Voti fantacalcio Serie A 23.a giornata: Boga infinito, Lapadula immarcabile, Pandev beffardo. Ibra maestoso, Vecino animale da derby

Tanti errori da una parte e dall'altra nel match della 12.30.  La SPAL si affida al lancio lungo per le punte, il Sassuolo prova a costruire dal basso ma si perde sul più bello. Al 22' Sassuolo pericoloso: scambio di prima Berardi-Caputo-Toljan, quest'ultimo mette al centro per Berardi che chiude col piattone ma manda alto da buona posizione. Passano 2 minuti e i padroni di casa passano: calcio di punizione di Di Francesco, sponda di Castro, Obiang e Consigli si scontrano e Bonifazi mette dentro di testa da pochi metri.  Contropiede della SPAL al 31', Di Francesco si accentra e calcia, ottima risposta di Consigli. Il primo tempo vede due squadre che si affrontano a viso aperto sfruttando le ripartenze.

 Al 58' Di Francesco serve Reca che si decentra troppo e calcia su Consigli. Poi Strefezza ci prova dal limite ma la sua conclusione viene deviata. Calcio di rigore per il Sassuolo al 64': entrata fuori tempo di Tomovic su Boga, che si era liberato del pallone. Giacomelli non ha dubbi e indica il penalty. Dal dischetto Caputo e non Berardi: l'ex Empoli spiazza Berisha e fa 1-1. Al 67' un rimpallo favorisce Di Francesco che calcia a botta sicura, Consigli si supera e salva il Sassuolo con l'aiuto del palo. Nel finale miracolo di Berisha su Kyriakopoulos: Il terzino sinistro si presenta solo davanti al portiere che con un grande intervento tiene a galla i suoi. Ma al 90' non puà nulla per evitare la capitolazione: Berardi inventa: gran cross a giro sul secondo palo, Boga di testa fredda il Mazza e si porta a casa i 3 punti.

Caputo è freddo, Locatelli è sempre lucido, Kyriakopoulos sempre più propositivo con Toljan in versione pendolino, Boga decide l'ennesimo match della stagione con un rigore procurato e un gol pesantissimo. Deludono gli esterni Strefezze e Reca per la Spal, Bonifazi sul pezzo, Di Francesco ci prova più di Petagna a lasciare il segno da ex.

Il Napoli parte subito fortissimo con Lobotka al 6’ che mette in mezzo per Milik che complice la deviazione di Rossettini non inquadra lo specchio della porta. Poco dopo sempre il centravanti polacco mette i brividi alla retroguardia giallorossa sull’assist di Mario Rui, la palla che si perde alta sopra la traversa.  Al quarto d’ora è Zilelinski che da due passi spedisce il pallone a lato. Alla mezz’ora però arriva, all’improvviso il gol del Lecce: azione sulla sinistra tra Barak e Saponara, con l’ex Genoa che mette il pallone in mezzo per Falco che calcia di prima intenzione Ospina respinge sui piedi di Lapadula che da due passi mette la palla in rete. Il Napoli ci mette cinque minuti per riprendersi dopo il gol subito, la reazione è però tutta in un tentativo acrobatico di Insigne che prende il palo esterno.

Nella ripresa dopo appena un minuto il Napoli trova il gol con Milik su splendido assist di Mertens. Il Lecce reagisce, con ordine al 54’ con Lapadula che con il sinistro conclude debolmente verso la porta del Napoli. Un minuto dopo Vigorito è monumentale in uscita sui piedi di Insigne. Al 60’ però Falco pennella per Lapadula al centro dell’area di rigore che di testa supera Ospina. Il Napoli non reagisce ed è il Lecce che al 70’ va vicinissimo al gol con un colpo di testa di Barak che impegna severamente l’estremo difensore partenopeo. Al minuto 82’ sale in cattedra Mancosu che disegna una punizione che si infila sotto l’incrocio dei pali per l’1-3. Nel finale il Napoli mette a segno il gol del 2-3 con Callejon bravo a sfruttare l’errore  in diimpegno di Lucioni. Dopo 6' Liverani esulta per un successo fondamentale in zona salvezza, il Napoli si ferma ancora bruscamente dopo un periodo di leggera ripresa.

Male Koulibaly al rientro e Di Lorenzo in difesa, Mertens regala qualche spunto e Milik si vede poco, gol a parte, anche Demme oggi fuori fase. Nel Lecce prova superlativa per Lapadula, Falco e Mancosu, in difesa Rossettini chiude tutti i varchi.

Parte bene l'Udinese a Brescia ma spreca troppo con Okaka e Lasagna. Al 27′  Okaka  tira in porta sul primo palo ma la sfera è deviata in angolo da un difensore del Brescia. Al 34′ tenta la conclusione Fofana sulla ribattuta della difesa bresciana, manda la palla sul fondo senza creare timore a Joronen.  Nella ripresa prende più coraggio il Brescia e inizia a creare più occasioni, anche se De Paul al 66′ prende la seconda traversa della giornata. Bianconeri anche sfortunati oltre che imprecisi. Ma chi sbaglia paga e all’80’ Bisoli castiga la compagine bianconera complici Ekong e De Maio che pasticciano e favoriscono il tiro di Bisoli che vale il vantaggio dei padroni di casa. Poi al 94′ De Paul limita i danni trovando un pari meritato, ma sofferto con un tiro in scivolata fortunato ma efficace.

Per il Brescia Bisoli e Balotelli i migliori, ottimi interventi per Joronen, per i friulani Okaka è dominante, De Paul non brilla na trova un gol pesante, De Maio rega un gol in modo ingenuo.

I primi minuti tra Genoa e Cagliari sono di studio, la prima fiammata è degli ospiti, Joao Pedro si accentra e conclude forte e basso, Perin in tuffo mette in angolo. Faragò accusa problemi e Maran è obbligato al primo cambio, siamo solo al 12', al posto dell'esterno entra il polacco Walukiewicz. Il ritmo del match sale. Il Genoa si rende pericoloso dalle parti di Cragno, Sanabria è murato da Klavan. Lo stesso paraguaiano si mangia le mani al 18': Pellegrini sbaglia l'appoggio all'indietro per il portiere, in uscita Cragno scivola ma Sanabria ci arriva per un pelo e non riesce a indirizzare bene la palla verso la porta. Il Cagliari non è fortunato e al 25' Maran è obbligato al secondo cambio: Cacciatore si fa male ed entra Mattiello. Primo cambio obbligato anche per Nicola, Ghiglione accusa problema muscolare dopo un allungo ed è costretto ad abbabndonare il campo, al suo posto ecco Pandev. Passano tre minuti e il match si sblocca. Pandev riceve palla sul vertice destro, si accentra leggermemnte e fa partire un tiro cross maligno su cui non interviene nessuno, la traiettroria sorprende Cragno e la sfera si infila in rete.
 

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Pochi secondi della ripresae il Genoa sfiora il raddoppio con Sanabria che anticipa però Pandev messo meglio in mezzo all'area. Al 57' bordata di Sanabria, Cragno è attento e spedisce in angolo. Il Cagliari dà segnali di risveglio prima con Pellegrini e poi con Naingollan, ma Perin è sempre attento.  E' ancora il Genoa a sfiorare la via della rete con Pandev che si vede deviato in angolo con un vero miracolo da Cragno un tiro a botta sicura. L'ultimo brivido per il Ferraris arrriva in pieno recupero: la botta da fuori area di Naingollan è deviata e si iunfrange sulla traversa a Perin battuto, il colpo di testa in tap.in di Joao Pedro finisce alto.

Biraschi è un motorino, Masiello e Sturaro ci mettono 'garra' e Pandev e Sanabria in area creano scompiglio. Bene la prima di Soumaoro che in area fa valere la sua prestanza fisica, Joao Pedro non si vede praticamente mai al pari di Simeone, Cragno commette un'ingenuità che alla fine costa cara.

La Lazio ci prova in avvio a trovare il gol ma il Parma aggradisce altissimo non permettendoglielo. Il primo squillo è proprio dei pradroni di casa. Punizione di Kurtic dai 20 metri che trova attento Strakosha. La prima occasione della squadra di Inzaghi però è la più pericolosa. Contropiede al 12′ orchestrato da Luis Alberto. Il Mago trova Immobile in area che arriva al tiro, ma la conclusione esce di poco sulla sinistra. Al 41′ però  accende Luis Alberto. Lo spagnolo dalla destra fa partire un cross sul quale dopo un rimpallo si avventa Caicedo che davanti a Colombi non sbaglia. Dopo la consultazione col Var Di Bello conferma. 

Al 54′ i biancocelesti rischiano di subire il pari: cross dalla destra di Hernani che arriva in area a Gagliolo,  il terzino dei ducali stoppa e calcia, ma Luiz Felipe è determinante nel deviare la sfera in angolo. Sugli sviluppi di tre calci d’angolo consecutivi il Parma rischia due volte il gol con Caprari e ancora Gagliolo, ma salvano tutto Strakosha prima e Caicedo poi.

La prima mossa di D’Aversa invece è Kulusevski al posto di Brugman, mentre per la Lazio subentra Correa per uno stanchissimo Caicedo. Al 70′ ci vuole un grande intervento di Strakosha sul solito pericoloso Kucka. Nel finale cominciano ad aprirsi spazi importanti per gli ospiti in contropiede, ma Correa non li sfrutta a dovere. Allo scadere, dopo un’altra occasione sciupata da Correa, arriva un’occasione dubbia nell’area della Lazio. Cornelius finisce giù in area in un contrasto con Acerbi ma l'arbitro lascia correre e Inzaghi può esultare, con la Juventus capolista adesso ad appena un punto di distanza in classifica.

Luis Alberto solito direttore d'orchestra, Patric guida bene la difesa con Acerbi e Luiz Felipe, Marusic e Jony non fanno rimpiangere i titolari. Immobile non segna ma svaria di continuo sul fronte offensivo e Caicedo è letale alla prima occasione. Bene Cornelius e Kurtic tra i ducali, Gagliolo il più pericoloso, Hernani gioca con efficacia, non benissimo Caprari all'arsordio da titolare.

Nel primo tempo del derby è il MIlan a giocare meglio e a condurre la partita con un pressing molto alto che non fa respirare l'Inter. Al 10' 
Calhanoglu stampa il destro sul palo dalla distanza. I nerazzurri si aggrappano ai calci piazzati (Godin sfiora il gol di testa) e a Lukaku:che brucia imn velocità Romagnoli ma il suo cross basso divorato però da Vecino che tira centrale e Donnarumma si salva. Poi sale in cattedtra  che trasforma in oro un lungo lancio dalla difesa, va in cielo, stacca su Godin e serve la sponda a Rebic che, complice un'uscita difettosa di Padelli, mette dentro l'1-0. All'ultimo minuto del primo tempo, in pieno recupero, dagli sviluppi di calcio d'angolo Kessie spizza verso il secondo palo, lì c'è, ancora Zlatan che spinge di testa in porta, con Padelli che anche questa volta poteva fare di più.

L'inizio della ripresa è un incubo per il Milan: al 51' Brozovic indovina un gran sinistro all'angolino che non lascia scampo a Donnarumma. Al 53' il taglio di Sanchez è perfetto, l'ex United serve Vecino a rimorchio che questa volta non sbaglia e fa 2-2.  La rimonta si completa al 70' grazie alla torsione in area di De Vrij che gira di testa un pallone difficilissimo da colpire su corner di Candreva. Pioli per provare a riprenderla: entrano Eriksen e Moses per l'Inter (fuori Sanchez e Candreva), Leao per Castillejo. All'80' Eriksen fa vedere tutta la sua qualità calciando da lontanissimo una punizione che batte sull'incrocio dei pali che avrebbe fatto venire giù San Siro. Si chiude con il palo clamoroso colpito da Ibrahimovic su cross di Paqueta, sempre di testa., Inter micidiale: al 93' Lukaku sigla il 4-2 finale su cross al bacio del neo entrato Moses e Conte e i suoi ragazzi possono brindare al primo posto (con la Juve) ritrovato.

Nell'Inter prestazione monumentale di de Vrij, Brozovic e Vecino nella ripresa si trasformano, Skriniar oggi soggre più del previsto, Barella nel finale sfiora un gol coast-to coast e sale di tono, Sanchez è  prezioso, Lukaku quando si accende fa la differenza e segna il suo secondo gol in due derby. Ibrahimovic maestoso a lunghi tratti, Rebic e Castillejo bene un tempo, Romagnoli e Kjaer si perdono troppe marcature nel disastro finale, con Kessie che perde le distanze, Bennacer tra i più positivi fin quando il reparto regge l'urto nerazzurro.


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