Dopo il capitombolo europeo contro il Real Madrid arriva subito l’occasione per il riscatto per l'Inter che non si fa pregare e questa volta la cogglie al volo. Contro il Sassuolo Conte lascia fuori Lukaku e Hakimi dando spazio a Darmian e Sanchez. Proprio il cileno è subito protagonista avviando l’azione che lo porterà a firmare il vantaggio nerazzurro. Vantaggio che diventa doppio grazie a Vidal, oggi tra i più positivi, che di prepotenza costringe Chiriches all’autorete. Sembra tutto facile per l’Inter che questa volta scende in campo con la giusta concentrazione, concedendo poco e nulla ai padroni di casa, che ci provano con Berardi e Locatelli ma non passano. Passa ancora invece l’Inter e lo fa nella ripresa con Gagliardini bravo a controllare e concludere su imbeccata di Darmian. Controllo nel finale senza affanno per Handanovic e compagni, bene Darmian e Perisic che scendono e difenono con ordine sulle fasce, Vidal scuce il gioco avversario, Skriniar è un muro. Lautaro e Sanchez mostrano feeling, nel Sassuolo ci prova solo Berardi, prova incolore per Boga mentre Djuricic dopo il palo del primo tempo non si vede quasi mai.
Il Benevento 'strega' la Juventus imponendole il pari (1-1) ed impedendole di balzare al secondo posto in classifica. Primo, storico, punto contro la "vecchia signora" per i giallorossi, che inanellano il secondo risultato utile consecutivo conquistando un punto d'oro in chiave salvezza. Succede tutto nel primo tempo. Vantaggio bianconero con Morata su splendida azione operosnale, al 21', pari sannita con Letizia, al terzo minuto di recupero del primo tempo con un tiro al volo che si insacca con precisione chirurgica. Nella ripresa la Juve attacca ma Montipò è attento su Dybala, in ripartenza la squadra di casa è sempre pericolosa pur senza creare vere occasioni da gol. La partita si incattivisce e nei 6 minuti di recupero Morata (poi espulso al fischio finale) chiede un rigore che pare non esserci.
Bene Schiattarella in regia e il solito gladiatore Lapadula, Letizia si conferma terzino dal gol facile, Nella Juve bene de Ligt e Chiesa, Dybala si accende a fiammate ma non incide, Morata si divora il raddoppio di testa da pochi metri, Kulusevski entra senza regalare nemmeno uno spunto di nota.
Un sabato sera da dimenticare quello dell’Atalanta, che nel terzo anticipo della 9^ di Serie A rimedia una rotonda sconfitta contro l’Hellas Verona: 0-2 al Gewiss Stadium. Un ko, quello dei nerazzurri, che arriva al termine di una gara che gli uomini di Gasperini hanno dominato per più di un’ora. Fino al vantaggio dei veronesi. I nerazzurri nella prima ora di gioco hanno costruito tantissimo, mettendo in mostra le tante belle cose fatte vedere in settimana ad Anfield Road: le perfette geometrie di Gomez, un giro-palla rapido ed efficace, un Ilicic spesso impreciso ma ispirato. E, in più, uno Zapata che ha sovrastato fisicamente l’intera difesa avversaria.
Ma il Verona ha avuto un uomo in più, il portiere Silvestri, che ha parato tutto quello che poteva parare tenendo in piedi i suoi nei momenti più difficili. Poi al 60′ il fallo in area di Toloi su Zaccagni e il calcio di rigore trasformato da Veloso (che meno di 10′ prima aveva colpito la traversa con un sinistro dai 25 metri) hanno indirizzato i tre punti verso Verona. E nell’ultima mezz’ora i gialloblù hanno dimostrato che, vincendo, non avrebbero rubato niente. Il 2-0 firmato da Zaccagni all’83 su perfetto assist di Veloso’ è stato il sigillo meritato degli uomini di Juric. Preoccupa l'infortunio di Gollini: il portiere nerrazzurro è uscito a metà ripresa zoppicando sul ginocchio sinistro, lo stesso lesionato ad agosto contro l’Inter. Nel Verona Lovato e Ceccherini out per problemi muscolari.
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