Il Napoli va subito in vantaggio contro la Fiorentina: bastano 5 minuti a Insigne per bucare Dragowski. Bello il movimento di Lozano sulla destra, intelligente l'assist di Petagna che serve Insigne a rimorchio, destro preciso e palla in buca sul palo più lontano. Match in discesa, dunque, ma la Viola non sta a guardare e al 23’ va vicinissima al pari con una bella azione sull'asse Venuti-Biraghi, cross al centro svirgolato da Demme e pallone che sbatte sulla traversa con il portiere battuto. Soffre il Napoli, e al 27’ ci vuole tutta la prontezza di riflessi di Ospina per disinnescare Ribery: sulla sanguinosa palla persa da Demme in fase di impostazione dal basso, il campione francese si ritrova libero di calciare a centro area ma trova la risposta super del portiere colombiano. Ci prova anche Biraghi al 32’, diagonale potente fuori di un soffio.
Preme la Fiorentina, ma dopo tante occasioni sciupate è il Napoli a trovare al gol del raddoppio: minuto 36, Zielinski chiude una percussione centrale con l'assist a Petagna in profondità, il bomber ex Spal finta il tiro e serve Demme a centro area, spaccata vincente e pallone in rete. Nemmeno il tempo di ripartire e Lozano cala il tris: fa tutto Insigne, recupero palla a centrocampo, serpentina in mezzo a quattro uomini viola e assist sul palo più lontano per il folletto messicano che arriva col turbo e anticipa Dragowski. Prima dell'intervallo c'è gloria anche per Zielinski, che al 45’ si mette in proprio, ubriaca di finte Castrovilli e piazza il destro a fil di palo. Ci prova Vlahovic al 55’ ma Koulibaly salva sulla linea. . Cambia poco, però, per il Napoli: Politano vola via in contropiede e lancia Insigne, tiro a giro respito da Dragowski, Bakayoko è il più veloce di tutti e viene steso da Castrovilli. È rigore e dal dischetto Insigne non sbaglia. Nel finale copmpleta il set Politano, che a un minuto dalla fine segna con il solito mancino dal limite dell'area dopo una serpentina delle sue.
Arriva un'altra sconfitta pesante per il Benevento contro una diretta rivale per la salvezza. La trasferta di Crotone comicia male per i sanniti a causa dell'autogol di Glik. La Strega non si è persa d'animo, cercando di reagire al meglio ma al 29' i rossoblu hanno raddoppiato con Simy. Nei minuti di recupero Cordaz si è opposto alla grande su Hetemaj, poi nella ripresa i padroni di casa hanno preso il largo con lo scatenato Simy e col soliuro da fuori di Vulic. Al 37' il neo entrato Iago Falque ha accorciato le distanze per il 4-1 definitivo.
Bella partenza del Sassuolo che sembra padrone della partita e all’11’ va vicinissimo al gol con Kyrikopoulos che colpisce la traversa; un minuto più tardi Caputo impegna Sepe in una bella parata e sembra questione di momenti prima che arrivi il vantaggio per i padroni di casa. Cresce invece il Parma e al 18’ spreca una grossa occasione con Pezzella che da breve distanza non trova la porta. Segna poi Caputo al 21’ ma in fuorigioco, circostanza che viene confermata anche dopo tre minuti di consultazione del VAR. Al 37’ arriva anche il vantaggio dei ducali quando Kucka arriva alle spalle di un colpevole Chiriches e di testa insacca un bel cross dalla sinistra di Pezzella.
Nella ripresa è ancora il Parma a tenere le redini del gioco, ma la prima occasione del secondo tempo è per il Sassuolo con Defrel che calcia bene e deve intervenire Sepe. Ci riprova poi Kucka al 65’, ma colpisce male un pallone ghiottissimo e manda alto. Risponde poi Djuricic che spreca senza trovare nemmeno lo specchio della porta. Incredibile parata di Consigli al 79’ quando riesce in due tempi a bloccare un tiro improvviso e potente dal limite di Grassi. All’83’ Gervinho da un passo calcia altissimo. Colpo di scena al 93’ quando Busi atterra fallosamente Ferrari in area ed è calcio di rigore per il Sassuolo: sul pallone va Djuricic che non sbaglia e regala un punto preziosissimo in extremis ai neroverdi.
Il Genoa inizia bene a Bergamo con una buona azione di Pjaca al secondo minuto di gioco: azione personale del croato, palla a lato. Altra grande occasione al nono minuto per il Genoa: Strootman per Shomurodov, al limite dell'area il tiro fuori di niente. Un primo tempo molto acceso ma con un'Atalanta poco ispirata: al 29' brivido per i rossoblu con Zapata che dribbla due difensori, ma calcia addosso a Perin. Conclusione pericolosa in scivolata di Shomurodov al 40' che termina sui piedi del numero 1 nerazzurro. Gasperini a iizio ripresa cambia Zapata con Muriel. Assedio dell'Atalanta al 63', con possesso palla e chiusura del Genoa in difesa. Al 65' palo di Hateboer. Atalanta in cattedra con un'azione di forte pressing. Calcio di punizione battuto da Muriel, palla interessante verso l'area di rigore che non trova nessun compagno, la sfera termina sul fondo. Escono poi Ilicic per Lammers e Hateboer per Maehle. Minuti concitati sul finale, al 90' l'Atalanta lamenta un presunto tocco di mano in area di rigore del Genoa, ma l'arbitro lascia proseguire. Nei 5 minuti di recupero Il Grifone regge e si porta a casa un pari meritato.
Un'Inter praticamente perfetta scaccia via lo spauracchio Juventus con una prestazione sontuosa, con due gol a referto e tante, tantissime occasioni per arrotondare il punteggio, ma soprattutto con un piano tattico disegnato alla perfezione da Antonio Conte ed eseguito a dovere dai calciatori nerazzurri, che non lasciano ai bianconeri nemmeno il minimo spiraglio per rendersi pericolosi. L'Inter accomoda la gara dopo il vantaggio di Arturo Vidal che arriva come un falco sul cross di Barella, protagonista assoluto della gara: una prestazione extra-large culminata col gol del 2-0 definitivo, una fucilata su lancio da opera d'arte di Bastoni che non lascia scampo aSzczesny. Nel mezzo, tante palle gol, un gioco piacevole, rischi ridotti a zero, una sola parata di Handanovic che nel finale salva da campione su Chiesa. Ronaldo, che non si vede mai, e compagni non pervenuti, Chiellini ingaggia un bel duello con Lukaku , forse l'unica nota positiva nelle serataccia della Vecchia Signora.
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