L'approccio al match di una Lazio in emergenza non è dei migliori, tanto che la Juve passa in vantaggio alla prima occasione utile: Cristiano Ronaldo raccoglie il cross di Cuadrado al 15' e mette in rete approfittando di un’uscita non perfetta di Pepe Reina. Muriqi non arriva per un soffio sulla sponda aerea di Milinkovic Savic e al 42' gran palo di Ronaldo che salva Reina. Nella ripresa i ritmi vanno abbasandosi, i bianconeri ne approfittano con le folate dei loro fuoriclasse come Kulusevski che al 64′ elude l’avanguardia laziale e si invola servendo Ronaldo, stoppa tutto un ottimo Luiz Felipe. La Lazio si fa rivedere solo all’80’: il colpo di testa di Marusic è telefonato, la parata di Szczesny è agevole. La Lazio ci prova, ma il muro eretto da Pirlo non viene scalfito, e la squadra di Inzaghi sembra provarci, senza troppa pericolosità. Ma il rimedio della Lazio è sempre lui: Felipe Caicedo. Correa smarca la difesa e serve il compagno che fa 1-1 con una gran girata in area che vale l'ennesimo punto d'oro di questo periodo per la banda Inzaghi.
La Roma gioca un gran primo tempo, sfiorando la rete in più occasioni. Ma sembra che la palla non voglia entrare in porta, e così dopo molteplici tentativi nulli il gol arriva finalmente negli ultimi secondi di gioco del primo tempo, con Mkhitaryan che di testa mette in rete una palla arrivata dal calcio d’angolo battuto da Veretout. Il secondo tempo comincia con una sbavatura della difesa, precisamente di Smalling, che lascia libero Pjaca che infila in rete il pallone del pareggio. Il Genoa prende coraggio e comincia a rendersi pericoloso soprattutto con l’ex Scamacca. Ma nel momento migliore dei rossoblù arriva ancora Mkhitaryan, su assist di Bruno Peres, a riportare il vantaggio. Cristante poco dopo butta via il pallone del 3-1, cosa che invece non fa di nuovo Mkhitaryan all’85’ che su una pennellata di Pedro mette in rete la prima tripletta in giallorosso e la prima messa a segno nei top 5 campionati europei.
Finisce 1-1 a Bergamo la sfida tra Atalanta e Inter, un pareggio arrivato al termine di una gara sostanzialmente dai due volti: brutta e tattica nel primo tempo, poi la rete di Lautaro Martinez, arrivata al minuto 58 dopo un bell'assist firmato da Ashley Young, ravviva il matcg. Anche perché l'Inter poco dopo spreca una doppia grandissima occasione per raddoppiare, trovandosi davanti un Marco Sportiello miracoloso che dice no a Vidal prima e a Barella poi. Ma negli ultimi venti minuti, l'Atalanta, grazie anche alle modifiche tattiche di Gian Piero Gasperini prende il sopravvento arrivando al pareggio col primo gol in Serie A del russo Miranchuk, il cui diagonale non lascia scampo ad Handanovic. Finale abbastanza convulso, con i padroni di casa che recriminano ingiustamente per un presunto fallo in area sempre su Miranchuk prima che Doveri fischi la fine.
Il Torino di Marco Giampaolo perde l’occasione contro il Crotone dopo l’ottima vittoria di una manciata di giorni fa contro il Genoa. All’Olimpico Grande Torino finisce 0-0, con la squadra di Giovanni Stroppa che ferma il cammino di Belotti e compagni con una prestazione di grande intensità. Granata arruffoni e con poche idee: unico brivido un tiro-cross di Gojak terminato sul palo sul tocco di Cordaz. La squadra granata interrompe una striscia di quattro partite consecutive perse in casa ma non può sorridere perchè in classifica rimane in piena zona retrocessione.
Nel primo tempo al Napoli servono quindici minuti per rendersi pericoloso, con il tiro al volo di Insigne murato e poi con la conclusione di Lozano, parata facile da Skorupski: al 22’ è però la zuccata di Oshimen a portare avanti gli ospiti, con il cross di Lozano, che salta facile Denswil, autore di un errore clamoroso , che arriva sulla testa del nigeriano, lasciato libero in area di rigore e bravo a punire uno Skorupski apparso disorientato nell’uscita.Nella seconda metà della prima frazione il Bologna non si avvicina quasi mai ad Ospina, il Napoli pecca di precisione nel momento del tiro e non riesce a incrementare il vantaggio: azzurri avanti di una rete al termine dei primi 45’.
Ripresa al via con il Var che salva il Bologna: il raddoppio di Koulibaly è infatti annullato per un tocco di mano di Oshimen, in caduta, con il senegalese che era andato a chiudere l’azione con una zampata vincente.Insigne ci prova su punizione al 18’, Mihajlovic inserisce Svanberg e Vignato ma il primo tiro in porta dei rossoblù arriva al 28’, con Barrow che conclude da lontanissimo e non impensierisce Ospina. Nel finale Orsolini si mangia il pareggio a due passi da Ospina, tirando addosso al colombiano, Palacio si fa murare e sempre Orsolini non riesce ad insaccare dopo la conclusione di Svanberg da ottima posizione. Ci prova anche Palacio, nel recupero, ma nuovamente Ospina si oppone al Trenza
e salva i tre punti.
Partenza shock del Milan, che dopo aver rischiato di subire il gol con l’ex Kalinic (bella parata di Donnarumma), vanno sotto sullo 0-2: in pochi minuti prima Barak e poi Zaccagni (tiro al volo da fuori deviato da Calabria) realizzano per l’Hellas. Pochi giri di lancetta e Kessie segna il gol che riapre la gara. Anche è decisiva una deviazione, questa volta di Magnani. All’intervallo il punteggio è di 1-2.
La ripresa comincia con Rebic in campo al posto di Saelemaekers. Il Milan spinge subito alla ricerca del pari e la grande opportunità ce l’ha poco dopo l’ora di gioco, con Kessie che si procura un calcio di rigore per fallo di Lovato. Sul dischetto si presenta Ibrahimovic che calcia in curva. Lo svedese getta alle ortiche un’occasione importantissima. Rossoneri che non si arrendono e ad un quarto d’ora dalla fine colpiscono un incrocio dei pali con un bel colpo di testa di Ibrahimovic. Al 90′ il Milan riesce a pareggiare con Calabria, ma Guida richiamato al Var annulla per un tocco di braccio di Ibrahimovic. Passano due minuti e il Milan questa volta la pareggia sul serio: bel cross di Brahim Diaz dal fondo e stacco imperioso di Ibrahimovic che segna la rete del 2-2 prima dell'ìnutile assedio finale.
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