutto con Insigne. L’elenco di occasioni da gol azzurre nel secondo tempo è lungo: dopo una buona chance per Ionita al 50esimo, si gioca a una porta sola. Padroni di acsa pericolosi su corner: con Manolas, Di Lorenzo, Koulibaly su cui è bravissimo Olsen. Poco prima, il portiere si lascia sfuggire un tiro di Zielinski che finisce ancora una volta in corner.
Al 62esimo, cross basso di Di Lorenzo, Mertens arriva primo sul pallone e calcia di poco a lato. Poi è ancora Mertens: gran destro da fuori e pallone deviato sul palo. Al 70esimo, dopo l’ingresso di Llorente, clamoroso salvataggio di Pisacane sulla linea: è proprio lo spagnolo, di testa, a servire un pallone cheil belga deve solo spingere in rete ma i sardi sono bravissimi a rifugiarsi in corner. Il Napoli non riesce a emergere nel finale di partita. Fino all’88esimo, quando la squadra di Maran segna in contropiede con la zuccata del pata Castro. A completare la serata da dimenticare c’è l’espulsione di Koulibaly per proteste dopo la rete del Cagliari. Serata storta per Lozano e Insigne, sfortunato Mertens, Mario Rui sempre propositivo. Castro bomber, Olsen e Pisacane insuperabili, Oliva recupera tanti palloni.
Primo tempo divertente ma senza gol tra Parma e Sassuolo, allo stadio Tardini. Il derby inizia con un Sassuolo volenteroso e spigliato, ma dal 10' sale in cattedra il Parma. E' subito duello tra Gervinho e Consigli, con il portiere neroverde autore di almeno un paio di interventi importanti. I ducali continuano a collezionare occasioni, anche con Kulusevski che però non è abbastanza freddo davanti al portiere. L'occasione migliore il Parma la sfrutterebbe anche, con Gervinho che riesce a battere Consigli, ma il VAR annulla per fallo di Hernani su Magnanelli.
Nella ripresa il Sassuolo sembra iniziare con un piglio diverso: all'8' è Sepe a salvare il Parma su Boga. E' però ancora il Parma a far male e ad andare ancora in gol una seconda volta, sempre con Gervinho. Anche questa volta però il VAR annulla per fuorigioco. Poco dopo potrebbe esserci l'episodio per la svolta del match: ancora VAR protagonista, visto che viene rilevato un mani nell'area del Sassuolo di Obiang. E' calcio di rigore, ma dal dischetto Inglese si fa esorcizzare da Consigli, che salva ancora il risultato. Quando il risultato sembrava destinato allo 0-0, proprio al 95' la zuccata nella porta sbagliata di Bourabia, in mischia, su punizione di Hernani dalla trequarti. Darmian spina nel fianco, Scozzarella lavora bene nelle due fasi, Barillà sale con costanza, Gervinho sfodera gli artigli, Inglese fuori fase. Stavolta delude Berardi nel Sassuolo, spaesato Obiang e Caputo non si vede mai. In difesa emergono Consigli, sempre più pararigori ,e un ottimo Ferrari.
Nella gara tra Spal e Lecce, Babacar sembra subito ispirato e, dopo una grande giocata, costringe Felipe a commettere un ingenuo fallo in area di rigore. L'ex attaccante della Fiorentina vorrebbe battere, ma lo specialista designato è Mancosu, che infatti non sbaglia e porta avanti i salentini. Il vantaggio ospite, però, dura solo sei minuti, perché Di Francesco trova l'angolino alla destra di Gabriel con un gran diagonale. Il pareggio ha un effetto soporifero sul match, che si riaccende solo nel finale di frazione, quando Felipe scalda i guantoni di Gabriel e Babacar quasi beffa la difesa della SPAL; Vicari salva il risultato con un guizzo. ll Lecce comincia la ripresa con la stessa determinazione con cui aveva approcciato il primo tempo e si riporta subito avanti: Calderoni raccoglie una palla vagante fuori area e scarica un gran sinistro, che trova la sfortunata deviazione di Vicari. La partita resta in bilico fino al 73', quando Mancosu viene spinto leggermente da Cionek in area: per Rocchi è rigore, il numero otto non sbaglia e chiude i conti. Per il Lecce sono tre punti d'oro, la SPAL cade malamente. Mancosu implacabile, Gabriel sempre attento. Male Felipe e Cionek, Di Francesco il migliore nella Spal, Calderoni sempre presente nel match, Babacar è in serata.
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