Termina 2 a 2 l’incontro tra Roma e Inter nel match giocato alle 12.30 allo stadio Olimpico. Un pareggio che alla fine per i valori espressi in campo probabilmente è il risultato più giusto ma l’Inter può recriminare per le troppe occasioni sprecate soprattutto in avvio di gara. Passa in vantaggio la Roma con Pellegrini che trova nella deviazione decisiva di Bastoni la rete che porta avanti i giallorossi. Inter che nella ripresa approccia al meglio e ribalta il risultato con Skirniar e la giocata straordinaria di Hakimi. Conte si copre, fuori Lautaro dentro Perisic e l’apporto del croato accanto a Lukaku è nullo. Cede Vidal che chiede il cambio, fuori Hakimi entrano Kolarov e Gagliardini nel momento di maggior pressione dei giallorossi che porta al pareggio di Mancini nei minuti finali.
La Lazio inizia bene al Tardini di Parma con Caicedo tra i più pericolosi,che cerca di bucare Sepe in almeno due occasioni: prima il portiere parmense gli dice no, poi di testa non trova lo specchio. Ci prova anche Milinkovic, sempre di testa, ma è una telefonata. Arriva poi l’inzuccata di Cornelius, trattasi dell’unica occasione nitida dei padroni di casa nel primo tempo , oltre ad una conclusione sbilenca di Sohm nei primissimi minuti ma Reina è straordinario a dirgli di no. La Lazio, pronti via nella ripresa, ed ha due occasioni per sbloccare il match. Prima però, un po’ di spreco: prima Immobile che smarcando Sepe si allunga troppo ed esce e poi Acerbi sugli sviluppi di un corner. Non spreca invece Luis Alberto al 54′: l’azione è innescata da un recupero a centrocampo di Lazzari, l’esterno si invola verso il fondo e serve il Mago Luis a rimorchio. Piattone chirurgico e Sepe battuto per lo 0-1 che cambia il parziale. Ci mette 4 minuti, Luis Alberto, per tentare il raddoppio, Immobile prende le vesti del 10 e innesca lui il compagno che però non ha la freddezza di Ciro, e calcia fuori in piena area di rigore. La Lazio mette la partita in ghiaccio al 55′: uno-due tra Immobile e Milinkovic, serbo messo a tu per tu con il portiere, scavetto ad eludere l’uscita e gloria lasciata a Caicedo che tutto solo, scaraventa in porta e e segna il 2-0 finale.
L'Hellas costruisce il successo nel primo tempo: Zaccagni e Dimarco incontenibili da un lato, Barak dall'altro. Il vantaggio arriva al 16esimo con il numero 7 ceco che serve Kalinic: il croato con un bel diagonale segna la prima rete in gialloblù. Dieci minuti più tardi Zaccagni e Dimarco dialogano e quest'ultimo con un delizioso esterno supera Cordaz. Poi Barak in un paio di occasioni sfiora il terzo gol. Stroppa cambia molto nella ripresa e al 54esimo ecco il gol di Messias, che raccoglie un cross in area dopo un errore di Dimarco. I calabresi spingono molto ma non hanno più chance davvero pericolose. Nel finale Colley vicino due volte al 3-1: lo fermano prima Cordaz e poi la traversa.
Pronti via e il Napoli è subito pericoloso a udine, con Insigne che recupera palla sulla tre quarti ed esplode il destro da fuori largo di un metro. La svolta al 14’ quando Lozano cade in area di rigore dopo un contatto con Bonifazi: il fallo sembra netto ma l'arbitro non fischia e viene richiamato al monitor dal Var. È calcio di rigore e dal dischetto Insigne non sbaglia. Subito avanti, Gattuso perde Manolas per infortunio e si ritrova con una difesa tutta inedita con Maksimovic in coppia con Rrahmani. Gli azzurri sbandano e al 21’ l'Udinese quasi ne approfitta con De Paul che scappa in contropiede e lancia Pereyra, destro potente ma fuori misura appena dentro l'area. Il Napoli però è in palla e continua ad attaccare: al 22’ Di Lorenzo pesca Lozano solo a centro area, colpo di testa in tuffo e grande risposta di Musso in cornerche si ripeterà poco doo su Petagna. Gol sbagliato, gol subito, ma se è vero che la firma sulla rete del pareggio è di Lasagna, è altrettanto vero che la colpa è tutta di Rrahmani che sbaglia clamorosamente il retropassaggio e regala l'1-1.
Come già nel primo tempo, il Napoli parte forte: Musso si supera sul destro al volo di Zielinski, Insigne sbaglia il tap-in angolando troppo il tiro. Cercano il gol con insistenza, gli azzurri ma lasciano troppi spazi ai bianconeri e in un paio d'occasioni è decisivo Meret nel disinnescare le avanzate di Stryger Larsen e Lasagna. Gattuso, dal canto suo, cerca forze fresche e si affida a Elmas e Llorente: fuori Fabian Ruiz e Petagna, cambia poco dal punto di vista tattico. Il Napoli preme, crea poco ma al 90’ passa con Bakayoko che pesca il jolly da 3 punti di testa su calcio piazzato calciato da Mario Rui, subentrato a un frastornato Rrahmani a inizio ripresa.
Subito occasione per la Fiorentina contro il Cagliari al Franchi con Vlahovic che entra in area, salta un avversario, ma non tira e viene stoppato. All'11' un errore di Pisacane, Vlahovic interviene con prontezza, ma Cragno salva la sua porta con un'ottima parata. Al 24' l'arbitro assegna un rigore alla Fiorentina per un fallo su Vlahovic, ma in realtà il fallo è del viola e dopo il Var il rigore è revocato. Viola più tonici del solito, ma ancora troppo timidi nel concludere a rete. Al 29' occasionissima di testa per Pezzella che è impreciso. Al 35' un fallo netto di Igor su Joao Pedro, determina un rigore per i sardi. Dal dischetto va lo stesso Joao Pedro e Dragowski è bravissimo a parare.
Dopo lo scampato pericolo del rigore falliton dal Cagliari, nella ripresa i viola devono cambiare passo se vogliono centrare i tre punti. L'avvio, però, è dei sardi: al 2' Simeone spreca un'ottima occasione dopo che la difesa viola ha sbagliato il fuorigioco. Risposta viola al 4' con Caceres che tira dal limite e Cragno para. Al 13' Biraghi alza troppo la mira da ottima posizione. Gli risponde Simeone che si divora il gol solo davanti a Dragowski.
Al 21' Callejon (buona prova dello spagnolo da seconda punta) tira a colpo sicuro, gran parata di Cragno. Al 27' è viola il contropiede vincente: bravissiomo Martinez Quarta a rubare palla. poi Callejon crossa e Vlahovic infila l'1-0. Al 32' gran parata di Dragowski su un tiro dei sardi deviato da Milenkovic. Succede poco altro, vittoria fondamentale per i viola che respirano in classifica, Cagliari sempre più in crisi.
La Juventus. infine. batte il Sassuolo per 3-1 nel posticipo della 17esima giornata della Serie A. I bianconeri sbloccano il risultato al 50' con Danilo, che azzecca un destro potente e preciso da oltre 20 metri. Il Sassuolo, in 10 dalla fine del primo tempo per l'espulsione di Obiang, pareggia al 58' con Defrel, che si infila tra le maglie della difesa torinese e insacca coronando una splendida azione corale. La Juve, che non brilla, continua a spingere e trova il gol del 2-1 all'82' con Ramsey, che appoggia in rete l'assist di Frabotta. In pieno recupero è Ronaldo a chiudere i conti in contropiede: 3-1. La vittoria permette alla Juve di salire a 33 punti, a -7 dal Milan capolista, con una partita in meno.
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