Primo tempo di grandissimo spettacolo alla Sardegna Arena: Crotone in vantaggio con Messias, alla prima rete in Serie A. Successivamente è Lykogiannis a pareggiare con una bella punizione. Cholito Simeone mette dentro il gol del 2-1 ma a fine frazione Molina s’inventa un destro al volo perfetto che batte Cragno. Proprio allo scadere del primo tempo, però, il Cagliari torna avanti con Sottil, che segna su assist di Zappa. Grandi emozioni anche nel secondo tempo. Il Crotone rimane in 10 a causa dell’espulsione dell’ex Cigarini e nel finale di frazione il Cagliari arrotonda con la rete di Joao Pedro, che si mette in proprio dopo l’assist a Simeone nel primo tempo. Buona prestazione degli ospiti che però escono dalla Sardegna Arena senza punti, seconda vittoria di fila invece per la squadra allenata da Di Francesco. Per i rossoblù bene, oltre all'attacco, Zappa e Marin che sono sempre nel vivo del gioco. Messias e Simy mostrano ottima intesa, piace anche Molina in mezzo al campo. Cragno ancora una volta si dimostra portiere dagli ottimi riflessi.
Il Napoli comincia attaccando, gli stregoni si difendono con la linea alta. Grande pressione in campo da parte di ambo le squadre. Pochi varchi per gli azzurri, padroni del possesso palla ma neutralizzati appena si avvicinano all'area di rigore giallorossa.
Gli uomini di Inzaghi agiscono di ripartenza e danno l'impressione di poter dire la loro. Gattuso si arrabbia. Negli azzurri non c'è l'intensità delle prime gare. Un po' troppo statici i partenopei. Caprari ci prova su punizione ma il destro al 13' è impreciso. Al 17' Osimhen segna al primo tentativo ma è in fuorigioco. Risponde Roberto Insigne di testa su cross di Foulon. Il derby si accende quando Lozano cade in area sannita, ma l'arbitro lascia correre. E al 30' contropiede micidiale del Benevento con Lapadula che serve in area Roberto Insigne che batte Meret. Il Napoli prova a rispondere con Fabian al 37' ma la palla calciata è sbilenca. Al 40' è Lorenzo Insigne a provare dalla distanza, para con uno splendido riflesso Montipò. Assalto sul finale di tempo con Manolas fermato dalla traversa sul corner. Finisce il primo tempo con gli stregoni in vantaggio.
Il Napoli prova a partire forte nel secondo tempo. Subito corner su tentativo di Lozano. Ancora angolo su tiro di Insigne, poi è Montipò a salvare il Benevento. Ma al 48' Lorenzo replica a Roberto e pareggia con un bel gol invalidato da fuorigioco. Inzaghi cambia Caprari con Tuia e si difende col 3-5-2. Gattuso manda in campo Politano per Lozano e Petagna per Mertens. Ci riprova Insigne al 59' che segna un gol favoloso dalla distanza: palo-rete e pareggio. Gli azzurri spingono e il gol è nell'aria. E infatti arrival al 67' con Petagna che sfonda la rete, azzurri avanti meritatamente. Il Benevento prova a reagire, spinge, il Napoli si rintana dopo aver speso tanto. In contropiede Politano potrebbe calare il tris ma è troppo egoista e guadagna solo un angolo. Poi è pericolosissimo l'ex Maggio in ripartenza e il Napoli si salva in corner. Al 90' punizione pericolosa per il Benevento, il destro di Tuia finisce sul muro azzurro. Al 93' Politano scheggia il sette della traversa col suo tiro. I sanniti non si arrendono, si spingono avanti. Il Napoli stringe i denti, fallo ingenuo di Politano per un calcio di punizione al 97', Meret salva tutto e regala i tre punti a Gattuso.
Parma e Spezia si danno battaglia sin dai primi minuti del match. Nessun timore reverenziale per la formazione allenata da mister Vincenzo Italiano, che si rende pericolosa in un paio di circostanze con Gyasi, sempre ben controllato da Sepe. Nel mezzo, una grande occasione per il Parma con Gervinho, che spara alto da ottima posizione sull'assist di Hernani. Arompere l'equilibrio è la squadra ligure, con Chabot, a segno su azione da calcio d'angolo. Lo Spezia nel giro di pochi minuti trova anche il raddoppio con Agudelo su ottimo servizio di Nzola, ma poco dopo il Parma riesce ad accorciare le distanze con Gagliolo, su un'altra azione confusa da palla inattiva. Si va dunque all'intervallo con gli aquilotti avanti per 2-1.
Il secondo tempo inizia all'insegna dell'equilibrio, ma è lo Spezia a sfiorare ben presto il gol del 3-1, con il neo entrato Estevez che centra il palo. Nella girandola di cambi, prima il Parma sfiora il pari ancora con Gagliolo, poi Agoumé centra il secondo palo a favore dello Spezia. Il forcing del Parma si fa sentire, grazie anche all'ingresso in campo di Karamoh che mette in difficoltà la difesa ligure. I liguri però sono sempre pericolosi in contropiede, e con il neo entrato Verde centrano il terzo palo della gara. Lo stesso Karamoh ha due ghiotte occasioni malamente sprecate, e poco più tardi anche Kucka ha una grande opportunità sotto porta che non viene concretizzata. Il Parma però ci crede, e in pieno recupero si conquista un calcio di rigore con Cornelius, che subisce fallo da Terzi. Sul dischetto va Kucka, che dagli undici metri fa 2-2. Finisce così, con i crociati che riacciuffano nel recupero una gara che sembrava ormai persa.
La Fiorentina non attende molto per sbloccare la partita contro l'Udinese al Franchi. La prima rete del match arriva all’11’ da Castrovilli che trafigge Nicolas su servizio vincente di Biraghi. La squadra di Gotti sembra accusare un po’ il colpo anche se non manca l’occasione per i bianconeri: traversone di Molina, Dragowski sbaglia l’intervento e Lasagna non ne approfitta. Dopo 10 minuti, arriva il raddoppio gigliato con la rete di Milenkovic. Sugli sviluppi della punizione battuta da Biraghi, Castrovilli controlla palla sul secondo palo e serve Milenkovic che appoggia agevolmente il pallone in rete con un preciso colpo di testa. Reagisce l’Udinese che al 36′ trova la sua prima la prima grande chance con Lasagna: l’attaccante bianconero servito da Okaka brucia sullo scatto Caceres, ma la parata di Dragowski gli nega il suo primo sigillo stagionale.
Dopo il doppio vantaggio la Fiorentina perde un po’ di solidità per l’uscita di Germán Pezzella a causa di un problema alla caviglia, i viola allentano il ritmo e l’Udinese, in crescendo nella seconda parte della partita, ne approfitta con la prima siglatura stagionale di Stefano Okaka che accorcia così le distanze: su traversone basso di De Paul deviato da Caceres . Al 51′ la palla arriva a Castrovilli che libera il destro da dentro l’area di rigore e buca Nicolas con una conclusione sotto il sette. All’86’ ancora una rete di Okaka, ancora una volta di testa su assist del neo entrato Forestieri, riapre una partita combattuta fino alla fine che i viola portano a casa con merito.
Finisce 1-1 la sfida tra Juventus e Verona. Il ritmo del match si è alzato al 16′, quando Colley ha portato in vantaggio gli ospiti per pochi istanti, dato che la sua rete è stata annullata per fuorigioco. I gialloblu hanno imposto il proprio gioco per larghi tratti de primo tempo, ma nel finale è stata la Juve a costruire le due occasioni migliori con Cuadrado e Morata. Nella prima circostanza è stata la traversa a negare il gol al colombiano, nella seconda il VAR, che ha annullato anche la rete dello spagnolo per fuorigioco davvero millimetrico.
Nella ripresa la squadra di Juric ha continuato a gestire il pallino del gioco e ha trovato la rete meritata con Favilli, bravo a sfruttare un bel passaggio d’esterno di Zaccagni. Dall’ingresso in campo di Kulusevski, la Juventus è realmente entrata in partita, iniziando un assalto per una mezz’ora abbondante nella metà campo avversaria. Le occasioni migliori sono capitate sui piedi di Dybala (prima una traversa e poi una bella parata di Silvestri gli hanno negato il gol) e Kulusevski, che al 78′ è riuscito a trovare il gol del pareggio dopo una splendida giocata. Da monitorare le condizioni di Bonucci, uscito per infortunio nella ripresa.
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