In avvio di gara lo Spezia è più intraprendente del Torino, Nzola arriva davanti a Sirigu ma pasticcia al momento della conclusione. Altra occasione enorme al 18' per Saponara che dribbla anche Sirigu ma calcia sul palo. Un minuto dopo il gol: ancora Saponara stavolta si accentra da sinistra e non sbaglia. Saponara a un passo dal raddoppio. Ma il 2-0 arriva Ugualmente prima dell'intervallo: fallo da rigore di Bremer su Pobega, Nzola dal dischetto non sbaglia. Dopo l'intervallo Nicola sostituisce il frastornato Vojvoda con Verdi. Il Torino passa al 4-2-4 e Nzola al 49' si mangia il terzo gol, cincischiando troppo al momento della conclusione. Al 51' lo Spezia si complica la vita da solo. Ferrer scalcia Bremer in area: fallo inutile ma vistoso. Orsato non ha dubbi, fischia il rigore. Belotti va sul dischetto e trasforma. Partita riaperta. Allunga ancora lo Spezia al 75' con un piattone di Nzola, su punizione dalla sinistra di Marchizza. Bremer viene prima espulso da Orsato, poi il VAR cambia colore al cartellino: solo giallo. La banda Italiano chiude il discorso all'85' con un gran colpo di testa di Erlic. La salvezza per i liguri è matematica, per il Toro ci sarà ancora da soffrire.
Il Genoa inizia benissimo contro l'Atalanta nei primi 2’ in cui Melegoni si fa parare il tiro a tu per tu con Gollini e poi sul corner seguente Masiello colpisce il palo. Di qui, almeno nei primi 45’, solo Atalanta che segna al 9’ con Zapata con assist di Malinovskyi. Gioca solo l’Atalanta che fa quello che vuole. Il raddoppio di Malinovskyi al 27’ e’ rimasto un minuto in dubbio per una segnalazione del pallone che sarebbe uscito ma il Var dice che è tutto ok. Al 44’ tris di Gosens su servizio aereo di Hateboer. Nella ripresa Ballardini inserisce Caso, Pandev e Shomurodov per dare più peso in avanti e l’uzbeko va in gol sfruttando un pasticcio difensivo nerazzurro. Atalanta che ci mette un attimo a rimettere le cose a posto. Pasalic cala il poker. L'Atalanta malgrado la finale di Coppa Italia in settimana con la Juve continua a tenere alto il ritmo. Caso si fa notare con una percussione che costa l’ammonizione a Djimsiti. Poi per un fallo di meno arriva il rigore per i rossoblu. Pandev sul dischetto spiazza Gollini per il 2-4 al 65’. Match che si trascina senza un vero e proprio senso tattico. A 6’ dal termine in contropiede Shumorodov fa il terzo gol e clamorosamente riapre la sfida. Ma la Dea tiene botta e porta a casa tre punti fondalmentali per blindare la Champions.
La Juventus vince per 3-2 superando l'Inter Campione d'Italia , costringendo gli uomini di Antonio Conte alla terza sconfitta in campionato e rilanciando le ultime chance in otticaa Champions League. Una vittoria che arriva al termine di un match che si incendia nella coda: protagonista in negativo della gara è l'arbitro Gianpaolo Calvarese, protagonista di alcune decisioni a dir poco discutibili. Nel primo tempo, assegna un rigore per parte con l'ausilio del Var, entrambi segnati da Cristiano Ronaldo (dopo ribattuta di Handanovic) prima e Lukaku poi, prima che Cuadrado trovasse il gol del 2-1 alla fine del recupero. Nella ripresa, lo show del fischietto teramano continua e trova anzi il suo apice, tra un'espulsione molto contestata ai danni di Bentancur, un gol annullato a Lautaro Martinez per un contrasto tra Lukaku e Chiellini precedente, fino ai due minuti decisivi: prima, Calvarese annulla un autogol di Giorgio Chiellini per un fallo ancora di Lukaku, ma poi dopo on field review torna sui suoi passi e assegna la rete all'Inter; un minuto dopo, Calvarese è portato ad assegnare un altro rigore per la Juve per un presunto contatto Perisic-Cuadrado, ancora trasformato dal colombiano. Nel finale espulso anche Brozovic.
La Roma chiude la stagione con un sorriso, vincendo il derby e avvicinando l’accesso alla prossima Conference League. I giallorossi piegano per 2-0 la Lazio che invece dice addio alle velleità di qualificazione in Champions League. Una grande prestazione da parte dei giallorossi che sbloccano il punteggio sul finire di primo tempo con Mkhitaryan su assist di Dzeko (sontuosa la sua prova), nella ripresa non c'è quasi partita e il sigillo che chiude i giochi arriva con il mancino vincente di Pedro. Lazio che finisce anche in dieci per il rosso ad Acerbi.
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