1) Schick (dalla Sampdoria alla Roma): risolti i problemi di salute, dopo un'estate a sognare trasferimenti dappertutto, è arrivato nella capitale. Se farà l'esterno o la seconda punta, con la gioia di Nainggolan che verrebbe avanzato, non è dato saperlo al momento ma i suoi movimenti felini con scatti repentini sullo stretto sono pronti a convertirsi in bonus prelibati.
2) Pavoletti (dal Napoli al Cagliari): da riserva extra lusso di Sarri a nuovo uomo-immagine della banda sarda che si aspetta di rivitalizzare un bomber che i gol li ha sempre fatti, la naftalina è stata tolta di dosso, arriva con entusiasmo in un ambiente che vuole dimenticare le frizioni con l'ex idolo Marco Borriello
3) Niang (dal Milan al Torino): lo stress è passato e Sinisa spera che non venga trasferito alla sua causa, l'esterno francese ha reso bene nell'avventura rossonera del tecnico serbo che potrebbe sfruttarlo a sinistra nel 4-2-3-1, al posto di Berenguer o come vice del Gallo Belotti. Il carattere non è dei più semplice e lo spogliatioi potrebbe pagarne in termini di serenità ma la classe, ancora non del tutto inespressa, ci fa dire che va preso con pochi fronzoli
4) Iemmello (dal Sassuolo al Benevento): con la cessione di Ceravolo, ora sarà lui ad affiancare Coda al centro dell'attacco garantendo fisicità, gioco aereo e inserimenti senza palla. Un finale tutto in crescendo, dalla doppiettaa di San Siro all'Inter alla provincia più dura che sogna la salvezza. Sognare è lecito, prenderlo un azzardo che può ripagare.
5) Strinic (dal Napoli alla Samporia): ormai si doveva accontentare delle briciole visto il poco turnover recente di Sarri che lo ha utilizzato con continuità solo quando Ghoulam ha pagato le fatiche della Coppa d'Africa, tra i doriani puà essere un valore aggiunto visto che Dodò è infortunato e Pavlovic si è accasato al Crotone.
6) Tomovic (dalla Fiorentina al Chievo): pareva ormai sfiduciato dall'ambiente più che da Pioli che lo ha schierato titolare nelle due gare iniziali, interventi goffi e ingenuità assurde anche a causa di una condizione atletica totalmente da rivedere. L'età media della difesa clivense è tra le più alte d'Europa, il buon Nenad prima o poi troverò modo di farsi notare.
7) Thereau (dall'Udinese alla Fiorentina): e se fosse finita la voglia a Udine? Un mercato scadente e una tifoseria in subbuglio avranno pure pesato sulla volontà di cambiare aria dopo essere stato negli anni leader dell'attacco formato col mitico Totò Di Natale. Non ce ne voglia Lasagna ma ad un certa età senti il bisogno di avere stimoli migliori. Prima o seconda punta ma anche in grado di abbassarsi sulla trequarti e una certa dimestichezza con la porta, cìè da fidarsi.
8) Zapata (dal Napoli alla Sampdoria): centimetri in abbondanza per la Sampdoria con l’innesto di Duvan Zapata in attacco. Sarà interessante vedere all’opera la coppia Zapata-Quagliarella, giocatori che hanno le caratteristiche giuste per integrarsi anche perché il primo può sfruttare la sua potenza fisica negli ultimi sedici metri mentre Quagliarella può svariare su tutto il fronte d’attacco. Ma oggi Caprari resta il favorito con l'ex Juve e Napoli, potendo vantare anche una forma già ottimale.
9) Kean (dalla Juventus al Verona): ancora acerbo per esperienza in massima serie ma un prospetto di sicuro avvenire. Fabio Pecchia, dalla sua, sembra avere già le idee ben chiare sull'utilizzo dell'ex bomber della Primavera bianconera: a Verona è rimasto infatti anche Giampaolo Pazzini, che con un nuovo innesto nel reparto offensivo sembrava il primo indiziato a partire. L'esperta punta 33enne rimarrà titolare negli schemi degli scaligeri, con Kean pronto a fungere da alternativa di lusso in una rosa che vuole assicurarsi immediatamente la salvezza.
10) Vanheusden (da Inter Primavera a Inter prima squadra): dopo la partenza di Murillo, Andreolli e Medel, Ausilio e Sabatini hanno cercato di dare a Spalletti un’alternativa in difesa alla coppia Miranda-Skriniar, salvo poi rinunciare. Come centrali di difesa ci sono i soli Ranocchia e Vanheusden (con D’Ambrosio eventualmente adattabile). Un rendimento in crescendo che gli ha garantito tre convocazioni con la prima squadra nella passata stagione (Sassuolo, Lazio e Udinese) e la scelta di Spalletti di aggregarlo alla squadra anche in queste prime uscite contro Fiorentina e Roma. Molto più attento nei movimenti corali del reparto difensivo e molto meno istintivo nel portarsi a ridosso dell’area avversaria, il possente fisico è suo sicuro alleato sia nei contrasti aerei, sia con palla a terra: nonostante l’efficacia e la prontezza d’intervento, ha mostrato una certa grazia nei movimenti.
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