La storia di Bruno Peres è di quelle da raccontare ai propri figli, come esempio di caparbietà e perseveranza. Perchè cadere e rialzarsi così, non può passare inosservato.
Il laterale brasiliano classe 1990 è stato protagonista di una vera e propria rinascita. Dopo la gavetta nel campionato carioca, il Torino decise di scommettere sul terzino di spinta che fece emozionare i tifosi del Santos. Due anni con la maglia granata, 7 gol all'attivo e un futuro scritto verso una grande squadra: la Roma sbaraglia la concorrenza e si assicura le prestazioni di Bruno Peres.
Dopo due anni al Torino di prestazioni sensazionali e fantamedie ottime (6,26 e 6,31), alla Roma ha un'involuzione: il giocatore inizia a commettere errori e sembra intimorito dalla pressione di una piazza calda come quella dell'Olimpico. Le sue sgroppate sono lontani ricordi, memorabile l'eurogol contro la Juve qualche anno prima, e fanta-appetibilità e fantamedia ne hanno risentitito (5,84 e 5,73, con soli due +3 e 4 assist in due anni).
Decisione sofferta, ma la separazione fu inevitabile: rientro in patria, prima al famoso San Paolo, poi al Recife in serie B. Sembra l'inizio della fine, quando il prestito termina a gennaio 2020 e si ritrova ancora a Trigoria. Qui incontra Fonseca, ed entrambi decidono di "darsi fiducia" reciprocamente: da gennaio ad oggi 14 presenze, di cui 11 da titolare, 2 gol fatti contro la Spal, 2 assist e tante buone prestazioni (fantamedia del 6,92!).
Nel nuovo modulo dell'allenatore portoghese è un perno fondamentale, la fascia destra del 3-5-2 sembra calzargli a pennello: attenzione all'anno prossimo come acquisto in sordina...
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