Bella partenza dell'Hellas nel lunch match contro il Cagliari. Al 7’ i gialloblù, sugli sviluppi del calcio d’angolo, colpiscono traversa con Di Carmine e palo con Faraoni ma al momento di depositare il pallone in rete, Di Carmine è in fuorigioco, rete che viene annullata dal Var. All’11’ Zaccagni mette in mezzo ma il Cagliari si salva allontanando la minaccia sull’esterno. Risultato che si sblocca al 21’ grazie alla rete di Zaccagni: grande azione sulla destra dei gialloblù con Barak che serve sulla corsa Faraoni, esterno gialloblù che mette in mezzo ed in tackle Zaccagni manda il pallone alle spalle di Cragno. La squadra di Di Francesco prova subito a tornare in partita con la sborbiciata di Pavoletti ma Faraoni ci mette la faccia e salva la porta gialloblù. Ancora Marin dalla distanza, col pallone che si perde sul fondo, ma è la squadra di Juric a rendersi pericolosa con la punizione di Dimarco ed il colpo di testa di Dawidowicz che non trova lo specchio della porta. Gialloblù vicini al raddoppio anche subito dopo, al 42’ col destro di Tameze, deviato dalla difesa sarda, che termina in calcio d’angolo.
Il secondo tempo si apre con le proteste dei gialloblù per il contatto in area del Cagliari, con protagonista Zaccagni, ma per il direttore di gara è tutto regolare. Giro di lancette e gli ospiti trovano il pareggio con Marin: il numero 8, alla prima rete in Italia, si inserisce bene tra le maglie gialloblù, imbeccata da Pavoletti, prima di superare in diagonale Silvestri. Al 21’ traversa del Cagliari con Pavoletti, dopo la deviazione dell’estremo difensore gialloblù.. Salcedo di testa, sugli sviluppi del corner, manda il pallone alto sopra la traversa al 24’, sinistro di Dimarco che al 28’ obbliga Cragno a chiudere a terra. Colley di testa non trova lo specchio della porta al 32’, su invito da sinistra di Faraoni. Gran chiusura di Dawidowicz su Joao Pedro, con Silvestri che blocca al 34’ su Sottil. Hellas Verona che si presenta davanti a Cragno con l’ottimo cross di Dimarco, ma prima Favilli e poi Salcedo non ci arrivano. Ancora gialloblù pericolosi al 44’ sugli sviluppi del calcio d’angolo dell’instancabile Dimarco, pallone sul secondo palo dove ci arriva in scivolata Ceccherini, per l'ultima vera occasione di un match che termina con un giusto pareggio.
Roma e Sassuolo danno vita ad un primo tempo su buoni ritmi: Mkhitaryan e Locatelli hanno le chances per sbloccare il punteggio ma non centrano il bersaglio, mentre a rompere gli equilibri è il doppio giallo rimediato da Pedro che al 40' lascia la Roma in 10. Anche Djuricic davanti a Mirante non trova il colpo vincente. In chiusura di tempo Mkhitaryan segna a porta vuota su ripartenza giallorossa, ma il VAR vede un fallo di Dzeko e annulla il goal. Al duplice fischio di Maresca, Fonseca protesta energicamente con l'arbitro per l'espulsione di Pedro e rimedia anch'egli il rosso.
Nella ripresa il Sassuolo ha l'uomo in più, ma le occasioni più ghiotte sono di marca capitolina: Raspadori salva sulla linea un tentativo di Dzeko, Spinazzola per poco non provoca l'autorete di Ferrari che colpisce il palo della propria porta. Negli ultimi 15' gli emiliani trovano il vantaggio con un destro a giro del neo entrato Haraslin, ma anche stavolta Maresca annulla per offside di partenza del giovane attaccante. Nel finale la Roma perde Pellegrini per infortunio dopo un intervento duro di Obiang, al 94' Bourabia spedisce fuori di un soffio di testa e lo 0-0 non si sblocca più.
Pareggio a reti bianche tra Parma e Benevento. Buona la prestazione dei giallorossi che hanno creato un numero maggiore di azioni pericolose rispetto agli avversari. E' mancato soltanto l'ultimo passaggio in avanti avrebbe permesso ai sanniti di portare a casa l'intera posta in palio. È il Benevento a provarci di più, ma al 59' si accende Gervinho: prima fa ammonire Barba e poi tenta una ubriacante azione personale che per un soffio non lo mette a tu per tu con Montipò. Ma due minuti dopo è il Parma a sfiorare il gol, con Ionita che, a portiere battuto, riesce ad allontanare il pallone da Brunetta, pronto a battere a rete Lapadula nel finale sfiora il palo più lontano calciando dalla sinistra. Altro risultato incoraggiante per i ragazzi di Inzaghi dopo aver fermato la Juve.
Il match tra Crotone e Napoli allo Scida si sblocca un minuto dopo la mezzora ed è merito di un gioiello di Insigne che raccoglie l’invito di Zielinski e disegna una traiettoria a giro da urlo che finisce sotto l’incrocio. Una mazzata per il Crotone, fin lì attento e propositivo ma come sempre poco incisivo in fase d’attacco. Le intenzioni, sempre valide e apprezzabili, cozzano con i limiti offensivi strutturali che ostacolano la voglia di esultanza. Ci va vicino con Vulic, bravo a inserirsi e raccogliere l’assist di Molina e battere a rete ma Ospina respinge e lascia un pallone vagante che però non trova maglie rossoblù a correggere in porta. Il Crotone rischia ma insiste con coraggio e un’altra potenziale chance nel finale di tempo si perde per un soffio con la difesa del Napoli che con affanno riesce a cavarsela.
Dagli spogliatoi esce un Crotone intenzionato a rientrare in partita, ma le speranze svaqniscono dopo appena cinque minuti: Petriccione si allunga per recuperare la sfera ma entra col piede a martello su Demme e viene espulso dopo che il Var suggerisce al direttore di gare di andare a rivedere il fallo al monitor. La partita finisce sostanzialmente in quel monento, anche se per qualche minuto il Crotone prova a reggere l’urto, senza però ricavare nulla. E quando Lozano sbuca alle spalle di una linea difensiva svagata raccogliendo l’assist di Insigne, ha gioco facile nel controllo e nella battuta alle spalle di Cordaz. Per il Napoli è tutto facile, e a partita ormai chiusa arriva il tris di Demme e il poker nel recupero di Petagna.
Subito una buona Samporia che mette in difficoltà il Milan E' Donnarunna con un porodigiso intervento a dire no a Tonelli. La reazione ospite è nell'assist di Saelemaekers per Rebic ma Ferrari è il più lesto di tutto è salva il risultato. Poi il ritmo si spezzetta. Problema muscolare per Bereszynski costretto a lasciare il posto a Colley che si posiziona al centro della difesa con Ferrari che si sposta a destra. Polveri bagnate per i due attacchi che arrivano fino alle rispettive aree avversarie senza però creare problemi particolari. Al 40' si pareggiano le occasioni da gol: Rebic supera tutti anche Audero ma Tonelli salva miracolosamente sulla linea. E' il prologo del gol che arriva al tramonto del primo tempo: Jankto tocca la palla con la mano in area, Calvarese non ha dubbi, è rigore. Kessie non sbaglia e rossoneri avanti al 44'.
Ranieri in avvio di ripresa sceglie Ekdal e Damsgaard al posto di un impercettibile Adrien Silva e di Jankto. Nel Milan ecco Hauge al posto di Diaz. Brivido per Audero che guarda la conclusione non fortissima di Tonali stamparsi sul palo. Ranieri non è felice dela manovra offensiva dei suoi e richiama uno spento Gabbiadini e decide che è il momento di La Gumina. Candreva se ne va sulla fascia e cerca Thorsby ma il colpo di testa finisce alto sopra la traversa, è il 70'. Castillejo entra e segna. Il gol arriva al termine di una manovra in velocità dei rossoneri con Hauge che serve Rebic che a sua volta pesca Castillejo che tragigge Audero al 77'.
Passano cinque minuti ed Ekdal ridà speranza ai suoi con lo svedese bravo da un'azione da calcio d'angolo a insaccare. I blucerchiati attaccano a testa bassa alla caccia del 2-2. Il Milan va in affanno ma non ci sono occasioni colossali. La stanchezza si fa senire anche per i blucerchiati di Ranieri. L'occasione per il pari ci sarebbe ma Ekdal di testa non trova la porta, col Diavolo che mantiene la vetta a +5 sull'Inter.
COMMENTA