Nel lunch match delle 12.30 l'avvio di partita è tutto di marca Udinese. I friulani dominano fisicamente, con Okaka che sembra incontenibile. Il centravanti alla terza occasione in pochi minuti fa centro: dopo un palo colpito da Traoré, sul ribaltamento di fronte, calcio d’angolo e stacco perentorio del bomber bianconero che sblocca il risultato. Nella ripresa il Sassuolo entra in campo con un altro piglio. Non è un caso che arrivi subito la chance per il pareggio dei neroverdi ancora con Traoré che costringe Musso all’intervento in corner. Boga,tenta l'eurogol trovando ancora sulla sua strada il portiere avversario che si conferma uno dei migliori del campionato. Passano 6′ e arriva, il raddoppio di Sema, lo svedese finalizza una gran ripartenza di Fofana con un sinistro angolato, potente e preciso su cui Consigli non può nulla. I neroverdi provano a reagire con le occasioni del solito Traoré (migliore dei suoi) e per Kyriakopulos (ancora super Musso). Al contrario l'Udinese cala il tris con De Paul, a segno per la terza partita consecutiva su perfetto taglio di Fofana in contropiede.
Per Gotti e i suoi zona calda che si allontana e la consapevolezza di aver trovato il miglior De Paul, crescita notevole per Fofana e Sema. Musso si conferma miracoloso, Mandragora orchesta con ordine. Nel Sassuolo male la difesa, rientro negativo per Rogerio dal 1'. Traorè è l'unico a provarci, Boga e Caputo ancora spenti.
La Sampdoria vince 5-1 contro il Brescia e non fallisce lo scontro salvezza. Dopo una breve fase di studio, all'11' Chancellor gela il Ferraris. Il giocatore bresciano si ritrova tutto solo in area di rigore sugli sviluppi di un calcio d'angolo ed è un gioco da ragazzi spingere il pallone in rete di testa.
Al 33', però, arriva la svolta: Linetty sfrutta un'indecisione della retroguardia bresciana e scarica un sinistro al volo. Il pallone si insacca nell'angolino basso alla sinistra di Joronen e il Ferraris esplode. I blucerchiati sono maggiormente convinti e continuano a pressare. Nei minuti di recupero è Jankto a trovare il raddoppio con un sinistro in area che si insacca in porta. Nella ripresa la Samp entra in campo più convinta. Le prime occasione sono tutte per la squadra di Ranieri estremamente imprecisa sottoporta. Gabbiadini sciupa almeno tre nitide occasioni ma al 68' arriva l'episodio decisivo. Thorsby conquista un calcio di rigore e dal dischetto si presenta Quagliarella che frma il tris.. Ranieri inserisce Caprari in campo al posto di Gabbiadini e l'attaccante trova subito la rete del 4-1 con un colpo di testa ravvicinato. Nel finale Quagliarella trova anche il quinto gol con un pallonetto delizioso. Per i doriani prove di forza per Jankto e Linetty, Quagliarella si sblocca mentalmente, Gabbiadini è scarico. Per il Brescia si salvano solo in parte Chancellor e Torregrossa, molto male Mateju.
A partire meglio è il Bologna contro il Torino, che va subito vicino al gol da corner: prima il colpo di testa di Tomiyasu, poi la conclusione di Schouten. In entrambe le occasioni Sirigu c’è e respinge. Il Torino però è vivo e al 11′ risponde con Berenguer, che raccoglie l’assist dalla destra di Belotti e batte Skorupski. E' Verdi ad andare a un passo dal raddoppio al 40′. Dribbling e sinistro secco, che accarezza il palo e termina fuori.
La squadra di Mihajlovic allora prova subito a trovare il pari nella ripresa e nei primi 15′ della ripresa costruisce tre occasioni da gol nitidissime. La prima con Poli, che calcia al volo da dentro l’area di rigore, ma il suo tiro finisce di poco a lato alla sinistra di Sirigu. Al 53′ ancora Bologna a un passo dal 1-1 con Palacio, che stacca da corner e colpisce il palo. Al 12′ lo stesso Palacio, liberato da Soriano al centro dell’area di rigore, sbaglia il maniera clamorosa.Nel finale il Torino soffre e ci pensa ancora una volta Sirigu a dire di no a Palacio in uscita
Sirigu ancora decisivo, Izzo è sempre sul pezzo, Belotti prezioso da rifinitore, Berenguer attraversa un bel momento. Palacio crea tanto ma non è il solito killer, Orsolini non trova guizzi, nel finale spazio al neo arrivato Dominguez.
Prevale la paura al Franchi tra Fiorentina e Spal in un primo tempo decisamente bloccato: nessuna delle due squadre riesce a diventare padrona del campo e anche le occasioni sono decisamente troppo poche. L'occasione più grande della partita è nel recupero della prima frazione con una punizione di Strefezza dai 35 metri: un cross che diventa un tiro e si schianta sul palo alle spalle di Dragowski.
Nel finale si decide tutto: Benassi chiama a un'altra parata Berisha, sull'angolo che ne segue Pezzella vola in cielo e incorna l'1-0 che sa di liberazione. Cutrone sfiora il 2-0 e primo goal in viola di tacco nel recupero. Male Chiesa ancora non pervenuto, fallisce l'ennesima chance pure Boateng, Pezzella salva la baracca dall'ennesimo pomeriggio amaro al Franchi. Nella Spal non eccelle nessuno, Strefezza il più attivo, a Petagna arrivano pochissimi palloni giocabili.
Gara in equilibrio nel primo tempo tra Verona e Genoa. Al 5′ subito una chance per Sanabria: il numero 9 viene pescato in area, controlla di petto e poi tocca con l'esterno, ma debolmente grazie anche al pressing di Kumbulla. Blocca Silvestri. E' però l'Hellas poi a prendere in mano il pallino del gioco, mentre il Genoa è costretto sulla difensiva. Perin al 16′ respinge un pericoloso destro di Lazovic, mentre al 28′ l'ex portiere juventino si supera nel respingere una girata al volo di Pessina imbeccato da Amrabat. Al 40′, a sorpresa, passa il Genoa: Cassata serve a sinistra Barreca, cross basso in area e Sanabria anticipa il suo marcatore con un bell'esterno di destro.
Romero al 54′ aggancia in area Zaccagni: Mariani non ha dubbi e assegna il calcio di rigore. Sul dischetto ci va Verre che non sbaglia e pareggia i conti. L'Hellas insiste sulle ali dell'entusiasmo, mentre il Genoa è alle corde. Faraoni e Zaccagni si rendono pericolosi, ma il 2-1 arriva al 65′: Rrahmani imbucato in area, sinistro e Perin respinge. Palla vagante e Zaccagni anticipa Ankersen e insacca da due passi. Nel finale l'Hellas deve amministrare e il Genoa non si rendi mai pericoloso. Bene Verre, gol e assist, e Zaccagni in fase offensiva, la difesa di Juric è sempre attenta. Solito gladiatore Amrabat, male nel Genoa Ankersen e Romero, Perin sul 2-1 non è perfetto, Sanabria una delle poche note poositive tra i rossoblù.
Parte bene la Juventus contro la Roma all'Olimpico, Dybala in grande spolvero. Bianconeri che passano subito al quarto, Demiral tutto solo di piattone su assist di Dybala. Ancora Juve con Veretout che si fa rubare palla da Dybala e finisce per stenderlo in area: è rigore che Ronaldo non sbaglia per l'immediato 0-2.
La ripresa vede sempre i bianconeri un po’ chiusi con la Roma che spinge molto. I bianconeri si distraggono e per la Roma arrivano due occasioni con Dzeko protagonista ed il rigore causato ingenuamente da Alex Sandro che tocca di mano: Perotti trasforma e la banda Fonseca torna in partita. I bianconeri sprecano almeno due clamorosi contropiede con Ronaldo che serve male Higuain e con Rabiot che si perde il pallone. La Roma, pressa nel finale, grandissima occasione con Pellegrini che spreca da ottima posizione. I ragazzi di Sarri sono campioni di inverno, bastano venti minuti di ottima Juventus, ma nel secondo tempo la Vecchia Signora cala troppo e rischia seriamente di subire la beffa.
Per la Juve Dybala in grande serata, Demiral gioca senza sbavature prima di uscire per infortunio, Rabiot positivo nel fraseggio. Ronaldo è preciso dagli undici metri ma meno brillante di sette giorni fa, per i giallorossi Dzeko e Pellegrini danno qualità nel finale, Zaniolo si fa male (rottura del crociato, ndr) dopo aver iniziato con giocate di qualità assoluta. Kolarov e Veretout giocano ampiamente sotto tono.
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